Un paese fantasma a Torella del Sannio
A Colle Alto, di quella piccola realtà medioevale oggi sopravvivono pochi ruderi
di Franco Valente – fb
15 gennaio 2018
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E’ incredibile come possano sparire interi centri abitati. Carmen e Wanda Conte ricordano la leggenda secondo la quale l’antica comunità di Colle Alto sia fuggita a causa di un’invasione di formiche e serpenti accompagnati da figure infernali.
Di quella piccola realtà medioevale oggi sopravvivono pochi ruderi, eppure della sua esistenza abbiamo una notizia storica precisa perché esiste un documento del XII secolo in cui è riportato il nome del paese.
Si tratta di un atto relativo alla chiesa di S. Maria di Limosano che per un breve periodo fu sede di cattedra vescovile .
In questi tempi il potere normanno si era consolidato attraverso una politica di concessioni a favore delle organizzazioni religiose che avevano sostenuto la sua causa.
Montecassino acquisisce vari monasteri sicuramente preesistenti in un momento di contrasti all’interno della Chiesa che portarono ad avere contemporaneamente due papi. Anacleto II, considerato antipapa di Innocenzo II eletto nel medesimo giorno dalla fazione avversaria, si affrettò a ricambiare il sostegno ai normanni riconoscendo a Ruggero II il Buono il titolo reale sull’Italia meridionale.
Anacleto una volta eletto si preoccupò anche delle terre che erano appartenute ad una scomparsa diocesi di Limosano che egli in pratica rescrivebat, nel senso che la ricostituiva con un suo privilegio.
A prescindere dalle questioni relative ad una ricostituzione o, forse più precisamente, ad una reintegrazione della Diocesi di Limosano, la bolla del 1130 di Anacleto II, la cui importanza fu evidenziata dal Kehr , a noi interessa per i richiami ad alcuni luoghi che vengono definiti castrum o rocca. Nell’elenco dei nuclei abitati compresi nella diocesi appare anche COLLIS ALTUS:
“… in quo continebatur castra et ecclesie dicte diocesis, videlicet terra Limosani, castrum Sancti Angeli, castellucium de Limosano, ripa Limosani que vocabatur Ripa comitis cum casali sancti Stephani de Ripa, castrum Pinianum cun baronia sua, Fossaceta cum casalibus, suis, Gamelum, Gobacta, Raytinum cum rocca Racini, castrum Montis Agani, Colli rotundus, Pretella cum rocca, castrum de Lino, Ferraria, castra Petra I, castrum Iohannis Fulconis, Torella, Molisium, Serra Graffida cum sancto Alexandro, COLLIS ALTUS et Capiletum.”
Oggi di questo antico nucleo rimangono solo pochi ruderi e i toponimi di TORRE e COLLE ALTO
di Franco Valente – fb