Abruzzo e Molise. Autonomia e cooperazione!
Cosa unisce e cosa separa le due regioni
di Michele Petraroia (consigliere regionale)
21 novembre 2017
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Nella splendida cornice del Santuario della Madonna di Canneto, a due passi dal Trigno, si è svolta questa mattina la 2^ Festa Interregionale dell’Arma dei Carabinieri, alla presenza di Prefetti, Autorità Civili e Militari, Associazioni di Carabinieri in Congedo, Sindaci e delegazioni provenienti da L’Aquila, Teramo, Avezzano, Chieti, Pescara, Sulmona, Vasto e dalle principali località del Molise.
Il Generale della Legione Abruzzo e Molise, Generale Michele Sirimarco ha illustrato le ragioni che lo hanno indotto a scegliere il Santuario posto a confine tra le due regioni per celebrare la “Virgo Fidelis” dopo aver promosso nel 2016 la 1^ Festa dell’Arma a San Gabriele sul Gran Sasso. Poco meno di 500 persone sono state accolte dal Gonfalone di Roccavivara, a cui si sarebbero potuti accompagnare i Gonfaloni della Provincia e della Regione, e dal Vescovo di Trivento che ha egregiamente richiamato i tratti culturali comuni ed il cammino millenario che ha sempre unito abruzzesi e molisani a livello storico, religioso, economico e sociale.
Un evento in cui non ci si è soffermati su ciò che ci separa bensì su ciò che unisce le due regioni. Sulla stessa falsariga il 10 settembre si erano ritrovati 400 delegati del Sindacato Pensionati della CGIL di Abruzzo e Molise in una manifestazione svoltasi a Castel del Giudice sul fiume Sangro, per ragionare insieme sullo sviluppo locale, sul welfare-state nelle aree interne, sulle potenzialità dell’agricoltura e sulle nuove opportunità di lavoro connesse con l’invecchiamento attivo e sui servizi agli anziani. Da anni la CISL si è strutturata a livello interregionale con una Direzione e una Segreteria di Abruzzo e Molise, lavorando insieme, formando i delegati delle due regioni, confrontandosi sulle vertenze locali e definendo un’agenda per il futuro congiuntamente.
La Chiesa non si è mai divisa, tanto è vero che la Conferenza Episcopale è rimasta Interregonale e coinvolge le 11 Diocesi e le 11 Caritas di Abruzzo e Molise in un coordinamento unitario. Diverse Associazioni Imprenditoriali e alcuni Ordini Professionali si sono dati volontariamente delle sedi di cooperazione interregionale per qualificare e rendere più efficace la propria funzione di rappresentanza, e non mancano le spinte a intensificare ulteriormente questa collaborazione. In Molise si registra una generalizzata avversione preconcetta a qualsiasi ipotesi di confronto con l’Abruzzo, confondendo in modo strumentale la tutela dell’Autonomia sancita in Costituzione e che nessun mette in discussione con la possibilità di misurarsi in positivo su progetti unitari avendo a riferimento una cornice più ampia con 1,7 milioni di abitanti, 6 Province, 3 Università e una miriade di Centri Studi che potrebbero alimentare in positivo scambi di buone pratiche tre le due regioni.
E’ giusto difendere l’Autonomia del Molise faticosamente raggiunta dopo secoli di frammentazioni tra Terra di Capitanata e Terra di Lavoro, sballottati, scomposti e ricomposti tra Campania, Puglia e Abruzzo. Il punto non è questo, ma la capacità di saper sperimentare un modello di cooperazione rafforzata contemplata dalla Costituzione che preservando l’Autonomia ci permetterebbe di condividere un cammino comune con l’Abruzzo a livello ecclesiastico ( già c’è ), sindacale ( già c’è ), della legalità ( già c’è ) e istituzionale ( manca ).
Come mi diceva stamattina un Ufficiale dei Carabinieri di Termoli che presta servizio in Abruzzo “ prima si avvia una cooperazione tra le due regioni e meglio sarà per il Molise “. Badate per il Molise non per l’Abruzzo !
di Michele Petraroia (consigliere regionale)