• 04/01/2022

Accoglienza a Limosano

Guerra in Ucraina, quello che il Molise può fare

di Roberto Colella – fb

4 aprile 2022

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Lei è Tetiana medico ucraino accolta a Limosano insieme a due figli piccoli. Quello più grande è rimasto in Ucraina a combattere (in foto con la madre). A Limosano hanno già accolto 12 famiglie.
Questo è quello che devono fare i nostri piccoli comuni.
La ormai prossima marcia per la pace Perugia Assisi quest’anno deve riunire una moltitudine di persone, sperando in una grande partecipazione dei molisani.
Zelensky da grande comunicatore è riuscito a infondere in tutti i giovani la voglia di lottare per liberarsi dall’aggressore sovietico. Zelensky però nel tempo è diventato uno strumento di una guerra su larga scala tra Russia e Usa. Il punto è che a Biden non interessa della pace, né di Zelensky, né dell’Europa. Lui vuole far cadere Putin e intrappolarlo in una guerra logorante con gli ucraini. Per fare ciò il presidente americano, il cui gradimento è ai minimi termini, invia armi sofisticate agli ucraini tanto che i russi devono ricorrere alla minaccia nucleare per intimorire gli avversari.
I negoziati ad Istanbul hanno dato dei risvolti positivi sulle questioni più importanti ma per far sedere al tavolo i due presidenti, Putin e Zelensky, ci vuole ora l’aiuto di due superpotenze come Cina o Usa. Come vi dicevo però a Biden non importa nulla della pace anzi teme un’escalation visto che proprio ieri ha detto agli americani presenti in Russia e Bielorussia di abbandonare quelle nazioni. D’altra parte la Cina sta osservando e prendendo tempo, occupandosi di nuovi focolai covid in Paese.
A rimetterci ovviamente è la popolazione civile ucraina. Ci sono state già tante morti e in molti sono fuggiti. Chi si occuperà di ricostruire quella nazione? Ogni giorno di guerra significa distruzione e morti.
Infine in Italia con l’inflazione al 7% (non si vedeva da trent’anni) e le inutili telefonate di Draghi a Putin si rischia un collasso economico. Dicono che abbiamo delle riserve di gas fino a fine anno, ma delle riserve ci interessa relativamente se i russi chiudono i rubinetti o gli americani ce ne danno una piccola parte e ad un prezzo molto più alto. Gli oligarchi russi che hanno visto congelati i loro beni in Italia si sono fatti furbi vendendo le loro immense proprietà a prezzi ridicoli a delle società offshore sempre a loro riconducibili. La ripresa che doveva esserci a fine pandemia, proprio oggi che termina lo stato di emergenza, non ci sarà a meno che non finisca al più presto questa guerra.

di Roberto Colella – fb

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