• 09/21/2018

Il Molise e i 10.980 € per migliorarne la conoscenza

Editoriale di Forche Caudine, l’Associazione dei molisani a Roma

di Red. Forche Cauduine

21 settembre 2018

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D’accordo, 10.980 euro non sono una grandissima cifra. Ma assumono una certa importanza nella Regione leader per la disoccupazione di lunga durata nell’intero territorio europeo e con una situazione economica e sociale sempre più drammatica.

I fatti. Il Secondo Dipartimento della Regione Molise, che si occupa di “risorse finanziarie, valorizzazione ambiente e risorse naturali, sistema regionale e autonomie locali”, con determinazione dirigenziale numero 274 del 18 settembre 2018 ha proceduto all’affidamento diretto alla società B-Side Communication srl di Parma (che aveva presentato un’offerta mirante proprio a questo, acquisita al protocollo regionale molisano al numero 00094125 del 16 luglio 2018) per la redazione di inserto pubbliredazionale nella testata “Scenari”, dal titolo “Guida Regioni”, in allegato al quotidiano “Il Sole 24 Ore”. Si tratta, in sostanza, di due pagine dedicate al Molise in uno dei tanti inserti del quotidiano confindustriale, in edicola lunedì 24 settembre.

Il giovane inserto settimanale “Scenari” è partito la scorsa primavera ed ha come sottotitolo “Le aziende informano”. In questo caso, in base a quanto apprendiamo, ad informare non sarà un’azienda ma la stessa Regione Molise. Si legge nella determina: “L’amministrazione procedente intende avvalersi di uno strumento di comunicazione idoneo a migliorare la conoscenza, a livello nazionale, del territorio regionale, delle località di interesse storico, archeologico, ambientale, che meglio aiutino a comprendere le strategie dello Sviluppo Rurale adottate dalla Regione Molise, nonché le opportunità messe a disposizione dal Programma”. E per farlo impegna, appunto, 10.980 euro, cifra imputata al capitolo di bilancio numero 13187, relativo all’ambito della Comunicazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020.

Non si discute, ovviamente, la liceità dell’atto, che risponde ai criteri di tracciabilità, di controllo (la Regione ha preso della regolarità contributiva della B-Side Comunication srl, avendone acquisito il Durc per via telematica) sia dei parametri per gli importi (sotto i 40mila euro, come noto, le stazioni appaltanti possono procedere attraverso affidamento diretto).

Quello che vorremmo discutere è la scelta di impegnare risorse economiche per un’uscita una tantum nell’inserto di un quotidiano. Cioè continuiamo ad avere la sensazione che il Molise, al di là di questo singolo episodio, continui a promuoversi senza una chiara strategia generale di comunicazione e di marketing, anche nell’ambito del Psr: davvero per “migliorare la conoscenza, a livello nazionale, del territorio regionale, delle località di interesse storico, archeologico, ambientale”, come si legge nella determinazione regionale, basteranno due pagine (a pagamento) dedicate al Molise in uno dei tantissimi inserti del quotidiano confindustriale (letto per lo più nel Nord Italia), dove, tra l’altro, apprendiamo che dovrebbe essere presente anche la Regione Veneto, non proprio l’ultima in Italia?

>Insomma, la determinazione dirigenziale ci offre l’ennesima occasione per interrogarci sul principale vulnus del Molise: la mancanza – suffragata dai disastrosi dati del settore – di una strategia globale e coordinata di autopromozione. Cioè il Molise continua non solo a non saper farsi conoscere, adottando azioni per lo più estemporanee, ma soprattutto a non sapersi vendere. Sull’individuazione delle molteplici cause di questo non trascurabile problema, le indagini (che includono persino tesi di laurea) non mancano; ma è proprio il loro cadere nel vuoto ad allarmare maggiormente. Nel caso specifico, basterebbe un buon ufficio stampa – ubicato in una “piazza” strategica – per rilanciare i nostri territori.

La cronica chiusura del Molise che si autoalimenta attraverso piccoli investimenti a pioggia in loco o mediante azioni-spot (come quella sull’inserto del “Sole 24 Ore”), in epoca di aperture epocali transnazionali e opportunità offerte dalla mondializzazione, riteniamo sia quanto di più sbagliato si possa perseguire. Occorre, viceversa, creare reti, comunità, strategie frutto di coordinazione e di coinvolgimenti globali. Il Molise sconosciuto non è frutto di casualità offerte dal fato, ma di incompetenze messe nelle stanze dei bottoni (e, talvolta, dei bottini). Un problema enorme che incide sia sull’economia dei nostri territori d’origine (poco turismo equivale a poche risorse) sia sull’immagine stessa della regione. Non solo ignorata, ma addirittura derisa. Con le prossime deliberazioni dirigenziali ci si pensi seriamente.

di Red. Forche Cauduine

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