• 07/01/2020

“Scoprire il Molise”

Lettera alla Camera di Commercio del Molise, che ha stampato il libretto, per chieder conto dell’assenza di Larino nell’elenco delle località interessate della pubblicazione 

di Marcello Pastorini – fb

2 luglio 2020

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Stamane mi sono recato in Biblioteca a Larino per chiedere in prestito il testo di Errico Presutti “Fra il Trigno ed il Fortore”. Mentre sfogliavo il libro, in attesa della registrazione dei dati, nel testo risalente agli inizi del Novecento, mi colpisce subito una frase dell’autore” … Io sapevo che, descrivendo le condizioni economiche del circondario di Larino, avrei contemporaneamente fatto conoscere le condizioni di tutta la parte più centrale del Mezzogiorno…”

Mentre leggo questo passaggio del libro noto, su un ripiano, esposti dei libretti turistici riferiti a località interessanti e importanti della Regione Molise. Vedo che questi libretti, per il progetto “Scoprire il Molise”, sono stati stampati per conto della Camera di Commercio del Molise.

Ricordo che Il Circondario di Larino era uno dei tre circondari costituenti la “Provincia di Molise” insieme a Campobasso e Isernia.

A malincuore scopro che nell’elenco delle località interessate della pubblicazione manca Larino, ovvero è assente dalla serie “scoprire il Molise” la località che era a capo di uno dei tre circondari dell’unità amministrativa che diedero forma all’attuale Regione Molise.

Seguendo una ragione storica, visto che si parla di “scoprire il Molise”, Larino sarebbe dovuta essere tra le prime città inserite nel vostro progetto. L’assenza del libretto su Larino, per questa ragione, non può essere giustificata dicendo che è tra quelli in costruzione, ovvero nei puntini di sospensione al numero 9 dell’elenco presente in quarta di copertina dei libretti. Ma voi ignorate tutto ciò.

Se il criterio storico lo estendiamo anche alle epoche precedenti a quelle riferite alla nascita della regione Molise, Larino, fra poche città italiane, vanta una continuità millenaria di esistenza nello stesso luogo e con quel nome. Voi la ignorate. Tra l’altro tra i libretti mancano anche Trivento e Venafro (sigh!).

L’assenza di Larino, inteso come larinese e di Venafro, che si aggiunse alla Regione solo nel primo periodo unitario del Regno d’Italia, significa anche eliminare il volto olivicolo della Regione. Ma voi l’ignorate.

Per il criterio storico, anche per quello turistico, senza nulla togliere ai bellissimi e importanti centri presenti nella serie dei libretti da voi stampati, Larino andava considerata tra le prime da pubblicare, La Cattedrale è magnifica, imponenti e importanti sono i resti archeologici, vi sono chiese e conventi meravigliosi custodi di opere d’arte, un bellissimo Palazzo Ducale, due musei, l’archivio storico diocesano capace di ricostruire mille anni di storia civile ed ecclesiastica. Senza tralasciare prodotti enogastronomici, l’oralità popolare, le tradizioni, l’accoglienza turistica di diverse aziende impegnate in questo settore. Ma voi l’ignorate e questo è grave

E’ grave, perché non considerare Larino in una iniziativa turistica significa non avere una visione, economicamente parlando, capace di promuovere l’economia di una terra, che così, non si scopre affatto…ma voi l’ignorate

E’ da tempo che Larino subisce umiliazioni, manca nei materiali turistici, manca nell’ultimo e discutibile filmato promozionale della Regione, dove una giostra rotta e arrugginita, probabilmente, dovrebbe, secondo gli autori del video, attirare i turisti più delle storie che vengono dal cuore delle nostre genti, dalla visita della Cattedrale di San Pardo, gioiello d’arte riconosciuto solo da chi non ignora (sigh). Infine, vi chiedo: voi siete la Camera di Commercio del Molise, Larino è ancora in questa regione?

Stamane mi sono recato in Biblioteca a Larino per chiedere in prestito il testo di Errico Presutti “ Fra il Trigno ed il Fortore”. Mentre sfogliavo il libro, in attesa della registrazione dei dati, nel testo risalente agli inizi del Novecento, mi colpisce subito una frase dell’autore” … Io sapevo che, descrivendo le condizioni economiche del circondario di Larino, avrei contemporaneamente fatto conoscere le condizioni di tutta la parte più centrale del Mezzogiorno…”

Mentre leggo questo passaggio del libro noto, su un ripiano, esposti dei libretti turistici riferiti a località interessanti e importanti della Regione Molise. Vedo che questi libretti, per il progetto “Scoprire il Molise”, sono stati stampati per conto della Camera di Commercio del Molise.

Ricordo che Il Circondario di Larino era uno dei tre circondari costituenti la “Provincia di Molise” insieme a Campobasso e Isernia.

A malincuore scopro che nell’elenco delle località interessate della pubblicazione manca Larino, ovvero è assente dalla serie “scoprire il Molise” la località che era a capo di uno dei tre circondari dell’unità amministrativa che diedero forma all’attuale Regione Molise.

Seguendo una ragione storica, visto che si parla di “scoprire il Molise”, Larino sarebbe dovuta essere tra le prime città inserite nel vostro progetto. L’assenza del libretto su Larino, per questa ragione, non può essere giustificata dicendo che è tra quelli in costruzione, ovvero nei puntini di sospensione al numero 9 dell’elenco presente in quarta di copertina dei libretti. Ma voi ignorate tutto ciò.

Se il criterio storico lo estendiamo anche alle epoche precedenti a quelle riferite alla nascita della regione Molise, Larino, fra poche città italiane, vanta una continuità millenaria di esistenza nello stesso luogo e con quel nome. Voi la ignorate. Tra l’altro tra i libretti mancano anche Trivento e Venafro (sigh!).

L’assenza di Larino, inteso come larinese e di Venafro, che si aggiunse alla Regione solo nel primo periodo unitario del Regno d’Italia, significa anche eliminare il volto olivicolo della Regione. Ma voi l’ignorate.

Per il criterio storico, anche per quello turistico, senza nulla togliere ai bellissimi e importanti centri presenti nella serie dei libretti da voi stampati, Larino andava considerata tra le prime da pubblicare, La Cattedrale è magnifica, imponenti e importanti sono i resti archeologici, vi sono chiese e conventi meravigliosi custodi di opere d’arte, un bellissimo Palazzo Ducale, due musei, l’archivio storico diocesano capace di ricostruire mille anni di storia civile ed ecclesiastica. Senza tralasciare prodotti enogastronomici, l’oralità popolare, le tradizioni, l’accoglienza turistica di diverse aziende impegnate in questo settore. Ma voi l’ignorate e questo è grave

È grave, perché non considerare Larino in una iniziativa turistica significa non avere una visione, economicamente parlando, capace di promuovere l’economia di una terra, che così, non si scopre affatto…ma voi l’ignorate

È da tempo che Larino subisce umiliazioni, manca nei materiali turistici, manca nell’ultimo e discutibile filmato promozionale della Regione, dove una giostra rotta e arrugginita, probabilmente, dovrebbe, secondo gli autori del video, attirare i turisti più delle storie che vengono dal cuore delle nostre genti, dalla visita della Cattedrale di San Pardo, gioiello d’arte riconosciuto solo da chi non ignora (sigh). Infine, vi chiedo: voi siete la Camera di Commercio del Molise, Larino è ancora in questa regione?

di Marcello Pastorini – fb

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