Un regalo per il Natale che è stato
Una poesia di Giuseppe Pittà: sensazioni ancestrali che in questi versi sanno prendere i ritmi dei nostri cuori anche oggi
di Giuseppe Pittà – f
30 dicembre 2016
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Ieri, mentre accompagnavo, come sempre da spensierato spettatore, i tanti amici e conoscenti che portavano “la Faglia” per innalzarla davanti la Chiesa Madre di Oratino e darle fuoco dall’alto, mi si sono presentate,come spesso accade, alcune parole,che volevano essere disposte ad omaggio del mio paese. Così ho cercato di non disperderle e le ho messe in fila,usando un telefonino … ora le colloco su questo schermo, sperando di far cosa buona e giusta, ché la condivisione delle emozioni è sempre cosa (per me) splendida …
di lacrima e malinconia, a passo di danza, accompagnando i portatori del nostro Fuoco
(24 dicembre 2016, ad Oratino, di parole scritte al bagliore di un piccolo, prezioso telefono, per fissare gli istanti delle più intense emozioni e per ringraziare l’intero nostro mondo) …
…
la foresta dei
nostri pensieri
ci avvolge con
gli aliti delle
speranze che
non abbiamo
mai veramente
cancellato
mentre
scaviamo gallerie tra
i rami complessi dei
secoli
scrivendo con le
lame delle luci che
schivano le
lacrime dei tempi che
toccammo
tutti insieme
sognando il futuro nelle
nuvole di questo cielo
che muove senza fretta il
palpito di tutti
i concreti nostri giorni
quando uguale a sempre
ci consegnava le
giuste parole e
costruiva le direzioni di
tutte le anime delle
pietre
segnando di
colori e sapori e musiche
nei giorni infiniti del
nostro passo divino
lasciando orme indelebili sul
terreno delle tante storie che
i cuori hanno voluto realizzare
pensando soltanto a
sopravvivere e
mai alla gloria delle strade
così ci andiamo ritrovando
fieri di esserci ancora
mentre nella sacralità dei
giochi di ogni giorno
andiamo deponendo le
folgori per
trovare quell’abbraccio
infinito che
dovremmo ancora vestire
per onorare al meglio la
terra dei nostri primi dolori
la stessa delle
nostre nascite delle
piccole e povere gioie
sempre sublimi come
sanno soltanto essere
trasportando nelle notti delle
parole eterne le
migliori circostanze
quando il bagliore del buio
veniva vinto
come viene vinto dalla
forza del Fuoco che
sarà sempre dentro di
noi
ardendo di
questa buona follia che
ci accompagna da mille vite
e ci accompagnerà per
altre mille e mille e
ancora e ancora di
più
…
di Giuseppe Pittà – f