Che nasca un grande Parco Nazionale Appenninico
Un modo lungimirante per giungere ad un atto valente sul piano ambientale, territoriale e socio-economico
di Associazione culturale Togo Bozzi
24 Ottobre 2024
Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur – Mentre nel Sannio storico si discute del Parco Nazionale del Matese, nell’aria ristretta di Piedimonte si celebra la messa a punto della nuova Giunta del Parco Regionale del Matese.
Perciò l’Associazione culturale Togo Bozzi ha deciso di riproporre la seguente #ridefinizione #territoriale: in linea con le valutazioni tecnico-scientifiche espresse dai dirigenti del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, sarebbe auspicabile, secondo l’opinione diffusa di vari ambienti associativi, la costituzione di un grande Parco Nazionale Appenninico, includendo nel nuovo contesto territoriale sia le aree del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise che le terre propriamente matesine.
Di riflesso alla Campania rimarrebbe il Parco Regionale. Tale rimodulazione permetterebbe, oltretutto, un significativo salto di qualità all’intero progetto naturalistico, proiettandolo verso una dimensione europea. Il Parco, ridefinito come innanzi, rappresenterebbe il polmone verde dell’Appennino centro-meridionale, capace di assicurare all’omogenea cerniera territoriale Pescasseroli-Isernia-Bojano-Morcone-Guardia Sanframondi un ruolo significativo nell’ambito della programmazione ambientale in Italia.
In tale ottica, sarebbero coinvolte diverse realtà regionali, senza invadere lo stretto ambito del Parco regionale di Piedimonte Matese. Una soluzione moderna e compatibile, in ottemperanza al principio costituzionale che regolamenta la leale collaborazione fra Stato e Regioni. Concludendo, un modo lungimirante per giungere, finalmente, ad un atto valente sul piano ambientale, territoriale e socio-economico.
di Associazione culturale Togo Bozzi
24 Ottobre 2024