• 10/18/2016

Un regalo per il Natale che è stato

Una poesia di Giuseppe Pittà: sensazioni ancestrali che in questi versi sanno prendere i ritmi dei nostri cuori anche oggi

di Giuseppe Pittà – f

30 dicembre 2016

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Ieri, mentre accompagnavo, come sempre da spensierato spettatore, i tanti amici e conoscenti che portavano “la Faglia” per innalzarla davanti la Chiesa Madre di Oratino e darle fuoco dall’alto, mi si sono presentate,come spesso accade, alcune parole,che volevano essere disposte ad omaggio del mio paese. Così ho cercato di non disperderle e le ho messe in fila,usando un telefonino … ora le colloco su questo schermo, sperando di far cosa buona e giusta, ché la condivisione delle emozioni è sempre cosa (per me) splendida …

di lacrima e malinconia, a passo di danza, accompagnando i portatori del nostro Fuoco

(24 dicembre 2016, ad Oratino, di parole scritte al bagliore di un piccolo, prezioso telefono, per fissare gli istanti delle più intense emozioni e per ringraziare l’intero nostro mondo) …

la foresta dei 

nostri pensieri

ci avvolge con 

gli aliti delle 

speranze che 

non abbiamo

mai veramente 

cancellato

mentre 

scaviamo gallerie tra

i rami complessi dei

secoli

scrivendo con le

lame delle luci che

schivano le

lacrime dei tempi che

toccammo

tutti insieme

sognando il futuro nelle

nuvole di questo cielo

che muove senza fretta il

palpito di tutti 

i concreti nostri giorni

quando uguale a sempre

ci consegnava le

giuste parole e

costruiva le direzioni di

tutte le anime delle

pietre

segnando di 

colori e sapori e musiche

nei giorni infiniti del

nostro passo divino

lasciando orme indelebili sul

terreno delle tante storie che

i cuori hanno voluto realizzare

pensando soltanto a

sopravvivere e

mai alla gloria delle strade

così ci andiamo ritrovando

fieri di esserci ancora

mentre nella sacralità dei

giochi di ogni giorno

andiamo deponendo le 

folgori per

trovare quell’abbraccio 

infinito che

dovremmo ancora vestire

per onorare al meglio la

terra dei nostri primi dolori

la stessa delle 

nostre nascite delle 

piccole e povere gioie 

sempre sublimi come 

sanno soltanto essere

trasportando nelle notti delle

parole eterne le

migliori circostanze

quando il bagliore del buio

veniva vinto 

come viene vinto dalla

forza del Fuoco che

sarà sempre dentro di

noi

ardendo di

questa buona follia che

ci accompagna da mille vite

e ci accompagnerà per

altre mille e mille e

ancora e ancora di

più

di Giuseppe Pittà – f