• 07/05/2019

Andare a piedi

Se l’industria pesante del nuovo secolo è il turismo, il camminare è una delle vie per trovare riparo ai guasti di questa società

di Luigi Nacci – fb

4 settembre 2019

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L’industria pesante del nuovo secolo è il turismo. 1.580 miliardi di dollari, questi i ricavi del turismo internazionale nel 2017. Per l’Europa, nel 2016, l’apporto diretto e indiretto del turismo al Pil è stato quasi del 10%. Il trasporto aereo turistico produce l’8% dell’anidride carbonica globale emessa dall’umanità. Insomma, mentre sostiamo all’aeroporto per andare alle Maldive e pubblichiamo post compulsivi sulla catastrofe climatica, ignoriamo di essere i primi motori della catastrofe.

Andare a piedi non è la soluzione a tutti i mali, ma è una delle vie. Certo, avevano ragione gli antropologi Turner a dire che se un pellegrino è per metà turista, un turista è per metà pellegrino. Siamo tutti un po’ turisti in quest’epoca, anche se andiamo alla ricerca della casa crollata, se vagabondiamo nei pascoli o se scegliamo di mangiare nella trattoria che apre solo su richiesta. Però è già un inizio: spostarsi a piedi il più possibile, consumare meno acqua (lavarsi in fretta, lavare meno spesso i vestiti), comprare il minimo necessario, limitare l’uso dell’aereo, della nave, dell’automobile.

Anche quando viaggiamo a piedi possiamo migliorare: portare allo stremo i nostri indumenti tecnici, riparare gli scarponi fino a fare impazzire il calzolaio (a me è successo più volte), non aumentare le segnaletiche sui sentieri, scegliere di andare a mangiare o dormire in piccole strutture che hanno bisogno di essere sostenute, chiedere a chi cammina con noi di fare meno pubblicità possibile a quella foresta o a quella valle – di consigliarla, sì, ma alle persone che riteniamo saranno in grado di attraversarla prendendosene cura.

Andare a piedi in città, in periferia, nelle discariche come nelle campagne e nei boschi, andarci con lo stesso spirito. Annotare tutto. Dare attenzione – che non equivale a dare visibilità – a chi vive ai margini dei marciapiedi come ai pastori, a tutte le creature e ai luoghi che non stanno su Tripadvisor o sulle copertine delle riviste glamour, proprio quelle che ti vengono propinate in aereo, mentre allegramente ti sposti (e non viaggi) verso le Maldive.

di Luigi Nacci – fb

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