• 10/05/2022

Il Molise stanca pure gli eroi

“…e io che non sono eroe comincio a stancarmi…”

di Franco Valente – fb

5 ottobre 2022

Il mio mestiere non è lo storico dell’arte o il ricercatore archeologico. Perciò posso permettermi tutte le divagazioni che mi girano per il cervello a costo di essere inquadrato tra i soggetti pericolosi per coloro che non apprezzano novità nel campo della ricerca di cose poco conosciute.
Purtroppo il Molise è fatto di pericolosi conformisti che non hanno nessuna voglia di infilarsi sulla strada insidiosa dell’eresia.
Sono convinto che da quando Giovan Vincenzo Ciarlanti pubblicò nel 1644 a Isernia “Memorie historiche del Sannio”, non è cambiato granché soprattutto nel metodo di lettura della storia di questo nostro territorio.
Chiunque è venuto dopo di lui non ha fatto altro che appiccicare notizie al suo impianto. Semplici ampliamenti. Importantissimi, ma nulla di particolarmente innovativo.
Negli ultimi 50 anni è apparsa all’orizzonte una caterva di neo-studiosi che, senza alcuna fantasia, hanno avuto il merito di trascrivere i titoli di migliaia di libri più o meno consultati che avrebbero dovuto permettere alle nuove generazioni di definire un nuovo scenario della cultura molisana.
Purtroppo il risultato è un diagramma piatto. Come quello di un morto.
Sarebbe dovuta venire fuori quella cosa che qualcuno definisce L’IDENTITA’ del Molise.
Niente di tutto questo.
Con l’aggravante della nascita dell’Università del Molise che sforna laureati che nella vita, in genere, si industriano a fare mestieri che hanno poco a che vedere con il corso di laurea e con l’impianto strutturale della regione.
In tutti i campi.
Esistono le eccezioni. Sono quei giovani che, appena hanno avuto la possibilità di espatriare, sono fuggiti in altre parti del mondo dove si sono affermati senza trasferire dai luoghi di origine alcuna contaminazione culturale.
Insomma il Molise porta fuori del Molise solo caciocavalli, tintilie e soprattutto la pasta della Molisana.
Con grande fatica di chi li esporta. Sicuramente con poco o maldestro supporto di una Regione che propaganda soprattutto aria fritta.
Cultura molisana non viene esportata perché non esiste.
La ricerca nel campo storico dovrebbe contribuire a formare quell’IDENTITA’ che sarebbe la giustificazione ideologica dell’esistenza della REGIONE MOLISE.
Una istituzione che, come l’Università del Molise, non ha alcuna ragione di esistere.
Costerebbe sicuramente di meno se il Molise tornasse ad essere una Provincia di una Macroregione coincidente geograficamente con il territorio del Regno di Napoli e l’Università del Molise diventasse un dipartimento della gloriosa università napoletana di Federico II. 
Con buona pace di Andrea d’Isernia che ne fu sostanzialmente il fondatore.

di Franco Valente – fb

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