Nel turismo e non solo
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7 buoni motivi per assumere over 50 in Italia
di Mino Reganato
3 luglio 2024
Sembra che i lavoratori con carta d’identità over 50 siano oramai alla stregua di vetture destinate alla rottamazione, rimanendo in clima di incentivi ma, contrariamente a quanto accade nel settore automotive dove vengono concesse sgravi per coloro che acquistano una autovettura consegnandone la vecchia, questa categoria non giova di beneficio alcuno, ricacciati in un limbo, sospesi tra l’inarrivabile pensione e l’incertezza di ricollocarsi nel mondo del lavoro. Persone che avvertono una condizione sociale e lavorativa priva di scopo e senza potere, con ampie abilità da condividere ma “a secco” di opportunità, dove nessuno li assume perché considerati “vecchi” ma obbligati a lavorare ancora alcuni anni prima di andare in pensione.
Eppure il loro bagaglio tecnico rimpinguato da esperienze uniche, il più delle volte inarrivabile per qualsiasi giovane professionista, dovrebbe renderli un patrimonio inestimabile per qualsiasi azienda. Aggiungiamoci pure gli sgravi fiscali vigenti quali strumenti atti a ridurre sensibilmente il costo del personale, ciò dovrebbe sollecitare l’imprenditoria a valutare seriamente tali opportunità. Ma in Italia, sembra che non sia così a causa di una “forma mentis” imprenditoriale che soventemente tende a valutare un lavoratore per le “energie” che può mettere in campo a danno di una condizione fatta invece di preziose esperienze e soprattutto di minori costi della forza lavoro.
Negli USA vi è un ritorno delle aziende sulla ricerca di professionisti senior denominati “longennial” ossia over 50/60 che presentano requisiti formativi con una forte componente di esperienze vissute, reputati quali portatori di enorme valore aggiunto per l’organizzazione e la gestione aziendale del Paese. Laddove l’Italia intravede un “peso”, negli States viene visto come una preziosa fonte di ricchezza e questo nasce anche dalla concezione del termine “maturo lavoratore” che non viene vista quale componente relativa all’età bensì quale “maturità lavorativa”. Il loro contributo va al di là del semplice adempimento delle responsabilità lavorative, potrebbero assumere un ruolo cruciale nel guidare il successo di un’azienda, fornendo prospettive preziose sulle tendenze del settore, sulle dinamiche di mercato e sulle opportunità emergenti oltre a condividere le best practice e le intuizioni acquisite in anni di esperienza. Si pensi solamente alle innumerevoli circostanze nel quale un professionista ha dovuto risolvere difficoltà e problemi propri di una gestione aziendale ed applicare soluzioni e rimedi per venirne a capo; tali lezioni apprese dalle sfide passate non potrebbero rappresentare la “cartina tornasole” per anticipare insidie recondite della gestione aziendale?
Cerchiamo dunque di comprenderne i vantaggi e sensibilizzare l’imprenditoria sul valore aggiunto che scaturisce dall’assoldare un over 50, a partire da queste sette qualità:
Mettete un professionista esperto in una stanza piena di alti dirigenti durante un evento promozionale, a quali proporre prodotti e servizi della propria azienda e guardate come il nostro si comporta. Sicuramente sa come rappresentare l’azienda con stile e grazia, assicurando che il nome del marchio sia sulla bocca di tutti a fine dell’evento, avviando conversazioni e marcando tracce durature che possono apportare preziose connessioni e opportunità commerciali. La loro dedizione nel condividere le conoscenze, coltivare i talenti, guidare l’innovazione e promuovere la crescita è fondamentale per far progredire le aziende.
Riconoscendo e valorizzando i contributi dei professionisti esperti, le aziende possono creare un ambiente collaborativo e dinamico che apre la strada al successo e alla sostenibilità a lungo termine, dove l’esperienza e la competenza dei professionisti esperti è un vantaggio strategico e una pietra miliare per costruire un’azienda prospera e resistente in un mercato in continua evoluzione.
di Mino Reganato