Molise terra di sprechi, inefficienze e connivenze

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Anche la Corte dei Conti boccia la Regione

di Vincenzo Musacchio

11 marzo 2016

Costi della politica, illecito utilizzo dei fondi dei gruppi regionali, appropriazione indebita di finanziamenti e contributi dall'UE, consulenze ed incarichi esterni, mancata riduzione della società partecipate, mancato rispetto delle leggi nella PA, parassitismo diffuso. In Molise esiste una questione morale irrisolta e più che mai allarmante; uno scenario da far tremare i polsi se si pensa anche alle condizioni di estrema difficoltà in cui versa il tessuto economico e occupazionale della regione, alle decine di migliaia di giovani senza lavoro e senza prospettive. L'ennesima illustre conferma, che sa di bocciatura senza appello, arriva dalle parole pronunciate dal Presidente della Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti del Molise, prof. Michael Sciascia, in occasione della inaugurazione dell’anno Giudiziario 2016. Non c'è solo la vicenda gravissima della illecita gestione dei fondi dei gruppi da parte dei consiglieri regionali a preoccupare la magistratura contabile, ma tutta una serie di anomalie diffuse che certificano l'esistenza di un "sistema desolante, scoraggiante in cui inefficienza e connivenza si mescolano in maniera inestricabile".   Nel settore dei lavori pubblici ad esempio viene rilevata “la diffusa tendenza alla violazione della normativa inerente l’obbligo di indizione di pubblica gara, con affidamento diretto, in deroga ai principi di concorsualità, sia per attribuzione di incarichi professionali esterni che per l’aggiudicazione dei lavori”. Permane inoltre il fenomeno di appropriazione di finanziamenti e contributi, compresi quelli provenienti dall’Unione europea destinati ad iniziative imprenditoriali e sociali sia alla formazione professionale "che invece finiscono assorbiti da iniziative fittizie ed ottenuti attraverso falsi documenti in un sistema di scarsi controlli e di corruttela, come nel campo dei finanziamenti all’agricoltura”. 

Di seguito un ampio stralcio della relazione dell Presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti:

"Solo nel 2015, sono state emesse condanne per circa euro 4.5 milioni, ingiustamente sottratti alla comunità molisana, che potranno essere utilizzate per soddisfare esigenze dei cittadini del Molise.

Veridicità del bilancio regionale

Troppo spesso, il legislatore della Regione Molise non pondera adeguatamente il vincolo finanziario, limitandosi ad una dichiarazione di assenza di oneri, con il rinvio ai mezzi finanziari a disposizione (clausola di neutralità), ovvero senza quantificare quelli pur dichiarati; nonché rinviando direttamente o implicitamente alla Giunta e agli apparati amministrativi la determinazione degli oneri e della loro eventuale copertura (deliberazione n.32/RQ del 24 febbraio 2015 della sezione regionale di controllo per il Molise).

Sanità

L’obiettivo dell’equilibrio economico nel settore sanitario si avvicina anche se lentamente, considerando che la Regione Molise presenta una prevedibile perdita d’esercizio per il 2015 di euro 25,300 mln contro quella del 2014 di euro 43,384 milioni.

Costi della politica

L’auspicio è che si dia intanto il buon esempio con una significativa riduzione dei cc.dd. costi della politica, spostando i mezzi finanziari così recuperati per spese di investimento ed il rilancio dell’occupazione, specie giovanile. Occorre una oculata gestione dei fondi rimessi ai gruppi consiliari regionali per l’esercizio delle loro funzioni istituzionali. Sono in svolgimento numerosi giudizi contro consiglieri regionale per illecita gestione dei fondi attribuiti ai Gruppi consiliari.

Vigilanza costante sulla corruzione

Occorre individuare e sradicare il fenomeno diffuso a livello nazionale della corruzione (stimata in Italia nell’iperbolica somma di 60 miliardi di euro).

Illecito utilizzo dei fondi dei gruppi consiliari regionali

Di particolare rilievo va evidenziato come la Sezione in pubbliche udienze del 2015 abbia affrontato delicati aspetti risarcitori conseguenti ad altra vicenda che ha destato interesse nell’opinione pubblica negli ultimi tempi, cioé la gestione di fondi pubblici da parte dei gruppi consiliari regionali.

La Corte ha evidenziato al riguardo la netta distinzione concettuale tra attività del Gruppo e attività del partito correlato, che non consente una sovrapposizione o una confusione (sentenza n.82/2015), rilevando in aggiunta l’illiceità dell’utilizzazione di tali fondi per coprire spese di campagna elettorale delle elezioni amministrative o per pagare forniture energetiche dirette ad utenze non riconducibili al Gruppo (sentenza n.8/2016).

Va infine rilevato al riguardo che, a seguito dell’esame da parte della nostra Sezione regionale di controllo, sono stati dichiarati non regolari n.13 rendiconti della X Legislatura e n.6 rendiconti della XI legislatura (deliberazioni sez. contr. nn.51/60, 67/71, 73/74 ed 85/91).

Appropriazioni di finanziamenti e contributi

Permane il fenomeno di appropriazione di finanziamenti e contributi, compresi quelli provenienti dall’Unione Europea, destinati ad iniziative imprenditoriali e sociali sia alla formazione professionale, che invece continuano purtroppo a risultare spesso assorbiti da iniziative fittizie ed ottenuti attraverso falsificazioni documentali in un sistema di scarsi controlli e di corruttela, come nel campo dei finanziamenti all’agricoltura.

Numerose sono state al riguardo le pronunce della Sezione, che hanno accertato un desolante e scoraggiante sistema in cui inefficienza e connivenza si mescolano in maniera inestricabile.

Sono emersi casi di erogazione illecita di contributi pubblici a favore delle zone colpite dagli eventi meteorologici (sentenza n. 36/2015) ovvero di contributi per la sistemazione post sisma (sentenza n. 105/2015) o ancora di finanziamenti a fondo perduto (sentenza n. 76/2015), o casi di intestazione di contributi erogati a favore di soggetti scomparsi (sentenze nn. 61/2015 e 62/2015), rendendosi necessarie anche azioni revocatorie a tutela degli interessi dell’amministrazione (sentenza n 81/2015).

Consulenze ed incarichi

Allo stesso modo si è dovuto rilevare una tendenza a procedere a successivi rinnovi nell’affidamento di incarichi a professionisti esterni alla struttura aziendale (sentenze n. 49/2015 e n. 50/2015). Sono stati inoltre rilevati numerosi profili di illegittimità, potenzialmente illeciti e dannosi, in riferimento agli atti attributivi di incarichi ex art.l comma 9 della L. n.266/2005 (deliberazioni sez. contr. n.71/2015 e n.226/2015), nonché illegittimità ed irregolarità delle procedure adottate per la riscossione di tributi locali (sentenza n. 77/2015) e nel demansionamento di personale comunale (sentenza n. 69/2015).

Lavori pubblici

Si è rilevata la diffusa tendenza alla violazione della normativa inerente l’obbligo di indizione di pubblica gara, con affidamento diretto, in deroga ai principi di concorsualità, sia per attribuzione di incarichi professionali esterni (sentenza n. 63/2015) che per l’aggiudicazione dei lavori (sentenza n. 22/2015)

Personale pubblico

Mancato rispetto dell’orario di servizio

Un fenomeno molto generalizzato, a causa di scarsi controlli, è costituito dal mancato rispetto dell’orario di servizio da parte di personale di varie amministrazioni, ma in particolare della Regione e dell’ASREM), attraverso il sistema, evidentemente incontrollato, di “timbrare il cartellino” attestante la presenza in ufficio e mantenersi al di fuori della sede di servizio per periodi di varia lunghezza ovvero di allontanarsi arbitrariamente dal luogo di lavoro; al riguardo sono state emesse molteplici pronunce, ancorché va rilevata una resipiscenza dei dipendenti “infedeli” che hanno accettato l’imputazione, pagando spontaneamente una somma ridotta in esecuzione di decreti presidenziali a carattere monitorio (n. 7 nel 2015, oltre i n. 7 nel 2014 ed i 25 del 2013, procedimenti ingiuntivi monitori conclusi con il pagamento volontario da parte dei convenuti) : quest’ultima circostanza dimostra l’efficacia dell’azione, sia repressiva che preventiva, svolta dalla Corte dei conti, che non mancherà di riverberarsi sui comportamenti futuri degli stessi e del restante personale, inducendo un atteggiamento generalizzato di maggiore serietà nell’esercizio della funzione pubblica a tutti i livelli.

Vicende processuali di rilievo

Questa Sezione ha inoltre continuato nel 2015 l’approfondimento, in pubbliche udienze, della vicenda c.d. Termoli Jet, la quale, al di là dell’esito influenzato da fattori processuali, ha comunque posto in luce una scarsa attenzione nella gestione del danaro proveniente dai cittadini-contribuenti (sentenza n. 37/2015)

Anche nella tutela dell’ambiente e del paesaggio la Corte molisana ha avuto modo di interessarsi a vicende pregiudizievoli, connesse alla realizzazione di impianti di energia elettrica c.d. alternativa sia di tipo solare in località “Colle di Lauro”a Larino (sentenza n. 35/2015), che eolico in Carpinone (sentenza n. 80/2015) o nella zona degli scavi di Altilia di Sepino (sentenza n. 32/2015).

Necessità di ridurre le società partecipate

Frequente è finora la mancata attivazione delle procedure per la dismissione delle società partecipate, per la cessazione delle gestioni anomale dei servizi pubblici locali e per la messa in liquidazione delle società strumentali o di servizi caratterizzate da gestioni antieconomiche. La mancata previsione di vincoli al debito delle società partecipate può, inoltre, aver favorito forme di abuso dello strumento societario per ricorrere a finanziamenti non consentiti alle amministrazioni di riferimento; su tali eventuali degenerazioni la vigilanza della Corte sarà massima

di Vincenzo Musacchio