Villaggio di San Giuliano di Puglia
A prevalere devono essere il dialogo e le scelte condivise Nell’interesse delle nostre comunità e dei nostri territori, ma anche di coloro che possiamo e vogliamo accogliere non come ospiti, ma come fratelli
di Micaela Fanelli – fb
27 giugno 2017
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Siamo tra coloro che considerano lo ius soli un diritto naturale ed inalienabile dell’essere umano. Siamo per l’accoglienza e per la solidarietà tra i popoli. E ci battiamo in Parlamento perché questi principi diventino legge.
Questo, però, non significa restare sordi dinanzi all’appello che arriva dalle istituzioni e dalle popolazioni che risiedono nell’area di San Giuliano di Puglia, dove sono in corso le procedure per la realizzazione di grande centro di prima accoglienza, destinato ad ospitare circa 1000 migranti.
E sono d’accordo con il deliberato dell’assise civica di Santa Croce di Magliano, che chiede di ripensare al progetto del centro Hub e di puntare sul modello dell’accoglienza diffusa, sulla scorta del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) che ha già dato prova di essere la scelta giusta. A Santa Croce di Magliano, a Larino, a Casacalenda e in tanti altri Comuni italiani.
Piccoli gruppi di migranti, ospitati non in un unico luogo avulso dal tessuto sociale, ma “spalla a spalla” con i residenti italiani. Per condividere insieme la vita di tutti i giorni.
Fatta di rispetto delle regole, di mutua assistenza, di solidarietà e orgoglio di appartenere ad una comunità che vuole accogliere, ma nel migliore dei modi.
Senza creare ghetti, senza alzare muri e recinzioni, senza chiudere gli occhi e voltarsi dall’altra parte.
Al tempo stesso, non è corretto demonizzare l’operato del sindaco Luigi Barbieri, cui va riconosciuto il merito di aver evitato l’esproprio del villaggio quando l’intenzione era quella di creare un centro Hub in tutte le regioni, con numeri ben al di sopra di quelli di cui oggi ragioniamo, senza prestare ascolto alle esigenze dei territori interessati, sulla scia di un’emergenza che, al tempo, stava diventando un disastro umanitario.
Massima fiducia, inoltre, dobbiamo tutti riporre nel Prefetto di Campobasso Guia Federico, profonda conoscitrice di siffatte problematiche quando, da Prefetto di Catania, ha dovuto misurarsi nella gestione del CARA di Mineo, acquisendo l’esperienza che oggi sta mettendo al servizio del Molise.
Per questo condivido anche la richiesta di costituire un organismo permanente con funzioni propositiveconsultive, composto dalla Regione, dalla Prefettura e dai Comuni dell’area interessata, per individuare un diverso utilizzo del villaggio di San Giuliano di Puglia, che vada nella direzione della ripresa economica e sociale di quella parte di territorio già provato dal sisma del 2002.
Come sempre, infatti, a prevalere devono essere il dialogo e le scelte condivise. Nell’interesse delle nostre genti e dei nostri territori, ma anche di coloro che possiamo e vogliamo accogliere non come ospiti, ma come fratelli.
di Micaela Fanelli – fb