• 11/10/2017

“Ecco il Molise una regione da amare”

La Guida de la Repubblica dedicata al Molise pone un preciso taglio di approfondimento nel sottotitolo “Guida ai sapori e ai piaceri della regione” focalizzando l’attenzione sulle eccellenze molisan

di Maria Stella Rossi (da iorestoalsud.it)

21 novembre 2017

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E’ già nel titolo dell’introduzione di Giuseppe Cerasa, direttore delle “Guide la Repubblica”, la chiave di lettura per entrare in quella dedicata al Molise e soprattutto nella dimensione consona per iniziare a conoscere questa regione che ancora rimane nascosta ai più.

“Ecco il Molise una regione da amare” la considerazione efficace ed essenziale che apre il viaggio in Molise in un territorio “ che non ti aspetti”. E sì perché il Molise sa sorprendere e si fa conoscere e quindi anche amare per una sorta di empatia che scatta con chi vi arriva con la disposizione giusta, quella che ne capta i messaggi evidenti e immateriali e quindi si mette in sintonia.

A quanto pare ciò è accaduto per questo lavoro che completa la serie dedicata alle regioni d’Italia. La guida pone un preciso taglio di approfondimento nel sottotitolo “Guida ai sapori e ai piaceri della regione” focalizzando l’attenzione sulle eccellenze molisane: ( 135 ristoranti, 122 botteghe del gusto, 35 caseifici, 130 agriturismi, Bed e Breakfast e country house, 31 location e catering, 17 produttori di vino, 14 produttori di olio, quindi i tratturi, parchi, riserve, laghi, montagna e mare, il Molise in piazza- giustamente è nominata la piazza nella sua caratteristica di accoglienza di persone raccolte intorno a manifestazioni nate dalla storia dei luoghi- e per concludere il quadro con gli itinerari del gusto e della tradizione di cui fanno parte anche i piatti della memoria e quelli degli chef).

Un ben definito indice rende fruibile la guida che divisa negli argomenti citati poi allarga lo sguardo e coglie altro e oltre ciò che è il fine stesso di una pubblicazione tematica anche per i riquadri descrittivi, dedicati a luoghi e a borghi, di cui fa parte la stessa titolazione.

La scoperta del Molise, in questo lavoro de la Repubblica, parte dai tratturi e lo fa in maniera azzeccata- si direbbe in Molise- proprio perché inizia il viaggio partendo da quelli che vengono definiti i giganti verdi se si pensa che raggiungono anche i 111, 6 metri di larghezza, o anche le autostrade d’erba, sono i percorsi di epoca pre-romana che attraversano i territori abruzzesi, molisani, pugliesi per il “rito antico della transumanza”. Le bellezze paesaggistiche di una natura il più possibile custodita e amata nella sua essenza incontaminata fanno parte del viaggio lungo le strade d’erba del tratturo e lungo altri itinerari che si rivelano in maniera autentica- come già detto nell’incipit- a chi si sa mettere in assonanza con questa terra per cui senza dire troppo ( la guida va consultata e anch’essa scoperta) e visto che si cita l’assonanza pensiamo alle campane di Agnone che dalla tradizione millenaria suonano in ogni dove ( anche nelle Antille per citare luoghi lontani) e a quanto scritto da Francesco Jovine nel suo Viaggio in Molise quando parla dei molisani che non sono mai veramente soli perché ovunque vanno trovano il suono delle loro campane! Il tempo in Molise, come scrive Cerasa, è coniugato con la lentezza vista come valore aggiunto e viene scandito contando i secondi e non passando direttamente alle ore. Con la guida in mano, seguendo il personale senso del cammino si può viaggiare – preferibilmente a passo lento – in questo luogo che poi sa trovare un suo posto nel ricordo e nel desiderio di tornarvi per continuare discorsi fatti di alfabeti interiori.

di Maria Stella Rossi (da iorestoalsud.it

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