• 04/30/2019

Linuccio nel pozzo

I racconti di Vincenzo Colledanchise hanno la maturità che solo il trascorrere del tempo può produrre

di Vincenzo Colledanchise

30 aprile 2019

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A ridosso del muraglione del convento, nel mezzo del crocicchio di strade per il cimitero, vi era un pozzo in disuso, dove si buttava di tutto, anche prosciutti andati a male che galleggiando sul fondo emanavano miasmi insopportabili. Un giorno quel pozzo divenne meta di un frenetico via vai. 

A noi ragazzi piaceva quell’area spaziosa dove, in mezzo a una fratta, avevamo costruito una “capanna” di rovi. Eravamo intenti a giocare a “gatta a nascondere”, quando Tonino sentì un fragoroso tonfo provenire dal pozzo. Avendo già stanati gli altri dai nascondigli e rimanendo nascosto solo il fratello, Tonino ebbe un presentimento. Cominciò a supplicarlo ad alta voce: “Esci, Linuccio, ti scongiuro. Esci fuori”. Di qua, di là: inutilmente. Sicché all’improvviso si mise a correre e a gridare come un ossesso: “Linuccio è caduto nel pozzo, Linuccio è caduto nel pozzo”.

Sbalorditi dalle sue urla isteriche, noi a chiedergli se davvero l’avesse visto cadere nel pozzo, ed egli a urlare che aveva sentito un gran tonfo. Allora demmo l’allarme tutti, attirando l’attenzione degli adulti che dal paese arrivarono numerosi, qualcuno munito di grappa, magari immaginando di ripescare Linuccio con quegli uncini. 

Mentre si accalcavano intorno al pozzo, io non resistetti all’emozione e feci ritorno in paese in lacrime. Davanti alla casa dello sfortunato ragazzo, ebbi una visione. Intento a divorare una gran fetta di pane abbrustolito con olio e sale, Linucciò era lì. 

Assalito dalla fame, aveva deciso di tornarsene a casa a fare merenda, senza avvertire nessuno, tantomeno suo fratello che, all’udire il gran tonfo, aveva pensato a una disgrazia e non all’ennesimo contadino che si sbarazzava dell’ennesimo prosciutto andato a male.

(foto: la Lopa, Grappa in dialetto, Antico gancio in ferro battuto con 5 ganci, serviva per recuperare il secchio quando cadeva nel pozzo).

di Vincenzo Colledanchise 

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