• 10/26/2023

Pace e giustizia per il Medio Oriente

Appello per una giornata di mobilitazione che si terrà il prossimo venerdì 27 ottobre a Campobasso

di Aderenti all’Appello

26 ottobre 2023

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L’umanità sta raggiungendo il suo limite.
Il conflitto che si sta sviluppando in Medio Oriente ha una portata storica enorme e potenzialmente devastante. Il conflitto israelo-palestinese non è cominciato il 7 ottobre del 2023, ma va avanti da oltre 75 anni. Sono tre quarti di secolo che la cosiddetta Comunità Internazionale si accorge di questa guerra solo quando il conflitto ha un’escalation militare, ma la quotidianità nei Territori Occupati Palestinesi e in Israele è segnata da soprusi, violenze, razzismo istituzionalizzato e umiliazioni.
Questa guerra è stata alimentata dagli speculari estremismi, come l’uccisione di Rabin da parte di un estremista di destra israeliano o gli attentati contro la popolazione civile portati avanti da alcune milizie palestinesi, che a causa di scelte politiche scellerate si sono trasformati in opposti fondamentalismi religiosi, basti pensare che i rappresentanti dei coloni sono ministri del governo israeliano o al fondamentalismo con cui Hamas impone il suo regime nella Striscia di Gaza.
Le associazioni che promuovono questo appello sono inorridite da qualsiasi violenza contro i civili, siano essi palestinesi, israeliani o di qualsiasi nazionalità. La vita non ha nazione e nemmeno la morte la deve avere. Tutti gli esseri umani hanno diritto a vivere in dignità e giustizia. Ogni vita umana è preziosa. Noi restiamo umani e lo saremo sempre.
La prospettiva che Gaza sia invasa via terra e poi occupata dai carrarmati avrebbe delle conseguenze umanitarie enormi, rendendo difficilmente prevedibili la quantità di civili uccisi. L’allargamento del conflitto anche al Libano, già instabile di suo, sembra sempre più possibile, riportando le lancette della Storia indietro di quarant’anni. Il potenziale coinvolgimento di altri Paesi, quali Siria o Iran, porterebbe direttamente alla catastrofe, ma già l’altissimo numero di morti civili come la lunga lista di crimini di guerra segnano un livello di gravità assoluta.
L’attacco del 7 ottobre dimostra ancora una volta che i problemi e i conflitti non si risolvono magicamente da soli, men che meno schiacciando un popolo in condizioni umane insostenibili, nell’umiliazione quotidiana e in prigioni a cielo aperto. Sono decenni che la popolazione di Gaza vive rinchiusa in un’enorme prigione senza alcun margine di autodeterminazione e che la popolazione palestinese della Cisgiordania vive sulla propria pelle soprusi e violenze quotidiane semplicemente intollerabili. Nonostante questo, la barbarie messa in atto dalle Brigate Al-Qassam contro i civili israeliani non ha alcuna possibile giustificazione. In nessun caso è lecito uccidere o rapire la popolazione inerme con il fine di seminare la paura e il terrore.
Togliere acqua, cibo, luce e qualsiasi rifornimento a una popolazione di quasi due milioni di persone e intimarle a lasciare le proprie case con la prospettiva di un’imminente invasione via terra è una violazione del Diritto Internazionale Umanitario e riporta l’umanità al Medio Evo, solo con numeri esponenzialmente più grandi.
La Comunità Internazionale e, in particolare, l’Unione Europea hanno delle responsabilità politiche gravissime. Negli ultimi decenni hanno lasciato che la popolazione palestinese vivesse in un regime di apartheid, che le colonie illegali israeliane si espandessero giorno dopo giorno – rendendo un mero slogan la formula “Due Popoli due Stati”-, che Hamas e i fondamentalisti ebraici si rafforzassero, che lo scontro da politico diventasse religioso rendendo quasi impossibile il dialogo tra le parti e che la ANP si indebolisse e diventasse un mero orpello, prima isolando Arafat e poi lasciando in carcere colui che probabilmente potrebbe unire le varie fazioni palestinesi, Marwan Barghouti.
In queste condizioni non ci rimane che provare a far sentire la nostra voce affinché la nostra società e, conseguentemente, i nostri governi sentano la pressione per fare finalmente degli sforzi di Pace reali e credibili. Dobbiamo pretendere che i nostri governi, da quelli locali a quelli nazionali, e l’Unione Europea si impegnino immediatamente per:
• Chiedere il cessate il fuoco immediato di tutte le parti in conflitto;
• Esigere l’apertura di corridoi umanitari che permettano l’assistenza alla popolazione di Gaza;
• Esigere il rispetto del Diritto Internazionale Umanitario da parte di tutti i belligeranti;
• Esigere la messa in atto di azioni che impediscano che vengano colpiti obiettivi civili;
• Contribuire ad escludere le argomentazioni religiose, ultranazionaliste e su base discriminante;
• Sostenere con tutti i mezzi a disposizione quella parte della popolazione e della società civile israeliana che si oppone a questo governo e alle sue politiche;
• Porre in atto azioni credibili che mettano fine al principale ostacolo per la Pace in Medio   Oriente, ovvero l’occupazione militare israeliana dei Territori Occupati Palestinesi, con garanzie di sicurezza per la popolazione israeliana;
• Rimettere al centro della politica internazionale il principio dell’Autodeterminazione dei popoli.
Condividendo questa piattaforma, le associazioni sotto elencate promuovono una giornata di mobilitazione che si terrà il prossimo venerdì 27 ottobre a Campobasso. 
Invitiamo tutte le cittadine e i cittadini di buona volontà a radunarsi alle 17, 30 in piazza Prefettura per poi muoversi in corteo fino a piazza Municipio dove verrà allestito un piccolo palco dal quale interverranno Margaret Petrarca, studentessa isernina, e Padre Abdo Raad, libanese, Parroco di Cercemaggiore.
Dalle 19,00 presso la chiesa della Libera, si terrà una veglia di preghiera alla presenza del Vescovo di Campobasso-Bojano, Padre Giancarlo Bregantini.
Adesioni: Curia Arcivescovile di Campobasso-Bojano, Casa del Popolo di Campobasso, Unione popolare Molise, Caritas Molise, ss. Il Bene Comune, La Fonte, CGIL Molise, Arci Molise, ANPI Molise, Coop. Il Geco, AUSER Molise, Ass. Dalla parte degli ultimi, Partito Democratico Molise, ass. Solidea, APS La Terra.

di Aderenti all’Appello

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