• 12/02/2022

In memoria dei Partigiani bagnolesi

Lettera aperta del Comitato Civico “Partecipazione” per realizzare una targa in onore dei partigiani antinazifascisti di Bagnoli del Trigno e di affiggerla in un luogo pubblico 

di Gino Massullo (Presidente Comitato Civico “Partecipazione”)

2 dicembre 2022

Una ricerca che il nostro Comitato civico ha svolto negli archivi dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) ha rivelato che ben 11 Bagnolesi furono partigiani combattenti contro l’occupazione nazifascista nel corso del secondo conflitto mondiale, tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945, giorno della Liberazione. 11 Bagnolesi che scelsero di combattere il nazifascismo inquadrati nei reparti organizzati dai comunisti della Brigata Garibaldi e del gruppo Bandiera Rossa, in gruppi del Partito d’Azione, del Partito socialista di unità proletaria (PSIUP) ed anche autonomi o costituiti da interi reparti del Regio Esercito e dei Carabinieri, che rifiutarono di consegnare loro stessi e le loro armi ai Tedeschi, come nel caso della Divisione “Garibaldi”, poi Divisione “Italia”, che per volontaria decisione dei militari che la componevano combatté contro i Nazisti in Yugoslavia e alle quali appartenevano due dei nostri partigiani combattenti. 
Vi furono poi nostri compaesani di tutte le fedi politiche o senza una precisa opinione, che, rastrellati e deportati in campi di concentramento in Germania sempre in quello stesso periodo, rifiutarono la proposta di collaborazione e inquadramento nelle file dell’esercito nazista o di quello fascista della Repubblica di Salò avanzata loro dalle autorità tedesche, scontando così per intero una orribile e lunga prigionia che per alcuni volle dire malattia e morte.
Inoltre, anche a Bagnoli come nel resto del paese, troviamo episodi, documentati da sicure testimonianze di cui daremo conto sul nostro sito web, di aiuto dato a militari alleati da parte di nostri compaesani che, a rischio della propria vita, li sottrassero alla cattura da parte delle truppe tedesche nascondendoli in soffitte e masserie. Come pure documentati sono episodi di resistenza spontanea ai soprusi ed alle violenze dell’occupante nazista dei quali protagoniste furono spesso donne, a volte a prezzo della loro stessa vita. 
Questi episodi bagnolesi ci confermano nella consapevolezza che la Resistenza antinazifascista che ha costruito libertà e democrazia nel nostro paese ponendole a fondamento della Costituzione repubblicana è stata e resta altissimo e glorioso fenomeno storico appartenente a tutta la Nazione la cui memoria non può essere sottaciuta o rubricata come “di parte”. “Di parte” la Resistenza dei Partigiani antinazifascisti lo è certo stata. Ma dalla parte della libertà, della democrazia e di quella giustizia sociale senza la quale le prime due non possono affermarsi compiutamente. Non solo tutti i partiti democratici e popolari che la dittatura fascista aveva messo al bando, comunisti, socialisti, democristiani, azionisti, liberali, demolaburisti parteciparono attivamente alla Resistenza costituendo il CLN (Comitato di Liberazione Nazionale), ma tutti i ceti e le classi sociali ne furono, seppure con diverso gradiente, partecipi, dai ceti popolari, a quelli borghesi e fino agli aristocratici; vi parteciparono giovani e più anziani, uomini e donne. Fu lotta di un intero popolo; “di parte” soltanto nei confronti di quelli che, per mortifera convinzione, per malinteso senso dell’onore o anche, a volte, per il semplice portato delle circostanze, si ostinarono a difendere il sopruso e la dittatura contro la giustizia e la libertà, ponendosi dalla parte sbagliata della storia. 
L’errore di allora – condannato in via definitiva sul piano storico – può, sul piano personale dei singoli protagonisti, essere – se non certo giustificato – comunque compreso e perdonato tenuto conto della difficoltà di tutti di orientarsi entro la complessità della realtà nel momento stesso in cui essa si determina, soprattutto in passaggi così cruciali e drammatici. Esso non può però essere certo rivendicato oggi come opzione legittima da alcuno tra quelli che vogliano essere compresi nella compagine costituzionale della nostra Repubblica nata dalla Resistenza antinazifascista.
Aldilà delle nostre personali convinzioni, a fugare in tutti gli Italiani ogni dubbio che la Resistenza – e la festa della Liberazione (25 aprile) che ne ricorda la vittoria -siano oggi finalmente patrimonio comune, non divisivo, ci sostengono infine le recenti dichiarazioni del Presidente del Senato Ignazio La Russa (esponente storico, in gioventù, del neofascismo italiano). Nel suo recente discorso di insediamento come seconda carica dello Stato, egli si è infatti detto letteralmente d’accordo con quanto poco prima affermato, in qualità di presidente provvisorio della stessa alta istituzione, dalla senatrice a vita, vittima delle leggi razziali fasciste e reduce dal campo di sterminio di Aushwitz-Birkenau, Liliana Segre: “Ancoraggio dell’unità del nostro popolo è la Costituzione repubblicana che non è, come ebbe a dire Piero Calamandrei, un pezzo di carta, ma il testamento di 100.000 morti per la battaglia per la Libertà che non iniziò l’8 settembre del 1943 ma che vede idealmente come capofila Giacomo Matteotti.” 

PER TUTTE QUESTE RAGIONI, in nome del sacrificio che i nostri antenati antifascisti e antinazisti affrontarono per donarci la libertà e la democrazia di cui noi oggi ancora godiamo, per difenderle in loro nome, perché quel sacrificio costituisca un patrimonio comune, tramandato di generazione in generazione, insegnamento e monito per i nostri giovani, PROPONIAMO A TUTTI I BAGNOLESI ED ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE PER QUANTO DI SUA COMPETENZA DI REALIZZARE UNA TARGA IN ONORE DEI PARTIGIANI ANTINAZIFASCISTI BAGNOLESI E DI AFFIGGERLA IN UN LUOGO PUBBLICO (STRADA, LARGO, PIAZZA) DA INDIVIDUARE E DA INTITOLARE ANCH’ESSO ALLA LORO IMPERITURA MEMORIA. LANCIAMO A QUESTO FINE UNA RACCOLTA DI FIRME A SOSTEGNO DELL’INIZIATIVA che, siamo certi, tutti i sinceri democratici bagnolesi vorranno accogliere con convinzione ed entusiasmo. 

Per sottoscrivere inviare una mail con la dicitura: Sì alla memoria del Partigiani bagnolesi all’indirizzo di posta elettronica: segreteria@partecipazionebdt.it indicando nome, cognome e data di nascita. La posa della targa ricordo e la intitolazione di una via o piazza pubblica costituirà, se il nostro invito sarà come speriamo accolto, il momento finale di una serie di iniziative in ricordo della Resistenza antinazifascista a Bagnoli ed in Molise che intendiamo realizzare da ora e fino al prossimo 25 aprile, Festa della Liberazione. Si allega l’elenco dei partigiani e dei protagonisti degli episodi di opposizione all’occupazione nazifascista nati a Bagnoli del Trigno finora individuati. Si invitano tutti i Bagnolesi, quelli residenti e gli altri sparsi nel mondo, a fornire ogni eventuale ulteriore informazione reperibile sulle persone elencate (biografia, foto, lettere, diari, ramo familiare di appartenenza) o su altri casi di cui dovessero essere a conoscenza. Il materiale può essere inviato a segreteria@partecipazionebdt.it o, per posta cartacea, a “Partecipazione” c/o Massullo, via Campanile 24 – 86091 Bagnoli del Trigno (IS). 

Partigiani combattenti nati a Bagnoli del Trigno (Archivio ANPI) Tra i deportati in Germania che rifiutarono l’arruolamento: Carletto De Vita (10 gennaio 1923-2022) internato militare in Germania nel campo di prigionia di Memmingen. 
Per la sua testimonianza vedi: www.noipartigiani.it/carletto-de-vita/.

  1. Cimaglia, Alfredo di Pasquale, nato il 15 nov.1913 a Bagnoli del Trigno, autista, zona di azione Jugoslavia, divisione Garibaldi, ferito in combattimento a Gravac.
  2. Cimaglia, Pierino fu Angelo e Teresa Tarica, nato il 9 aprile 1914 a Bagnoli del Trigno, nel 1947 residente in Roma, Borgo Pio 130, Formazione Armata Rossa, zona di azione Lazio.
  3. De Vita, Antonio di Pietro, nato il 7 settembre 1914 a Bagnoli del Trigno, Formazione Primo Ciabatti, zona di azione: Umbria.
  4. Di Tosto, Santo nato il 2 maggio 1912 a Bagnoli del Trigno, zona di azione: Estero. 
  5. D’Onofrio, Alberto fu Vitale e Marta Pallotta, nato il 6 agosto (in realtà 10 ottobre) 1898 a Bagnoli del Trigno in via Fora 20, autista, formazione: Partito d’Azione, comandante di distaccamento con equiparazione amministrativa al grado di sottotenente, zona di azione: Lazio. Attivo dall’8 settembre 1943 al 4 giugno 1944.
  6. D’Onofrio, Mario di Achille, di Antonia Lazzazzera nato l’8 settembre 1925 a Bagnoli del Trigno, zona di azione: Lazio, formazione: isolato, ferito in combattimento, invalido.
  7. Ialungo, Giuseppe di Francesco e Rosa De Vita, contadini, nato il 24 (in realtà il 14) ottobre 1897 a Bagnoli del Trigno, Isernia, in via Fontana, sposa il 10/09/1929 in Roma Elvira D’Onofrio, muore a Roma il 14/09/1972, zona di azione: Lazio, Formazione Marapodi Arnaldo. Nel 1948 abitava a Roma in via del Conservatorio 66.
  8. Massullo, Michele di Giovanni e Anna Gabriele, nato il 15 settembre 1902 a Bagnoli del Trigno, Zona di azione: Lazio, Formazione: Bandiera rossa.
  9. Mastrodonato, Felice di Michelangelo e Modestina Lazzazzera, contadini, nato l’8 (in realtà 9) maggio 1895 a Bagnoli del Trigno, commerciante, zona di azione: Lazio, formazione: Brigata Garibaldi.
  10. Moccia, Antonio fu Giuseppe di Carolina Moccia, nato il 26 maggio 1904 a Bagnoli del Trigno, falegname, zona di azione: Lazio, formazione P.S.I.U.P.
  11. Tinaburri, Giovanni, di Michele, nato nel 1916 a Bagnoli del Trigno, zona di azione: Jugoslavia, Divisione Italia

Tra i deportati in Germania che rifiutarono l’arruolamento: Carletto De Vita (10 gennaio 1923-2022) internato militare in Germania nel campo di prigionia di Memmingen. Per la sua testimonianza vedi: www.noipartigiani.it/carletto-de-vita/

di Gino Massullo (Presidente Comitato Civico “Partecipazione”)

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