“Pro-Memoria i volti dell’internamento fascista”
La mostra fotografica è visitabile al Circolo Sannitico di Campobasso fino al prossimo 2 febbraio
di Sindaco di Tavenna
27 Gennaio 2025
La memoria è l’elemento fondamentale per tenere vivo il passato anche quello più buio e più doloroso affinché nulla di tanto atroce possa ripetersi. Uno strumento che porta a guardare al futuro con la volontà di costruire un domani senza guerre, razzismi e genocidi.
Partendo dalla memoria Mattia Crocetti, fotografo toscano, ha portato avanti un progetto che si concretizza nella mostra fotografica “Pro-Memoria i volti dell’internamento fascista” visitabile al Circolo Sannitico di Campobasso fino al prossimo 2 febbraio.
L’esposizione, che rientra nel progetto “Oltre la Fotografia” promossa da Il Cavaliere di San Biase APS e Molise Foto Incontri Fotografici in collaborazione con il Comune di Campobasso, racconta storie del passato che si lega al presente per andare verso il futuro.
Il progetto di Mattia Crocetti, che ha visto la stretta collaborazione dello storico molisano Fabrizio Nocera, è il risultato di una ricerca durata cinque anni. Un lavoro iniziato nel 2019 dopo aver trovato per caso, nella sua cantina di famiglia foto e documenti rimasti per troppo tempo nell’oscurità. “Da lì – spiega il fotografo – è partito un viaggio e quindi la ricostruzione del viaggio di mio nonno catturato in Polonia e rinchiuso in un campo di concentramento in Germania”.
E sono proprio i campi di concentramento al centro del progetto di Mattia Crocetti che attraverso un lavoro minuzioso di documentazione ha ricostruito una mappatura di questi luoghi di dolore e di morte per civili in Italia. Ha così raccontato le storie di chi in quei campi ha vissuto tra dolore e paura, sofferenza e terrore. Ha voluto restituire a quei volti, a quegli uomini e quelle donne, la dignità che era stata tolta.
Le fotografie esposte rappresentano “la testimonianza fondamentale per la creazione di una memoria collettiva che sensibilizzi le nuove generazioni a una coscienza più profonda”. Le storie di uomini e donne che raccontano l’orrore della pagina più nera del nostro passato.
Storie che permettono di riflettere su un passato ancora poco conosciuto del Molise, dove tra il 1940 e il 1943, furono attivi cinque campi di internamento – Agnone, Vinchiaturo, Isernia, Casacalenda, Bojano – per ebrei, rom, sinti, antifascisti e cittadini di nazionalità nemiche. E in questi campi, ha raccontato Fabrizio Nocera, “erano presenti 260 ebrei, di cui 20 vennero deportati ad Auschiwtz e di questi una sola persona si salvò”.
Storie di ebrei, rom, sinti, antifascisti, prostitute che durante l’inaugurazione della mostra sono state declamate da alcuni componenti dell’associazione culturale SenzAppello di Campobasso.
In occasione della giornata della memoria, che si celebra il 27 gennaio, ma non solo, la mostra vuole essere un monito per non dimenticare. Un’occasione per capire quello che è stato, perché come ha detto il fotografo Mattia Crocetti “la storia aiuta a comprendere la fotografia e la fotografia aiuta la storia a rivivere”.
Il racconto e la fotografia dunque si intersecano in un progetto che per Mattia Crocetti vuole impattare nella coscienza delle nuove generazioni, perché nulla di atroce possa succedere ancora.
di Miriam Iacovantuono