I detenuti e la magia della cena di solidarietà
Artisti ai fornelli, impeccabili nel servizio ai tavoli. Il penitenziario di Larino ha accolto 160 ospiti nella quarta edizione della cena di beneficenza
di primonumero.it
19 dicembre 2016
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Impeccabili, sempre attenti perché agli ospiti non manchi nulla, dalle posate alle bevande. Sulle tavolate imbandite, tra le decorazioni natalizie confezionate per l’occasione, con cura e velocità vengono serviti i piatti, raffinati, originali nelle composizioni e sapori. I detenuti del carcere frentano, con la loro forza di volontà e il loro entusiasmo velato dall’emozione primeggiano nella cena di solidarietà che, giunta alla sua quarta edizione, si conferma un successo di partecipazione.
Centosessanta i commensali che venerdì 16 dicembre sono stati accolti con calore nella struttura penitenziaria, in una serata di beneficenza di grande atmosfera. Coordinati dagli chef e docenti di cucina, sala e accoglienza turistica della sede distaccata dell’Ipseoa “Federico di Svevia”, gli studenti detenuti si sono mossi con professionalità tra i fornelli in cucina e i tavoli sistemati lungo il corridoio e nella chiesa dell’istituto di pena di contrada Monte Arcano.
Un buffet con aperitivo ha fatto da preludio alle numerose e ricche portate del menù a base di carne: un antipasto, due primi, un secondo e il dessert sono stati molto apprezzati dal pubblico che ha poi assistito all’estrazione dei biglietti vincenti della lotteria e alla consegna dei premi, una cantinetta, un albero di Natale, un orologio da parete, lavori in legno realizzati artigianalmente dai detenuti diventati esperti falegnami nella struttura carceraria.
A impreziosire i piatti, i prodotti coltivati negli orti e nella serra interna nell’ambito delle attività della sede penitenziaria dell’Istituto Agrario di Larino. Una serata in cui la solidarietà e l’aria natalizia hanno stretto in un abbraccio tutti i presenti che hanno potuto ammirare la dedizione dei detenuti coinvolti nelle molteplici iniziative formative, rieducative e riabilitative, come ha ricordato il direttore del penitenziario.
La dottoressa Rosa La Ginestra prima dell’inizio della cena ha dato il benvenuto ai visitatori, rivolgendo un pensiero a tutti coloro che operano nella comunità carceraria, che stimolano e accompagnano i detenuti in un nuovo percorso di vita. A proposito della scuola, nel ringraziare il dirigente dell’Ipseoa di Termoli Maria Chimisso, il direttore della casa circondariale ha evidenziato che solo lo scorso anno si sono diplomati presso la sede distaccata dell’Alberghiero “Federico di Svevia” ben diciannove detenuti, numeri record a livello nazionale.
di primonumero.it