Stefano Boeri e l’esempio del Molise
Al Festival delle Città a Roma l’architetto milanese ha parlato lungamente del Molise
di forchecaudine.com
08 ottobre 2024
L’architetto Stefano Boeri, tra i più noti a livello mondiale, nel corso della lectio intitolata “Verso una città arcipelago” tenuta nell’ambito del Festival delle Città a Roma, ha parlato lungamente del Molise come modello virtuoso nell’ambito della transumanza, i cui valori sono spendibili per il futuro.
Il noto architetto, particolarmente attento ai temi ambientali e che ha firmato il celebre Bosco Verticale di Milano, ha richiamato il Molise con i suoi tratturi anche come modello per la transizione ecologica.
Boeri si è soffermato inizialmente sulla crisi delle città, luoghi sempre più invivibili. In alternativa al caos attuale di molte metropoli, la proposta è l’immagine della città arcipelago, un modello urbano che si sposa con il nostro futuro “obbligato”, tra l’onnipresenza della tecnologia e il recupero del valore ambientale anche all’interno delle metropoli. La definizione, a cui Massimo Cacciari ha aggiunto la locuzione di “irriducibile pluralità”, richiama, infatti, la necessità di rafforzare l’autosufficienza funzionale delle “isole” che la compongono: ciascuna è diversa, eppure ciascuna partecipa allo stesso sistema di relazioni. Allo stesso tempo, questa immagine sottolinea l’importanza di un’identità comune, un “mare”, in questo caso formato dai corridoi della biodiversità ecologica.
Boeri, esaltando un modello di città caratterizzato da “sovrapposizioni”, che quindi non debbono mai fare tabula rasa del passato, ha ricordato il lavoro di Patrick Abercrombie (1879–1957) l’architetto e urbanista britannico, celebre per la funzionale pianificazione urbana post bellica di Londra.
“Oggi sono principalmente tre le grandi questioni urbane – ha spiegato l’architetto milanese- la transizione ecologica, la lotta alle diseguaglianze e l’intelligenza artificiale”.
Per quanto riguarda la transizione ecologica, Boeri ha ricordato la responsabilità oggettiva delle città, che poi sono le vittime principali del rilevante inquinamento da loro stesse prodotto. I principali interventi richiedono quindi zone di superficie verde, che permettono la riduzione fino a 45 gradi della temperatura percepita, e zone di superficie ombreggiata, che riducono la percezione fino a 30 gradi. Tra i nuovi meritori progetti citati dall’architetto ci sono quelli di Cagliari e di Genova, dove il prossimo 14 novembre sarà inaugurato il Memoriale del crollo del Ponte Morandi con un grande parco e la concentrazione dei sistemi di raccolta energetica. A livello internazionale la relazione s’è soffermata su Riad.
“Il futuro delle città deve tener conto dei luoghi di rifugio climatico, delle zone di ombreggiamento, del riciclo dell’acqua, della spinta alle rinnovabili e in generale di più verde e meno asfalto” ha detto Boeri.
Riguardo al secondo punto, la lotta alle diseguaglianze, l’architetto milanese ha posto l’accento sull’esponenziale crescita dei migranti climatici: ne sono previsti 250 milioni entro il 2050. Da qui, non solo il collegamento con il primo tema, ma anche la necessità di porre in primo piano il tema dell’abitare, con il necessario incremento dell’edilizia popolare di qualità e del social housing. Tra gli esempi citati, i due edifici “verdi” di edilizia popolare a Monza.
Per quanto riguarda, infine, l’intelligenza artificiale, pur riconoscendole tanti meriti estendibili nel futuro – come la mobilità sostenibile con sistemi innovativi – per Boeri il rischio è nei consumi energetici. Il caso di Cornaredo, alle porte di Milano, diventata la Silicon Valley dell’intelligenza artificiale del nostro Paese, i consumi di ogni edificio con data center è equivalente a quello di tredici navi da crociera. Proprio sui consumi dai data center Boeri punta il dito.
A chiudere, l’illustrazione del progetto “Parco Italia”, che parte dalla mappatura ambientale del nostro Paese (43% di suolo agricolo, 30% di suolo boschivo, 10% di suolo urbano e 17% di altre zone) per collegare le aree protette, valorizzandone la straordinaria biodiversità, e recuperare i borghi storici. “Attenzione al tema del consumo del suolo perché rimane un problema non risolto”.
di forchecaudine.com
lì 08 ottobre 2024