• 02/05/2018

Edizione 2018 de “La Voce del Pastore”

A La Piana dei Mulini l’edizione 2018, promossa dalla Pastorale del Turismo della Conferenza episcopale Abruzzo e Molise

di Michele Lucarelli (La Piana dei Mulini)

05 febbraio 2018

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Un tema di grande attualità “Il Borgo è Vita: la Tipicità e la Diversità del Glocale”, è al centro dell’incontro di Lunedì pomeriggio p.v., che si terrà nel salone delle feste di quel luogo magico che è La Piana dei Mulini, l’albergo diffuso che si trova al Km. 7 scendendo da Bojano lungo la Bifernina. 

Il tema che animerà la seconda edizione de La Voce del Pastore, promossa dalla Pastorale del Turismo della Conferenza episcopale Abruzzo e Molise.

“Il territorio un bene da tutelare e proteggere. I cammini e i borghi patrimoni delle nostre terre” è la traccia che guida le riflessioni sul turismo e turismo religioso promosso dalla Pastorale per il turismo della CEAM, Conferenza Episcopale Abruzzese Molisana, per valorizzare le risorse rurali e i beni patrimoniali artistici e culturali del territorio come sviluppo economico e sociale della società contemporanea. Lunedì 5 febbraio 2018 alle ore 15:30 il convegno avrà luogo presso “La Piana dei Mulini” a Colle d’Anchise (CB)¬Molise¬ nell’ambito dell’annuale incontro “La Voce del Pastore”.

Il Borgo è vita: la tipicità e la diversità del glocale… “. Con le riflessioni di S.E. Mons. Angelo Spina, Vescovo di Ancona-Osimo e di S.E. Mons. Gian Carlo Bregantini, Arcivescovo Metropolita di Campobasso-Boiano.

Al termine saranno eseguiti brani musicali degli artisti della zampogna a cura dell’associazione Zampognari del Molise.

Risorse naturali, paesaggio, fede, conoscenza e bellezze del territorio, dunque, i segmenti guida della multicanalità per favorire e integrare lo sviluppo economico del territorio valorizzando le risorse naturali perché «Insieme al patrimonio naturale – scrive Papa Francesco – vi è un patrimonio storico, artistico e culturale, ugualmente minacciato. È parte dell’identità comune di un luogo e base per costruire una città abitabile. Non si tratta di distruggere e di creare nuove città ipoteticamente più ecologiche, dove non sempre risulta desiderabile vivere. Bisogna integrare la storia, la cultura e l’architettura di un determinato luogo, salvaguardandone l’identità originale. Perciò l’ecologia richiede anche la cura delle ricchezze culturali dell’umanità nel loro significato più ampio. In modo più diretto, chiede di prestare attenzione alle culture locali nel momento in cui si analizzano questioni legate all’ambiente, facendo dialogare il linguaggio tecnico¬scientifico con il linguaggio popolare. È la cultura non solo intesa come i monumenti del passato, ma specialmente nel suo senso vivo, dinamico e partecipativo, che non si può escludere nel momento in cui si ripensa la relazione dell’essere umano con l’ambiente»

di Michele Lucarelli (La Piana dei Mulini)

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