Il Molise in Serie “A”
Il Molise in Serie “A”
di Antonio Ricciuti (da La Fonte Dic 24)
di APS La Terra
4 Dicembre 2024
Alla vigilia delle scorse elezioni politiche, Claudio Lotito, venuto in visita in regione, perché traghettato dalla capitale per candidarsi a rappresentare il Molise al Senato della repubblica, portando con sé tutta la grandezza ed i fasti dell’antico impero, dichiarò con spocchia che la squadra del Campobasso calcio non meritava di militare nelle serie minori e che lui avrebbe fattivamente contribuito a riportarla ai meritati antichi splendori, come quando lottava con la sua Lazio per la serie A. Con altra più nobile ambizione, noi non riteniamo di limitare il nostro sogno al mondo dello sport, ma che sia ora che in tutto e per tutto il Molise si collochi tra le regioni di serie A. A tal proposito ho creato un emblematico hashtag (ILMOLISEINSERIE”A”) assieme ad una simpatica icona. La scelta del mazzo di rose accostato alla cartina del Molise non è casuale. Essa infatti mira a sottolineare che finora una politica inadeguata ha portato troppi crisantemi a noi bistrattati cittadini-elettori. Purtroppo da oltre sessanta anni, dalla politica regionale i molisani sentono suonare il lato B del disco dell’azione di governo, senza di contro aver avuto il piacere e l’onore di ascoltare un ben più meritato lato A, tanto da convincersi che le canzoni politiche del lato A non esistano. È ora che il popolo si ribelli, per dirla alla Mameli, “Quando il popolo si desta, Dio combatte alla sua testa e la folgore gli dà”. La folgore, nella fattispecie, deve essere rappresentata da un desiderio di radicale cambiamento dell’azione e programmazione politica in generale e soprattutto dalla corale richiesta dei cittadini della messa al bando della becera pratica del clientelismo e la perentoria pretesa di concentrare le azioni di governo sul “bene comune”.
Per intraprendere il cammino verso questa rivoluzionaria inversione di tendenza risulta necessario ispirarsi all’hashtag “SALVIAMOCI!”, sottotitolo di un mio precedente articolo su la fonte (N.d.R.: pubblicato anche su questo sito l’11 nov), per indirizzare e guidare la regione verso il futuro:
– Favorire la nascita di una coalizione omogenea per governare con serenità evitando aggregazioni affastellate solo per vincere.
– Individuare un candidato presidente di alto profilo, abile mediatore di specchiata moralità e riconosciute capacità manageriali, fuori dalle lobby e senza conflitti di interesse.
– Favorire l’inserimento nelle liste elettorali di giovani donne e uomini provenienti dalla società civile, affiancati da candidati moralmente inappuntabili.
– Effettuare una immediata drastica autoriduziione di compensi e vitalizi con quelli percepiti dai comuni cittadini.
– Riconoscere il merito come criterio di scelta degli incarichi ai cittadini, abbandonando il vetusto metodo clientelare, instaurando la stagione del rispetto delle regole, affinché l’onestà e la correttezza tornino prepotentemente di moda. Aborrire la deprecabile abitudine di affidare incarichi, spesso ai “trombati”, per mera appartenenza a gruppi di potere, prescindendo da capacità e competenze di ciascuno. Di contro emanare, per esempio, bandi pubblici per affidare incarichi dirigenziali a giovani molisani trasferiti all’estero, loro malgrado, per un segno di rispetto nei riguardi di detti professionisti costretti ad affermarsi fuori dai confini regionali.
– Non proporre programmi fantasiosi ed economicamente non compatibili, prediligendo proposte di sicura attuazione. Per la sanità riformulare il piano sanitario, correggendo lo squilibrato rapporto pubblico-privato, armonizzandolo con una razionale distribuzione dei servizi sul territorio, istituendo, ad esempio, al pari del medico la figura dell’infermiere e fisioterapista di famiglia.
– Fermare l’aggressione selvaggia del territorio, vietando l’invasione dei terreni agricoli ed irrigui con impianti fotovoltaici ed eolici, supportando l’imprenditore agricolo culturalmente ed economicamente, proponendo colture alternative, come strumento di tutela della verginità della regione.
– Evitare di disperdere risorse per interventi tampone su edifici scolastici esistenti in singoli comuni, soffocati dallo spopolamento, progettando poli scolastici comprensoriali, dove convergono allievi da vari comuni limitrofi, con tutte le più moderne strutture didattico-ludiche (teatro, palestra, piscina, campi sportivi, aule dedicate di informatica, musica.
– Difendere l’acqua pubblica ed il territorio come bene comune, anche tutelando la permanenza in regione degli organi preposti ai controlli. Il tutto inserito in una riforma che preveda l’istituzione di 10 comuni (denominati Comuni Metropolitani), creati accorpando per aree omogenee i numerosi gruppi di piccoli e medi comuni esistenti, altrimenti destinati all’estinzione.
Molti cittadini ritengono di risolvere gli atavici problemi, atti a risollevare le sorti del contado del Molise, auspicando ingenuamente l’incremento dei posti di lavoro. Il lavoro non si può comprare a chili, perché esso approdi in un’area è necessario che vengano create le condizioni politiche, etiche e infrastrutturali che spingano l’imprenditore locale, nazionale e straniero ad investire i suoi soldi. Quindi è estremamente necessario che la riforma, direi la rivoluzione, etico-culturale e politico-istituzionale venga con forza e fretta attuata nell’ex provincia di Campobasso, denominata Regione Molise, senza averne il PIL né l’appeal. È tempo che il partito più grande esistente, il non-voto, si desti, recandosi in massa alle urne a controbilanciare l’abituale acritico voto funzionale al “favore”, tracciando, sui simboli dei candidati che vorranno portare il Molise in serie “A”, una linea orizzontale per rompere col passato e con gli uomini ed i metodi che lo hanno malamente rappresentato ed una linea-freccia verticale per proiettarci verso un futuro sostenibile, prospero e dignitoso.
E ora! è ora! potere a chi l’onora! il Molise andava cambiato da tempo, se non lo abbiamo fatto finora, facciamolo adesso!
di Antonio Ricciuti (da La Fonte Dic 24)
4 Dicembre 2024