• 11/07/2023

Esperienze nelle capanne di Capracotta – 4

Intervista di Roberta della “Rete delle Case delle Erbe” ad Antonio D’Andrea di “Auser – Vivere con Cura” – Terza parte

di letteraturacapracottese.com

8 novembre 2023

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Capanne di pietra e parco con ludoscuola delle capanne
Post intervista, dopo tre giorni:
D: – Hai altro da aggiungere?
R: – Si, in questi tre giorni mi sono tornate alla mente tante cose sentite e pensate durante le 14 ore. Una è l’aver riflettuto sulla mia vita attuale e sulle scelte da fare in quanto da anni mi dico di prepararmi a vivere gli ultimi anni della mia vita in una fattoria-masseria didattica erboristica e animalista con mille attività, corsi e laboratori. E in tale masseria non dovrebbero mancare corsi-lab per insegnare a realizzare capanne e tende con i diversi materiali a disposizione a km zero. Per esempio anche realizzare le capanne di pietra costruite a secco, in passato, da contadini/e sui – o vicino ai – campi coltivati. Queste capanne, a forma di cupola-igloo, servivano come riparo dal sole o dalla pioggia e come ripostiglio per gli attrezzi agricoli. Anch’esse sono cadute in disuso ma possono avere una seconda vita: capanne curative basate sulla litio-terapia, cioè le pietre rilasciano vibrazioni sottili benefiche al nostro sistema nervoso e di conseguenza rinforzano il sistema immunitario e quindi, come con la foresta terapia, si potrebbero offrire per cicli di sedute di almeno tre ore. E insegnare a realizzarle come avevamo fatto con Edoardo Micati, esperto che vive in Abruzzo, che, coinvolgendo anche bambine/i, ne costruimmo una nel 2011 quasi di fronte all’attuale capanna arborea in questione.
E quindi si potrebbero proporre corsi-lab di costruzione di questi due tipi di capanne per poi poterne godere dei benefici. Seguite/i anche da naturopate/i e curate da qualcuna/o per tenerle sempre in ordine e in ottimo stato.
E arrivare a un parco-campeggio di capanne e tende, e perché no, anche una capanna-casa delle antiche popolazioni osche in modo da potersi curare, soprattutto dal tecno-stress e dalle depressioni causate oltre che da illusioni ideologiche e consumistiche anche dai mille gravissimi problemi ambientali e flussi migratori da guerre e povertà.
Ho proposto, infine, a Carmen, che sarei disposto anche a trascorrere una settimana nella capanna a patto che si apportasse una modifica: invece del fuoco da accendere per terra con i problemi di fumo e cenere, installare una piccola stufa a legna con tubo che esce fuori. E invito tutte le Case delle Erbe, laddove è possibile, a realizzare capanne arboree e di pietra, a partire dalla ricerca, raccolta e eventuale trasporto dei materiali: quanta sapienza e abilità si acquisirebbe. E a partire anche dall’infanzia. Perché dalle elementari non si insegna a costruire? bambine/i ne vanno matte/i. Ricordo che da piccolo, quando tornavo a Capracotta per tre mesi ogni gruppo di bambini costruiva i propri cuasòtte e tuttora il passaggio dall’infanzia all’adolescenza è autocertificato dal costruire casotti, capanne, baracche, utilizzando i materiali più disparati. Alla prossima intervista ti presenterò la terza proposta, sempre frutto di ricerche, riflessioni e discussioni: la “Capanna dei fiori”.
E ultimissimo suggerimento: come giaciglio metterei quattro balle di fieno, quelle a forma di parallelepipedo, attorniate da alloro per tenere lontano gli insetti. È troppo bello riposarci sopra. Non mi dilungo…

(Prima Parte) – (Seconda Parte) – (Terza Parte)

di letteraturacapracottese.com

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