• 01/29/2024

In ricordo della Shoah

A Tavenna un evento per ricordare “ La detenzione degli Ebrei in Molise”

di Aps La Terra

29 Gennaio 2024

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“Il 27 gennaio del 2005, sessanta anni dopo l’apertura del campo di sterminio di Auschwitz da parte delle truppe sovietiche, fu proclamata dall’ ONU “Giornata Internazionale della Commemorazione in memoria delle vittime della Shoah”.
L’orrore dello sterminio degli Ebrei e altre minoranze nasce dalle radici della storia europea: nel Medioevo la teoria della razza superiore fu utilizzata da sovrani con la benedizione della Chiesa per scatenare i sudditi contro le comunità ebraiche accusate di ” deicidio”, appropriandosi delle loro ricchezze. Dal sec. XVI al sec XIX, i secoli del colonialismo europeo, le ideologie razziste furono sviluppate dalle grandi potenze europee per giustificare lo squilibrio profondo tra i valori cristiani di uguaglianza e carità e la volontà di dominio e sfruttamento sulle popolazioni indigene sia in America che in Africa. Negli USA dell’800 poi, durante il periodo infuocato sull’abolizione della schiavitù, vi fu un passo avanti nel pensiero razzista bianco affermando che neri e pellerossa non dovevano essere trattati con umanità perché non esseri umani.
Quando l’Italia fascista negli anni Trenta diventò Imperiale cioè potenza coloniale, ebbe anche lei il problema del razzismo contro le comunità vinte per combattere il meticciato. Le colonie si occupano con le armi e si mantengono con leggi e comportamenti onorevoli dei vincitori, senza mescolarsi con gli indigeni. Invece, in Italia, il problema della comunità ebrea, poco numerosa, non era stata mai un problema per il Fascismo. 
Nel XIX sec la situazione dei cittadini di religione ebraica era migliorata. Già nel 1848 lo Statuto Albertino aveva proclamato l’uguaglianza di tutti i cittadini e del godimento per tutti dei diritti civili e poi la Legge sulla Emancipazione fu estesa a tutto il Regno d’Italia. Fu raggiunta la piena identificazione degli ebrei con la nazione italiana, rafforzata dalla partecipazione di questi alle guerre risorgimentali. Importante fu la partecipazione alla Grande Guerra. Dal 1925 al 1937 Mussolini, nel cui governo vi erano politici ebrei, criticava le efferatezze della Germania nazista, voleva tranquillizzare l’opinione pubblica internazionale ed interna, ma invita la stampa, l’unica consentita dal 1925, ad esaltare la razza italiana, quella pura, ariana, e ad accusare gli ebrei di “campagna disfattista”.
Ma l’alleanza con la Germania nazista diventa sempre più stretta e non potendo muoversi su vari piani, nel 1937 ordina ai giornali l’inizio di una violenta campagna stampa antiebrea, partendo dalla definizione di “ebreo”, fondata sul legame di sangue e su una impostazione biologica.
Il 15 luglio del 1938 esce il Manifesto della Razza e poco tempo dopo, il 17 Ottobre e poi a Novembre “I Provvedimenti verso la difesa della razza italiana” firmati dal re, divisero la persecuzione in due fasi.
Dall’estate del 1938 al 1943, persecuzione dei diritti degli ebrei. Subito un Censimento, primo atto per schedare e utile alle persecuzioni. Progressivamente vi saranno: espulsione da tutte le scuole e università di allievi e docenti, divieto di contrarre matrimoni, divieto di possedere aziende importanti e in seguito aziende in generale, divieto di possedere terreni e fabbricati, divieto di prestare servizio alle dipendenze di amministrazioni pubbliche, civili e militari, divieto di essere giornalisti, notai, divieto di iscriversi agli albi delle libere professioni. Fu chiusa la stampa ebraica e impedita capillarmente la vita quotidiana, anche le caratteristiche alimentari della tradizione.
Come si comportò la comunità ebrea? Pochi e perlopiù abbienti capirono e riuscirono ad emigrare, negli USA. La maggioranza rimase attonita illudendosi con le sue associazioni e i buoni rapporti con il Governo, grazie a uomini politici ebrei presenti, che vi sarebbero state delle soluzioni. Qualcosa all’inizio vi fu come le scuole elementari per bambini e maestre ebree, le loro istituzioni, la Unione delle Comunità Israelitiche, cercava soluzioni; alcuni poterono, pagando molto sottobanco, cambiare il cognome ” arianizzandosi”, ma in seguito anche questi favoriti furono trattati come gli altri. Mussolini nel 1940 ingiunse l’espulsione dall’Italia di tutti gli ebrei, altrimenti vi sarebbe stata la persecuzione per i rimasti. 
E questa fu dal 1940 al 1943, drammatica e non paragonabile all’efferatezza nazista.
Ma dopo il 25 luglio 1943 le cose cambiano e dall’8 Settembre 1943 al 25 Aprile 1945 abbiamo la seconda fase, quella della persecuzione della vita degli ebrei, sotto la ferocia dell’esercito occupante nazista aiutato dai repubblichini di Salò. 
Quest’anno dedichiamo la commemorazione della Shoah ai campi di concentramento in Molise ricordando gli italiani di fede ebraica che hanno combattuto nella Resistenza come italiani. Scrive Ferruccio Valobra (capitano Rossi) ” Spero che il mio sacrificio come quello dei miei compagni serva a darvi un migliore domani, in un’Italia più bella quale io e voi abbiamo sempre agognato nel più profondo del nostro animo.”

Ieri, Domenica 28 Gennaio alle ore 17:30 a Tavenna presso la Mediateca Comunale si è tenuto, in ricordo della Shoah, un incontro sul tema “la detenzione degli Ebrei in Molise”, per approfondire e riflettere.
Gli interventi:
Paolo Cirulli, Sindaco di Tavenna;
Franca Ricci, Consigliera comunale;
Fabrizio Nocera, Vice Presidente ANPI CB;
Loreto Tizzani, Presidente ANPI Molise
L’ evento è stato trasmesso anche in diretta, sulla pagina Facebook del Comune di Tavenna.
La cittadinanza ha partecipato numerosa.

di Aps La Terra

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