Termoli occasione sprecata

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“Raramente mi è capitato di incontrare, nella mia lunga vita politica tanto vigore destruens”

di Famiano Crucianelli (da lafonte.tv)

10 maggio 2024

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Mentre scrivo, non è ancora chiaro cosa avrà partorito il suk politico di Termoli.
Pensavo che il colpo di mano della coppia Federico – Facciolla alle ultime elezioni regionali fosse l’ultimo. Mi ero illuso che la logica delle cose, il galateo della buona politica e i catastrofici risultati delle elezioni regionali avrebbero consigliato il gruppo dirigente del PD e dei 5Stelle a fare pulizia dei “cacicchi” locali. Ma non è andata così.
Questa volta, per le elezioni di Termoli, la coppia non ha atteso i giorni finali per esternare l’accordo e il candidato, non hanno organizzato un tavolo di figuranti da far votare in zona Cesarini per cancellare Domenico Iannacone. No, hanno presentato subito il loro uomo: Joe Mileti. Scelta incauta, la scelta del tempo in politica è fondamentale. Si è avuto un dissenso importante nel PD e nei 5Stelle e al pari tempo una contestazione forte in un tessuto ampio della società termolese, contestazione che ha coinvolto diverse organizzazioni civiche e politiche. La candidatura del “povero” Mileti ha iniziato giorno dopo giorno a perdere di velocità e a poco è valso l’attivismo dello stesso Mileti. Alla fine da Roma è arrivato in modo imperioso al responsabile dei 5Stelle l’ordine di chiudere con Mileti e in modo più barocco, più contorto, secondo lo stile PD, la stessa indicazione è arrivata a Facciolla. Il primo ha obbedito scegliendo la via del mare, piuttosto che la definizione di una proposta alternativa, il secondo ha tergiversato, ha preso tempo, ma alla fine ha fatto “ammuina”. Così secondo consuetudine la coppia si è ricomposta, in realtà non si era mai separata, Facciolla e Federico sono una coppia di fatto solidissima e hanno trattato per una nuova ipotesi. Ora non è ancora chiaro se la trattativa è reale o solo una pantomima. Ma al punto in cui siamo la cosa è di scarso interesse.
Dalle fantastiche primarie e dalla retorica del Partito Democratico sulla partecipazione, dalle consultazioni on line dei pentastellati siamo di nuovo arrivati agli accordicchi notturni fra l’azionista di maggioranza delle correnti del PD e il plenipotenziario di ciò che resta dei 5Stelle. Raramente mi è capitato di incontrare, nella mia lunga vita politica tanto vigore destruens, quanto quello che Antonio Federico ha messo nel liquidare una bella realtà quale era quella dei 5Stelle in Molise. Ed è singolare la distrazione di Conte, e pure la Puglia è solo a due passi!
Termoli domani e la fonte, in questa baraonda, in questo intrigo di interessi privati hanno fatto l’unica cosa sensata che si potesse immaginare: fare un programma e un progetto per Termoli. La cosa non è stata complicata, la fonte non è un espediente elettorale, è un soggetto che da anni si batte per le cause giuste nel territorio, il programma è figlio di quella lunga e tenace esperienza.
In secondo luogo Termoli domani si è posto l’obiettivo di arrivare ad un programma condiviso con diversi altri soggetti (Alternativa Civica, Rete della sinistra, Equità Territoriale, Alleanza Verdi e Sinistra, Insieme, Socialisti e Liberali, Costruire Democrazia…), un vasto arco di forze che l’arroganza e il settarismo dei maggiorenti del PD e dei 5Stelle aveva buttato alle ortiche. Anche questo secondo obiettivo è stato raggiunto. Forse più per convenienza che per convinzione, ma alla fine quasi tutti hanno condiviso la ratio, le linee generali del programma.
Infine, ed è qui che sono evaporate le buone intenzioni, ovvero abbiamo tentato di dare una forma e un candidato a questo vasto schieramento. Per le ragioni più diverse, sarebbe lungo e impietoso analizzarle una ad una, la possibilità di definire un’alternativa vera alla destra non è stata possibile. A sinistra Narciso ancora una volta l’ha avuta vinta e ognuno ha giocato e gioca in solitudine la sua partita.
La vicenda delle elezioni regionali ieri e oggi quella delle elezioni a Termoli obbligano tutte le donne e gli uomini di buona volontà ad una riflessione seria. Tanto più seria, perché siamo ad un punto critico del futuro della nostra regione e della nostra città. Una comunità, la nostra, che rischia di scomparire per la negligenza, l’opportunismo, il trasformismo e la responsabilità di una classe dirigente impegnata a tutelare se stessa senza alcuna cura per l’interesse generale e per il bene comune. Una pseudoclasse dirigente che come nel film di Woody Allen, Prendi i soldi e scappa, ha perseguito e persegue con tenacia il proprio interesse particolare.
L’amarezza potrebbe spingere “i migliori” alla fuga dalla politica e dall’ impegno civile. Sarebbe un errore gravissimo. Queste elezioni non sono la fine della Storia, né la fine della democrazia, ma perché ciò non accada, perché le lobby che andranno al potere non saccheggino questa splendida città, è necessario che si organizzi nella società un “contropotere”, “un governo ombra” capace di contrastare il malaffare e di proporre un altro futuro per Termoli e per il basso Molise.
Non molto tempo fa, parlammo di un “Biodistretto del mare e delle colline”, non è solo un’immagine o una suggestione, è anche una strategia che ha al centro un’economia, una società e un’ambiente sostenibile, una nuova relazione fra l’uomo e la natura, una ritrovata armonia fra le zone dell’interno e le aree urbane.
Nella testata del mensile la fonte sta scritto “periodico dei terremotati o di resistenza umana” sono più di venti anni che con creatività, intelligenza, idee innovative e tenacia ci battiamo su questo fronte.
Oggi abbiamo una ragione in più per non desistere.

di Famiano Crucianelli (da lafonte.tv)

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