“Poesie”di Giuseppe Pittà
Qui una auto-presentazione di Peppe di qualche anno fa per ricordare il suo libro di poesie scritto quando era giovanissimo
di APS La Terra
14 Aprile 2025
Giuseppe Pittà, poeta (Oratino, 1949 – 2025)
Poesie
Editore Gabrieli, Roma 1971
“Oh oh. Nome d’arte: Giuseppe Pittà. Nasce a Natale del 1949.
Preistorico, ma si taglia gli anni, a grosse fette.
Nasce in Oratino, provincia di Campobasso, Molise.
Infanzia normale.
Fuma già tanto fin dai 12 anni. Fa cosacce dall’infanzia.
Legge Joyce, Salgari e Buzzati a 9 anni (colpa del papà che lascia i libri in ogni luogo) e comincia a divorare gli Urania ed i Cosmo settimanalmente, non abbandonando mai però le piacevolezze fumettistiche.
Dopo studi più o meno regolari, vola fuori Molise per l’University.
Tempi duri. Dal PCI ai Marxisti-Leninisti il passo fu breve.
Rivoltoso e rivoluzionario, dimostra sul campo tutto il suo plusvalore.
È oggetto/soggetto di molte vicissitudini similavventurose sino a quasi estreme conseguenza.
Amante di letteratura/cinema/musica/arte figurativa e quanto più, si concede al ghiribizzo della Poesia e pubblica i primi librettini di poesiucole di carattere presocraticamente filo cinesiche e maotoste.
Gioca al poeta maldido e scopre la poesia visiva.
Scribacchia così per amici pittori/scultori e li presenta, nei modi più strani, alle varie mostricciattolerie. Intanto studiacca robe stranissime, finendosi per farsi avviluppare laureatamene in filosofia con espettorante specialità subatmosferica in tal antropologia culturale.
Boh.
Indi fa cose brutte, come partire per lo mondo, ma sempre ritornando, per la gioia dei suoi numerosissimi nemici.
Decide così di arrivoltarsi nel suo Molise dove si occupa di un sacco di cose, tutte tassativamente brutte, brutali, orridosamente da serial killer.
Così fa sindacato, solidarietà, si fa rinchiudere nelle carceri, fa teatro con i detenuti, con certi ragazzi che gli altri dicono difficili, con altri supersimpatici che dicono hanno handicap, ma che non è assolutamente vero, e con tutta una giungla di animalesche presenze.
Poi fa altre scelte, sceltine, sceltacce, ma sono robe che non interessano.
Dal punto di vista trascendental tanghistico letterario, beh, lui organizza/tiene corsi di scrittura, laboratori teatrali, schifezze cinematografiche e cose di arte varia.
Scribacchia cose, pubblica cose, dice cose, parla di cose, sogna cose.
Di questi tempi sta cercando di completare un noir che, nelle speranze, dovrebbe mitigare il suo rouge perpetuo presso la bnl, sede di cb.
Gli hanno notificato una partecipazione extraordinaria, per il 10 gennaio 2007, ad un processo per un biomicidio.
Ha un cimitero nell’armadio e mille stratosferiche pendenze.
Un figlio di 20 anni, una moglie, una tartaruga, una siamese in casa e 9 gatti, di cui tre piccoli piccoli, due bianchi, uno grigio, in giardino, tre ragni che vivono su un ficus, una madre che è fatta in serie come tutte le mamme ed un po’ di amici matti come campane.
Si occupa adesso di solidarietà sociale, attraverso l’Auser, di antifascismo attraverso l’Anpi, di antistress attraverso il Melodramma, di antitelevisione attraverso un piccolo cinema che ha fondato insieme ads un gruppuscolo di cinefili pure cinofili.
Beh … Tutto il resto è noia …”
(Scritto da © giuseppe pittà – Mer, 16/05/2012)
di APS La Terra
lì 14 Aprile 2025