A Venafro nasce l’Associazione “LiberaMente”
Una nuova associazione dedicata prevalentemente al mondo femminile
di Antonella De Benedictis
08 novembre 2017
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Nasce a Venafro l’Associazione “LiberaMente”, frutto della passione e dell’entusiasmo di un gruppo di cittadini venafrani – prevalentemente donne – mossi dalla volontà di porsi quale voce critica, autonoma e fattiva rispetto ai tanti problemi che affliggono la città.
L’Associazione si compone di professionisti, commercianti, casalinghe, pensionati ed insegnanti al fine di poter essere uno spaccato completo di società e poter fornire – con cognizione ed esperienza – risposte concrete ad una cittadina che ha perso sé stessa.
Perché Venafro non ha nulla della città e sostanzialmente si riduce a due strade trafficate e rumorose, quindi ne ha solo gli svantaggi.
Per rendere Venafro una cittadina è necessario partire dal basso, rendendola dapprima un paese vivibile.
Un paese in cui ci siano aree pedonali in cui i cittadini siano invogliati a passeggiare.
Parcheggiare le auto, guardare le vetrine dei negozi con calma e senza la paura di multe repentine, accomodarsi ai tavolini di un bar all’aperto, sedersi su panchine circondate da aiuole fiorite.
Dare slancio al centro storico agevolando le aperture di nuove attività commerciali e prevedere manifestazioni di richiamo nazionale per renderlo vivo e conosciuto.
Rendere Venafro di nuovo attrattiva nei confronti degli abitanti dei paesi limitrofi, che preferiscono oggi Isernia o Cassino, per garantire un bacino di utenza maggiore per tutte le attività commerciali.
Dare una soluzione definitiva al “problema scuole” e creare un’area di aggregazione infantile e giovanile con spazi verdi, pista ciclabile, giochi a norma e campi polivalenti.
Queste alcune delle tante idee e dei tanti progetti che animano l’associazione, che è anche alla ricerca di finanziatori interessati ad investire negli stessi.
Venafro ha bisogno di un piano di rinascita, con una prospettiva a lungo termine che possa farla riemergere dallo stato di sostanziale abbandono a sé stessa in cui purtroppo versa.
di Antonella De Benedictis