No alla cancellazione del Molise

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Un futuro migliore che ci auguriamo vogliamo costruirlo insieme

di Pasquale Di Lena (da La Fonte Mar 23)

6 Marzo 2023

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Un futuro migliore che ci auguriamo vogliamo costruirlo insieme

Ogni giorno aumenta la pazzia che il denaro alimenta e a nulla servono gli appelli degli scienziati che, con i dati, continuano a rilevare le scelte sbagliate che stanno portando il mondo verso il baratro. 

Già nel 2019 Greenpeace avvertiva, in un suo rapporto, che la maggior parte dei sussidi va a foraggiare con circa trenta miliardi (18-20% del bilancio totale dell’UE) gli allevamenti intensivi. La quantità anziché sostenere quelli che producono meno ma meglio con vantaggi salutari, ambientali e climatici. 

Si sa che gli allevamenti intensivi, oltre a straziare gli animali, rappresentano, con l’agricoltura industrializzata, la seconda voce, dopo quella dei fossili, che continua ad avvelenare il clima. Solo una delle ragioni, la principale, della sparizione delle piccole e medie aziende agricole e, con esse, delle piccole stalle. Una scomparsa preoccupante che ha accompagnato la crescita del neoliberismo grazie alle scelte dei governi, ai vari livelli (europeo, nazionale e regionali), e a un mondo contadino silenzioso e distratto e, come tale, complice. C’è di più, sempre più sussidi, dannosi per l’ambiente, vengono dati ai detentori di fonti fossili, tant’è che dal 2011 al 2021, ovvero in 10 anni, sono passati da 9,1 a 41,8 miliardi di euro, ben 7 miliardi e più dell’anno precedente, tutti destinati a opere utili a generare enormi quantità di veleni che hanno un solo obiettivo, l’impazzimento totale del clima e i disastri che, non da oggi, vengono registrati in diverse modalità, solo ultimi i terremoti. Non a caso la decisione dell’attuale governo a guida MeloniEni di dare il permesso di perforazioni nell’Adriatico e di riaprire le miniere di carbone. Solo un piccolo quadro della situazione che vive il mondo all’epoca del neoliberismo, il sistema che, con queste e altre scelte - tutte all’insegna del consumismo - continua a depredare e a distruggere. 

Ecco, il consumismo! La ragione del mio ripensamento sulle energie rinnovabili, prodotte da giganteschi pali e distese di pannelli solari a terra, perché esse hanno un solo obiettivo, quello di continuare a sostenere il sistema delle banche e delle multinazionali, appunto il neoliberismo. Il sistema dello spreco di risorse enormi, tutto e solo per sostenere i padroni delle fonti fossili, necessarie anche per produrre i generatori, nel campo dell’eolico, e pannelli, nell’altro campo, il solare. Il sistema, che distruggere paesaggi, riduce a poca cosa l’agricoltura e, così anche, la biodiversità, ovvero la vita e il rapporto dell’uomo con la natura. Distrugge, anche, il domani delle nuove generazioni che si ritrovano una massa enorme di materiale da smaltire, e meno terra da coltivare con i blocchi di calcestruzzo e strade di collegamento dei generatori. 

Fossili ed energie rinnovabili che, che con i loro micidiali strumenti messi in atto, rubano il bene più prezioso di un territorio, sia esso terra o mare, il cibo, la sola energia rinnovabile che alimenta la vita nostra e degli altri esseri viventi. Un territorio distrutto, sempre più limitato, destinato ad arricchire pochi e ad impoverire quelli che sono i titolari di questo bene comune, i suoi abitanti. Per il Molise, il furto di territorio viene da lontano, e, a dimostrare lo stato di grande difficoltà sta nella perdita dei suoi residenti al ritmo di trecento molisani, i più giovani, che ogni giorno partono con il biglietto solo andata. Non più gli abitanti di prima dell’invasione di energie rinnovabili, ma meno, sempre meno. Quello che serve è riappropriarsi, prima possibile, della politica - oggi nelle mani delle banche e delle multinazionali - per avere la possibilità di anticipare le situazioni e di trovare le soluzioni utili per la salvaguardia e tutela di quel bene comune che è sempre stato il territorio. 

Bene comune che il neoliberismo dei governi segnati da Berlusconi, Prodi, D’Alema, D’Amato - i presidenti eletti - e da quelli in seguito nominati, ha ridotto a cemento e asfalto in ogni dove, e, con l’aggiunta di altre strutture e infrastrutture previste dal Pnrr, si vuole continuare a farlo. Solo ultime le energie rinnovabili, utili a sostenere il consumismo, la ragione di un sistema che non ha il senso del limite e del finito. Il grande affare del secolo appena cominciato - ne sa qualcosa la criminalità organizzata - e tutto per continuare a depredare e a distruggere. Serve – lo rileviamo di nuovo - la politica, che pensa e opera per la rimozione della causa, lo spreco di ingenti risorse, e non per gli aggiustamenti degli effetti, sopratutto quando sono esperienze già fatte. In questo caso si tratta solo di un vantaggio che si dà a chi ha pensato, con le energie rinnovabili prodotte da giganteschi pali e smisurate distese di pannelli solari, a terra e nel mare, di cancellare il Molise. 

Un furto di territorio e delle sue risorse, oggi di grande attualità, le sole che valgono la pena di salvaguardare, promuovere e valorizzare. 

di Pasquale Di Lena (da La Fonte Mar 23)

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