La “spirale perversa” della politica molisana

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Il carattere mite dei molisani è stato sfruttato dalla politica per proporre favori personali più che soluzioni collettive. E' ora di dire basta alla politica del clientelismo

di Famiano Crucianelli (da lafonte.tv)

12 ottobre 2017

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Venerdì 16 Settembre a Termoli vi è stata una interessante iniziativa Politica de la fonte.

Interessante per diverse ragioni, perché molto partecipata, perché è stato presentato un bel documento sul futuro del Molise, perché questo documento, cosa inedita, è stato presentato da sole donne, ma in primo luogo perché almeno per qualche ora siamo usciti da questa pesante aria mefitica della politica molisana.

La “spirale perversa” della politica molisana

Ho letto con disgusto la pagina sugli intrighi, sulle faccende, sui ricatti o presunti tali, pubblicata su Repubblica che ha coinvolto i vertici passati e presenti del governo regionale, dell’ amministrazione della giustizia, delle forze di polizia e di organi di informazione. Una rappresentazione patetica e pessima della nostra regione. Un misto di Beautiful e di una casareccia loggia P2. Che questa fase preelettorale sia un festival del politicantismo non vi è, quindi, da meravigliarsi. Infatti, nessuno rende conto delle cose che ha fatto e i programmi elettorali, come è consuetudine, ricordano il titolo di quel vecchio film “Sotto il vestito niente”. Non è un caso, questa è la condizione ideale perché destra e sinistra nella nostra casa molisana, senza un cenno di vergogna, possano dar corso a quel famoso motto contagioso, forse del Guicciardini,“Francia o Spagna purché se magna”. Stiamo assistendo ad una corrida fra potenziali candidati della quale è facile intuire, se questa musica dovesse continuare, il fatale epilogo: tutto cambi, perché nulla cambi, ovvero la politica come affare privato, il familismo e le consorterie come architrave del potere e del sottogoverno.

Spezzare la “spirale”: le iniziative de La Fonte e della CGIL

L’iniziativa di Termoli nelle intenzioni di chi l’ha proposta ha il lodevole obiettivo di spezzare questa spirale perversa; con le stesse intenzioni il 5 Ottobre la CGIL Molise terrà una iniziativa regionale a Larino per porre al centro della discussione politica e della stessa vertenza sindacale quel progetto e quelle idee che possono tirare fuori la nostra regione dalla crisi e dalla decadenza. Non è impresa facile, non lo è per la fonte che è una rivista e solo una rivista, ma non lo è neppure per una grande organizzazione come la CGIL.

Una rivoluzione culturale contro il clientelismo

La ragione prima sta nella latitanza e nella miseria della classe dirigente molisana, in quella politica che non solo non è scuola di buone pratiche, ma è essa stessa una tossina velenosa del galateo, dei comportamenti e della morale pubblica. La ragione seconda sta nella scarsa resistenza della società civile molisana di fronte alle lusinghe, alle promesse e all’arroganza di chi gestisce il potere. Così la storica mitezza dei molisani diviene terreno fertile per chi abita nelle stanze del potere e l’amore per la famiglia apre le porte al mercato dei voti e delle clientele. Spezzare questo circuito maledetto è possibile, ma a due condizioni: una rivoluzione culturale che ponga al centro non i particolarismi, non gli aiuti a pioggia, ma l’interesse generale, e una nuova qualità dello sviluppo, dell’ambiente e della vita sociale. In secondo luogo non la rete delle clientele, la ragnatela dei piccoli e grandi favori, ma la partecipazione, diretta e organizzata dei cittadini. A Termoli la fonte, che da anni porta avanti una battaglia sulla moralità pubblica, ha voluto porre sul tavolo della Politica l’urgenza di una svolta, la necessità di nuove idee e di un nuovo progetto per il domani del Molise. In molti si sono dichiarati interessati e in sintonia con questa possibilità, ma l’esperienza di questi anni ci dice che troppo spesso alle parole fanno fatica a seguire i fatti e che spesso le buone intenzioni restano tali. Per questo abbiamo chiesto ad associazioni, movimenti, persone autorevoli della cultura e della politica di aprirsi ad un confronto e di impegnarsi per i due mesi che verranno nella elaborazione di alcune tesi con le quali indicare le linee fondamentali di un progetto di rinascita per questa regione.

Molise Domani: a breve un seminario di riflessione per associazioni e cittadini

Il Molise non è un deserto, non è solo il luogo ove la politica è stata umiliata e negata. Vi sono esperienze collettive e individuali, menti fertili e serietà intellettuale, comportamenti virtuosi e rispettosi della morale pubblica, vi è una massa critica che deve superare l’antico vizio della solitudine e della frammentazione, vi è una massa critica, un capitale che deve occupare l’agorà, cacciare i mercanti dal tempio e ridare dignità, respiro alla Politica e un domani a questa regione. Anche per questo, per aiutare i tanti semi nascosti nella nostra terra, e per riprendere il filo dei princìpi e degli ideali la fonte, entro un tempo ragionevole, propone di arrivare a un seminario aperto sull’enciclica del Papa Laudato sì, uno dei testi più belli sulla natura e sull’ambiente e l’agenda 2030 delle Nazioni Unite ove si propongono i grandi obiettivi sociali ed ambientali per questa fase storica. Un’iniziativa utile per mescolare il sacro con il profano, perché un sacro che perde la sua connessione sentimentale con le asprezze e le miserie della realtà finisce per perdere il senso profondo della sua missione e perché il profano senza i fondamenti dei princìpi e dell’etica finisce per essere una foglia al vento esposta a tutte le tentazioni.

di Famiano Crucianelli (da lafonte.tv)

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