Ammappa l’Italia
Una mappa condivisa del trekking, un progetto di riscrittura collaborativa del territorio italiano nel quale i viaggiatori e tutti gli appassionati possono contribuire alla mappatura dei sentieri, delle strade bianche e dei percorsi naturalistici. E’ un'”enciclopedia” libera e gratuita attraverso la quale ognuno può mettere a disposizione la propria conoscenza dei percorsi, tutelando il paesaggio e promuovendone la valorizzazione
di Alessandra Profilio (da italiachecambia.org)
15 novembre 2020
“Camminare, nel contesto della realtà contemporanea,
parrebbe esprimere una forma di nostalgia,
oppure di resistenza”
D. Le Breton
“Come riappropriarsi del Paese camminando”. Proprio questo è stato il tema al centro dell’incontro tenutosi il 7 giugno scorso a Cuneo ed organizzato da Ammappalitalia i cui referenti, Marco Saverio Loperfido e Marina Vincenti, hanno parlato di territorio, sviluppo sostenibile, condivisione delle conoscenze e… cammino.
Tutta l’Italia è percorribile a piedi, senza macchina, senza nemmeno prendere un treno o un bus. È da questa scommessa che ha preso vita, ormai sei anni fa, Ammappalitalia: progetto collettivo di mappatura dei percorsi a piedi realizzato dal basso e a costo zero.
Si legge sul sito: “Così come Wikipedia è un’enciclopedia del sapere costruita da utenti di ogni parte del mondo, così Ammappalitalia è un’enciclopedia libera e gratuita dei sentieri, delle strade bianche, delle mulattiere, che solo le persone del luogo conoscono e che, condivisi, permettono di organizzare anche trekking di più giorni per le campagne italiane e di passare da un paese all’altro senza necessariamente comprare libri di sentieristica”.
Ammappa l’Italia è un “progetto di riscrittura collaborativa del territorio italiano”, il che significa che ognuno di noi può partecipare alla sua lenta costruzione. L’argomento che tratta è la percorribilità a piedi del territorio. In che modo lo fa? Semplicemente mettendo a disposizione di tutti la descrizione dei percorsi che ognuno di noi conosce.
In poche parole, si legge sul sito, “è un archivio aperto e in lenta costruzione dei percorsi, una sorta di Cammino di Santiago, ma che si crea dal basso e a costo zero. Noi tutti inoltre siamo gli istitutori di questi cammini e ci diamo s Per gli ideatori di Ammappalitalia, creare o riscoprire la rete di percorsi a piedi nei territori è il modo ideale per tutelare il paesaggio italiano e per promuoverne la conoscenza, da paese a paese, andando in controtendenza alla moda di cementificare, di asfaltare e di dimenticare gli antichi tracciati.
“I percorsi che si snodano da paese a paese non sono caratterizzati solamente dall’ottica turistica, ma creano le basi conoscitive e strutturali per un radicale cambiamento della maniera di esperire il territorio e il mondo. Camminare infatti, nell’epoca della fretta e della superproduzione, è ormai diventato un atto rivoluzionario”.
“Ammappare” un territorio significa dunque salvaguardarlo, tenerlo sotto controllo e monitorarlo. Significa inoltre ridare ai borghi italiani il ruolo storico e sociale che da sempre hanno, “ovvero di essere isole di civiltà tra la selvatichezza e l’ostilità della natura”. Inoltre “significa utilizzare i paesi come luoghi di ospitalità vera e propria, luoghi di posta, dove riposarsi, rifocillarsi, trovare tranquillità dal viaggio. Significa incentivarne il ripopolamento e l’economia locale”. uggerimenti su dove dormire e mangiare. Altra differenza con il cammino di Santiago è che Ammappare un territorio significa creare una rete di percorsi, componibili a piacimento, e non soltanto un tracciato”.
L’invito dei promotori di questo progetto è quindi quello di contribuire alla mappatura del nostro territorio condividendo i percorsi a piedi che conosce. L’obiettivo: “Una mappatura tale da farci esclamare: Ammappa l’Italia!”.
di Alessandra Profilio (da italiachecambia.org)