Audizione in VII Comm.ne Cultura c/o Senato della Repubblica
Insieme ad altri auditi, del mondo cooperativo, Stefano Sabelli ha portato suggerimenti per l’Uscita dal periodo di Emergenza Covid, per il Teatro e lo Spettacolo dal vivo in Italia
di Stefano Sabelli
3 luglio 2020
Oggi, a mezzogiorno, come Direttore Artistico del
Teatro del Loto
e quale membro del Consiglio nazionale di
Confcooperative Cultura Turismo Sport
con delega allo Spettacolo dal vivo, insieme alla Presidente di Confccop Cultura,
Irene Bongiovanni
sono stato ascoltato in AUDIZIONE in VII COMMISSIONE CULTURA presso IL SENATO DELLA REPUBBLICA, in presenza del Vicepresidente della Commissione, sen.
Francesco Verducci
Insieme ad altri auditi, del mondo cooperativo, ho portato suggerimenti per l’Uscita dal periodo di Emergenza Covid, per il Teatro e lo Spettacolo dal vivo in Italia.
Auspicando che questa crisi possa rappresentare anche l’opportunità per regolamentare con norme più certe e un Welfare meglio definito un Settore che ha assoluta necessità di rilancio, ho evidenziato per l’immediato futuro, tali necessità:
• innanzitutto, ho auspicato che la Commissione Cultura del Senato possa supportare la proposta presentata in Commissione lavoro dalle on.li Madia, Piccoli Nardelli e Serracchiani, per definire per Legge l’Istituzione di un REGISTRO DEGLI ATTORI E DELLE ATTRICI italiani, in ottemperanza alla risoluzione 7/06/07 del Parlamento europeo, che sollecita l’attuazione dello “Statuto Sociale degli artisti”. Registro necessario e non più rimandabile che definirebbe in modo certo, STATUS E DIRITTI a una Categoria di Lavoratori che ha bisogno di maggiore riconoscimento sociale e migliori tutele di quelle oggi previste nel nostro Paese.
Ho per altro auspicato che, tale REGISTRO, possa essere definito per Legge, portando contemporaneamente avanti la richiesta di un TESTO UNICO PER IL TEATRO E LO SPETTACOLO DAL VIVO che, in Italia, tutto il Settore attende ormai da anni.
• nell’immediato poi – pur verificando costantemente e con certezza il decorso della pandemia – e in considerazione di quanto già meritoriamente promosso dal MIBACT (il Sostegno ai soggetti extra FUS, ad esempio, che concorrono in modo sostanziale a definire la Platea complessiva del Mercato del Lavoro di Settore), ho sollecitato la necessità di definire CRITERI DI DISTANZIAMENTO PER LO SPETTACOLO DAL VIVO, sia all’aperto ma soprattutto al chiuso, MENO STRINGENTI di quelli attualmente vigenti.
Con gli attuali parametri di distanziamento sociale, tanti piccoli Teatri – ma anche tutti i grandi privati, che comunque non potranno spingersi ad accogliere più di 200 persone, complessive, fra pubblico e artisti sul palco – in autunno non potranno probabilmente riaprire.
Se sale come il LOTO, che possono ospitare fra i 100 e i 200 spettatori, saranno messe in condizione di limitare solo a un quarto la capienza di pubblico da accogliere, non credo potranno permettersi facili riaperture. E sinceramente non si capisce perché in aereo, in presenza di dispositivi di sicurezza come le mascherine, si possa oggi viaggiare anche seduti fianco a fianco, mentre non si debba altresì dare fiducia a un pubblico, generalmente educato e consapevole, come quello dei Teatri, affinché – magari con una disposizione a scacchiera – le stesse sale teatrali non possano accogliere almeno il 50% del loro potenziale pubblico.
• Ho suggerito inoltre la necessità di RIDURRE L’IVA, per l’acquisto degli spettacoli e dei biglietti, portandola al 4 %, (come è oggi per i libri).
Ciò rappresenterebbe di certo un incentivo affinché il pubblico possa tornare, presto e con fiducia, nei teatri, auspicando contestualmente d’immaginare un meccanismo che – almeno per il Pubblico che contrae Abbonamenti stagionali attraverso bonifici o moneta elettronica – possa far valere i titoli acquistati come CREDITO D’IMPOSTA, parificabile a quello attualmente vigente dell’ART BONUS.
• Così come, sarebbe iniezione di liquidità la possibilità di SCONTARE IL CREDITO D’IMPOSTA che molte PMI di spettacolo possono avere “in pancia”, per aver condotto magari lavori di ristrutturazione o adeguamento energetico, non soltanto come progressiva diminuzione delle proprie tasse annuali ma CON IMMEDIATA CEDIBILITÀ AGLI ISTITUTI DI CREDITO (per le PMI di Spettacolo che hanno ad esempio usufruito del prestito garantito di 25.000 o 30.000 euro, il credito d’imposta potrebbe essere utilizzato come quota di restituzione del mutuo garantito dal Governo).
• Altra opportunità è definire per Legge i Teatri per l’affiancamento alla Formazione scolastica degli Istituti medi e superiori, non solo ospitando recite e corsi specifici per gli studenti, ma anche fornendo attori, attrici, che coinvolgano gli studenti nell’interpretazione dei testi (così come equivalenti attività possono essere definite per musicisti e danzatori), riconoscendo comunque a questi professionisti, cooptati per l’insegnamento scolastico, giornate contributive cumulabili come Lavoratori dello Spettacolo, ex Enpals, e non attraverso indici Inpdap.
di Stefano Sabelli