• 10/29/2024

“Giornata della memoria”

Il Sindaco: “Puntiamo molto sul richiamo a una vita più vera, di condivisione, che possa attrarre nuovi residenti in cerca di un luogo accogliente”

di Stefania Pedrazzi – Sindaco (da lafonte.tv)

29 Ottobre 2024

A ventidue anni dal devastante terremoto di San Giuliano di Puglia, giovedì 31 ottobre sarà celebrato l’anniversario di una tragedia che ha scosso l’intera regione. Era il 2002 quando il sisma colpì duramente i comuni del Cratere, in particolare San Giuliano di Puglia, dove il crollo della scuola ‘Jovine’ causò la morte di 27 bambini e della loro maestra. Oltre a San Giuliano, però, l’intero territorio circostante subì danni enormi, con strutture pubbliche e abitazioni private fortemente compromesse.
Oggi, a distanza di oltre due decenni, la ricostruzione non è ancora conclusa: sono ancora aperti circa 250 cantieri su 1.200 interventi autorizzati. Come riferisce l’Ansa, secondo il direttore dell’Agenzia regionale per la ricostruzione post-sisma, Antonio Lastoria, il completamento totale dei lavori è previsto per il 2025, sebbene una recente determina stabilisca il termine per la chiusura dei cantieri entro il 31 dicembre 2023. tuttavia, è ormai ormai probabile una proroga che estenderà la scadenza definitiva, a condizione che tutte le attività siano completate entro la fine del 2025 per rispettare i vincoli di rendicontazione dei fondi Fsc.
I numeri della ricostruzione
Dal 2002 ad oggi sono stati destinati alla ricostruzione circa 330 milioni di euro, di cui 300 già liquidati. Attualmente, i 250 cantieri ancora attivi includono principalmente lavori privati ​​(241 interventi), oltre a cinque scuole, due chiese e altre due opere pubbliche nei comuni di Ripabottoni e Toro. I comuni con il maggior numero di interventi ancora in corso sono Bonefro, Colletorto e Castellino, mentre a San Giuliano di Puglia i lavori sono stati completati alcuni anni fa.
Le difficoltà degli ultimi anni
Negli ultimi tempi, la ricostruzione ha subito rallentamenti anche a causa dell’impatto del Superbonus edilizio al 110%, che ha incentivato le imprese locali a dedicarsi ai lavori di ristrutturazione sfruttando le agevolazioni fiscali. Questo ha comportato una limitazione della forza lavoro disponibile per i progetti di ricostruzione post-sisma, rallentando di fatto l’avanzamento dei lavori.
Le prospettive per il futuro
Nonostante le sfide passate, oggi la situazione finanziaria appare più stabile rispetto agli anni precedenti. Secondo Lastoria, la Regione Molise ha sempre garantito le risorse necessarie per i pagamenti relativi agli stati di avanzamento dei lavori, e l’Agenzia dispone attualmente dei fondi per sostenere i prossimi impegni economici. Questo rappresenta un’importante garanzia per il completamento delle opere entro i tempi stabilità.
L’obiettivo dichiarato rimane quello di chiudere definitivamente i lavori entro il 2025, mettendo fine a un capitolo che ha segnato profondamente la storia del Molise e delle sue comunità. (Fonte: quotidianomolise.com)

 di APS La Terra

29 Ottobre 2024

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