Attese senza fine
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Qualche anno fa in un incontro di studio su possibili sviluppi delle aree interne del Molise alcuni amministratori dell’Alto Molise avevano immaginato un collegamento stradale più veloce per Campobasso attraverso la fondovalle Verrino collegata al tratto terminale della Fresilia lungo il fiume Trigno che avrebbe portato sulla Bifernina verso il Rivolo.
Facevamo notare che forse una fondovalle lungo il torrente Vella avrebbe agevolato ancora di più il percorso.
Forse tali idee erano più accostabili ai sogni che alla progettualità realizzabile, visto che l’ultimo tratto della Fresilia non si è mai più realizzato e la seconda proposta è rimasta un miraggio.
Viviamo purtroppo in una regione dove si blatera di sviluppo economico in diversi settori, ma da anni la politica è incapace di dotare il territorio di infrastrutture adeguate.
La viabilità, lo sappiamo bene, è l’asse portante dell’economia.
La sua situazione, da noi spesso delineata, è grave dappertutto, ma ha elementi inaccettabili di difficoltà e di pericolo soprattutto nel Molise centrale.
Diamo alcune osservazioni dello stato delle arterie per fotografarne una condizione che definire insostenibile è davvero poco.
La fondovalle Trignina presenta un manto stradale assolutamente inaccettabile.
La provinciale tra Bagnoli del Trigno e Salcito è intransitabile.
Le provinciali tra Bagnoli del Trigno, Civitanova e Sprondasino sono in serio pericolo di chiusura per due frane che hanno ridotto la carreggiata a meno della metà.
La provinciale tra Duronia e Pietracupa e tra Frosolone e Civitanova del Sannio sono pressoché impercorribili a causa di innumerevoli buche, dossi e dissesti.
La provinciale tra Duronia e Frosolone via Cerasito è chiusa per frane e limitata nella percorribilità a 10 Km orari solo per i residenti come indicato nella segnaletica.
La Fresilia, che collega diverse comunità alla fondovalle Bifernina, è in una condizione di precarietà e di continuo pericolo a causa di deviazioni e restringimenti della carreggiata, ma anche a motivo di una sede stradale piena di avvallamenti e dossi paurosi creati dalle frane.
La fondovalle del Rivolo è ancora in condizioni di precarietà per frane, dossi e smottamenti del terreno lungo le scarpate.
Potremmo andare avanti, perché la situazione non è migliore sul territorio di Trivento, di Frosolone o di altri Comuni.
I cittadini non solo corrono il rischio di gravi danni meccanici soprattutto a sospensioni e pneumatici delle loro vetture, ma vedono messa in pericolo la stessa incolumità fisica.
È una situazione che dura ormai da anni e che è stata più volte segnalata con il garbo che contraddistingue le popolazioni dell’area, ma che non ha fin qui ottenuto alcun provvedimento da parte delle autorità competenti.
Annunci di finanziamenti e d’interventi si sono succeduti nel tempo, ma nulla è cambiato nel miglioramento della sicurezza e della percorribilità delle strade esistenti.
Abbiamo letto recentemente di lavori sulla Fresilia che dovrebbero, dopo anni di abbandono della strada, finalmente partire entro il 15 settembre.
Ovviamente ne saremmo lieti, ma ricordiamo che il Molise centrale, come detto, ha tutta la rete stradale in una condizione di vero disastro.
Su eventuali nuove arterie in regione sembra poi caduto un silenzio impressionante che dà la fotografia reale della stasi di progettualità, mentre si sono spesi milioni di euro per la cosiddetta metropolitana leggera, la cui utilità è davvero di difficile comprensione, e per il progetto dell’autostrada tra San Vittore e Termoli.
Si può immaginare cosa succede nell’area di cui stiamo parlando nel periodo delle intemperie quando le strade, prive di cunette, ricoperte completamente da detriti, si allagano, come è successo sabato 10 settembre, e mettono a repentaglio la sicurezza degli automobilisti .
Rispetto alla questione che stiamo analizzando la sola comunità che si è mossa con un sit-in di protesta e di proposta è quella di Bagnoli del Trigno, mentre sindaci e cittadini di altri Comuni interessati sembrano assuefatti allo status quo e votati ad un lassismo davvero preoccupante.
Quello di una viabilità sicura è uno dei diritti fondamentali di abitanti che pagano la tassa di possesso delle proprie automobili e che dunque non possono vedersi ridimensionata la qualità della vita da una condizione d’impraticabilità di strade essenziali per i collegamenti interni ed esterni alla regione.
Occorre allora, lungi da sterili proteste sulle piazze virtuali, organizzare un movimento di protesta e di proposta che sappia far valere con forza e determinazione le esigenze della popolazione del Molise centrale.
di Umberto Berardo