Il Poeta e scrittore Vincenzo Rossi
Macchiagodena ne celebra il centenario
di APS La Terra
24 Ottobre 2024
Macchigodena (Isernia) e la sua amministrazione, con l’impegno fattivo del sindaco Felice Ciccone, del vicesindaco Corrado Del Buono, dell’assessore alla Cultura Luciana Ruscitto e di varie associazioni culturali regionali e nazionali, hanno collaborato per un evento che celebra il Centenario di Vincenzo Rossi, poeta, scrittore, saggista.
Nato a Cerro al Volturno nel 1924, è in questo luogo dell’Alta Valle, dirimpetto alle Mainardi, nella parte molisana che incontra l’Abruzzo e il Lazio, che ha vissuto e scritto oltre cinquanta pubblicazioni, portando il Molise, tramite le sue opere, in Italia ma anche in Francia, Grecia, Argentina, Canada, Usa. La cerimonia si svolge nel Castello di Macchiagodena, sabato ventisei ottobre a partire dalle diciassette. Il Centenario prede l’avvio dalla testimonianza dell’impronta culturale e affettiva lasciata da Vincenzo Rossi in Macchiagodena, paese in cui ha svolto il ruolo di preside nella scuola media. Ricordi e racconti degli alunni, dei docenti, e non solo, tengono vivo nel paese la sua presenza, che gli dedicherà anche una targa riportante i versi rivolti a Macchiagodena, tratti dalla poesia Dalle Mainardi al Matese “…Il galoppo dal Macerone avvallo sotto bassi cieli e rapido risalgo agli ampi venti del santuario donde l’occhio slargo a Macchiagodena che nella luce del mattino freme e al maschio volto del Matese il velo dischiude di novella sposa”.
Tutta l’esistenza di Vincenzo Rossi è stata un continuo impegno a dare voce a versi poetici, a narrative, a pagine di critica letteraria in una forma di regionalismo cosmico, come lo ha definito Antonio Crecchia, con costante sguardo che da individuale diventa universale. Il saggio di Imperia Tognacci intitolato “Volli, e volli sempre” – La speculazione estetica e simbolica nella poesia di Vincenzo Rossi, coglie un tratto determinante della personalità dello scrittore/ poeta che da autodidatta perseguì il suo desiderio bruciante di studiare, di leggere, di scrivere, di pensare, di accogliere libri e persone di cultura, sguardi e pensieri vivi e palpitanti fino ai suoi ultimi giorni. Tanti i premi e le attestazioni ricevuti, tra questi il Premio Guido Piovene per la narrativa e il Premio Salvatore Quasimodo per la poesia. Allora celebrare il Centenario diventa anche riconoscenza e valorizzazione di un percorso letterario che ha segnalato e parlato anche di una letteratura cosiddetta minore, che difficilmente arriva ai grandi clamori, ma che segna e arricchisce i territori e la loro crescita culturale.
Dalla sua prima pubblicazione In Cantiere del 1961 alla sua ultima, Annotazioni di una vita del 2013, Vincenzo Rossi ha scritto sillogi, come La terra e l’erba, Dove i monti ascoltano, Verdi terre, il romanzo Il ritorno, raccolte di racconti tra questi Il tarlo, saggi critici, traduzioni di poeti in francese e spagnolo, prefazioni e letture e approfondimenti esegetici, nel suo amato e silenzioso studio, dove colloquiava con le migliaia di libri della sua personale biblioteca. La cerimonia di sabato prossimo vuole anche far conoscere e approfondire questa singolare figura letteraria che senza spostarsi dal suo studio, era in contatto con scrittori e poeti italiani e stranieri che spesso riceveva nel suo studio, come il poeta greco
Febo Delfi.
Partecipano all’evento Felice Ciccone, sindaco di Macchiagodena, Fabio Cofelice delegato alla Cultura e al Turismo della Regione Molise, Daniele Saia, presidente della provincia di Isernia, Maurizio Varriano, presidente del Parco Letterario Francesco Jovine, Remo di Ianni, sindaco di Cerro al Volturno, paese che gli ha già dedicato la piazza antistante il comune, inoltre presto verrà inaugurato il busto scolpito da Albino Fattore, che sarà posto nella piazza di Valloni di Cerro al Volturno, paese natale del Rossi. Il relatore Francesco Paolo Tanzj traccerà in maniera emozionale e memoriale la sua lunga amicizia personale e letteraria con Vincenzo Rossi, definito dall’avvocato Mario di Nezza “Il poeta delle Mainardi”, la testimonianza amicale e culturale delle scrittrici Rita Frattolillo e Barbara Bertolini, le letture a cura di Francesca Zivolo, Adelchi Battista, Melaike Huseyin, Vincenzo Salzillo e i contributi musicali de I KaleiDis, Giulia Maselli ed Eugenio Auciello, completeranno questa celebrazione, la cui conduzione è affidata alla figlia Maria Stella Rossi.
Tutti i familiari saranno presenti, ad iniziare dalla figlia Gigliola Rossi, da Antonio Mazzocco, dalla nipote Arianna e di suo marito Marco Di Ciacci, dal pronipote Leonardo che a cinque anni conosce la figura di questo suo bisnonno che amava profondamente ma anche con forte malinconia, il mondo delle anime pure e innocenti tra le quali i bambini, gli animali, le piante, la natura, la bellezza complessa dell’esistenza e tutti i palpiti dell’Universo. “…Io non canto chi domina/ non canto superbe bandiere/ non voglio nel mio canto/orgogliose città né fragori/ di folle e di macchine/ perché io canto la pioggia/ e la sua musica sulle foglie…” (da I giorni dell’anima- Edizioni Il ponte italo-americano, New York).
di APS La Terra
25 Ottobre 2024