Statua di Maria SS delle Grazie di Gildone

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I Tesori Nascosti e ritrovati, a cura di Giovanni Antonio Grassi

di Giovanni Antonio Grassi - fb

14 ottobre 2020

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Racconto popolare [raccolto da Irene Farinacci]

"C’era e c’è una chiesetta in contrada Codacchia (Pescacchia) a Gildone con un quadro miracoloso della Madonna, andato perduto in maniera misteriosa, ed un piccolo pozzo. I fedeli che invocavano l’aiuto della Vergine e si bagnavano con l’acqua del pozzo ricevevano la Grazia dell’immediata guarigione tanto che la Madonna veniva chiamata “Maria Santissima delle Grazie”.

La notizia si era diffusa in tutta la zona e, un brutto giorno, si trovò a passare di là un cacciatore miscredente che aveva un cane con la “rogna” e che dubitando di quanto si raccontava volle mettere alla prova la Madonna calando nel pozzo il cane malato.

Il cane guarì immediatamente, il cacciatore si pentì di aver dubitato della Madonna, si inginocchiò e chiese perdono alla Vergine lasciando in pegno il proprio fucile.

Il giorno dopo, che era nevicato, i fedeli notarono che il quadro della Madonna era scomparso e scoprirono delle orme di passi sulla neve che si inerpicavano sulla scarpata (a ʃtrèttl da Madònn = il Sentiero della Madonna) e le seguirono raggiungendo così la strada principale per poi proseguire verso la Puglia.

I fedeli seguirono i passi sulla neve e, cammina cammina, arrivarono a Casalvecchio. Il paese era in festa perché era stato trovato un quadro di una Madonna nella cisterna del Paese. I Gildonesi riconobbero la sacra immagine della Madonna delle Grazie, ma gli abitanti del posto non vollero restituire il quadro.

Così ritornarono affranti a casa e, per ricordare il triste evento, istituirono la festa della Madonna ‘a nnascùs”, ossia che si è nascosta, che cade il 21 novembre.

Dove la Madonna aveva sostato sulla strada principale costruirono prima un tabernacolo e, successivamente, la “Cappelluccia”.

Ingrandirono la chiesetta alla Pescacchia e fecero scolpire una meravigliosa statua della Madonna delle Grazie da un artista famoso del ‘700 che si chiamava Paolo Saverio Di Zinno.   Il fucile è ancora lì custodito con il pozzo la cui acqua non fa più miracoli, ma la Madonna delle Grazie è sempre nel cuore dei Gildonesi che la festeggiano il 5 agosto e ricordano la perdita dell’immagine miracolosa ogni 21 novembre con una grande fiera".  [Raccolto da Irene Farinacci]

Gildone ha secoli di storia raccontata. La memoria storica sopravvive nel Popolo soltanto se è scritta nel cuore e trasmessa attraverso la corposità delle immagini. Aprendo questo scrigno e alzando il velo del mistero vediamo tanti elementi teologici: Maria sorgente di acqua viva; la Purezza: il candore della Neve; il Pellegrinaggio: l’uomo in cammino; il Peccato come senso di colpa; Fede e mito (1): “a Madònn’annascùs” (la Madonna nascosta, festeggiata il 21 novembre), episodio descritto nel Vangelo apocrifo di Giacomo il Maggiore, molto caro al mondo agricolo. Maria nel Tempio coltiva, attraverso la Fede e la conoscenza delle Sacre Scritture, il seme della Speranza. Ne uscirà fertile all’età di 12 anni.   Novembre, il chicco di grano riposto dal Contadino con Fede e Speranza nel solco, tempio della Terra; poi la danza delle falci nel cielo di giugno. Tra Cielo e Terra: una relazione teologica concreta, il vero Respiro di Dio.

(1) Collegabile sicuramente al mito greco di Demetra e Kore

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