• 03/18/2025

” Hanne fatte la lemosena a le cecate”

Hanno fatto l’elemosina ai ciechi. Ma Salvini lo sa?

di Franco Di Biase (da primonumero.it)

18 Marzo 2025

 

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Mi sono permesso di “tradurre” il vecchio proverbio per i residenti al di sopra del Sangro. Noi al di sotto non ne dovremmo avere bisogno. Il proverbio è antichissimo e all’inizio potrà sembrare offensivo nei confronti dei nostri fratelli più sfortunati che non hanno la gioia di vedere la luce. Così non è. Infatti il proverbio tende e mettere il dito nella piaga di coloro che, profittando del fatto che non ci vedono, fanno delle cattiverie ai ciechi. E per cattiveria si intende elargire poca elemosina. Teniamo conto anche di un altro aspetto: quando si citava questo proverbio lo stato sociale come lo conosciamo noi non esisteva e quindi i disagiati erano costretti a vivere di elemosina.

Ma veniamo a noi e parliamo dei “ciechi” dei nostri giorni. In questi giorni è stata inaugurata in pompa magna una rotonda sulla ss Bifernina, la strada di collegamento dalla Campania all’Adriatico. La Bifernina quando fu inaugurata a noi campobassani che andavamo a Termoli ci sembrò un sogno: anelavamo di arrivare alle Piane di Larino, il rettilineo delle Piane, dalle curve prima del bivio di Matrice. Inaugurata la Bifernina ci sembrò di essere atterrati sulla luna. Un “pettegolezzo” storico: all’indomani dell’Unità d’Italia (conquista del Regno Borbonico da parte dei Sabaudi spalleggiati dall’Inghilterra e capitanati dal mercenario Garibaldi) un ingegnere piemontese visitando le nuove “colonie” si sentì di progettare una linea ferroviaria che collegasse Napoli con Torino. La scelta ricadde sulla tratta dell’attuale Bifernina. Poi sappiamo tutti come andarono le cose: il Senatore Scipione di Blasio fece di tutto per far passare il treno per le impervie colline molisane, ma ebbe la stazione a Casacalenda. A duecento metri da casa sua. Questa, oramai, è storia.
La nascita della Bifernina, in piena era di boom economico e di boom delle motorizzazioni di massa, portò giovamento al traffico di allora. Ora andrebbe rivista per l’aumento del traffico e per la “crescita” delle auto e dei tir, “crescita” perché sono diventati molti di più ed anche molto più grandi. Sia le auto che i tir.

Oh, ma adesso non crediate che voglia fare un excursus storico, non ne sarei nemmeno capace. “umile ma onesto”, come diceva Massimo Troisi nella celeberrima scenetta dell’annunciazione.

Dunque da poco ha visto alla luce una rotonda in agro di Lucito sulla “Bifernina”, una rotonda che permetterà sicuramente un’immissione più sicura agli automobilisti che accedono alla Bifernina dai paesi limitrofi e, speriamo, possa aiutare anche a combattere lo spopolamento che oramai ci affligge. Una rotonda che porterà sicurezza anche a chi viaggia con mezzi pubblici. È storia di questi giorni delle multe sia della Polstrada che dell’azienda concessionaria agli autisti per le fermate. O che non effettuano proprio le fermate o che le effettuano in maniera sbagliata. Questa rotonda si andrà ad aggiungere alle altre rotonde presenti sulla statale che unisce Campobasso ad Isernia ed alla costruenda rotonda sulla discesa di Ingotte a pochi chilometri da Campobasso.

Tutto farebbe pensare ad un aumento della sicurezza, ed in effetti qualche miglioramento sicuramente ci sarà ma ci sarà anche il contraltare: una rotonda rallenta in ogni caso la già asfittica circolazione. Nel caso, per esempio, della Bifernina è come se si fosse montato un semaforo perenne e quindi ci sarà un imbuto che rallenterà il traffico già appesantito.
Anche quando fanno qualcosa ho da lamentarmi?
Dipende da quello che fanno.

Per fare una cosa di livello alto, al posto delle rotonde si sarebbero dovuti costruire degli svincoli con tanto di ponti e viadotti in maniera da non interrompere il flusso della circolazione. Ed è qui che ritorna il proverbio del titolo: ci hanno accontentati con una rotonda che costa niente in confronto a quello che invece costerebbe uno svincolo come si deve. Un’elemosina a le cecate, che saremmo noi, per darci la possibilità di inaugurare in pompa magna un’ennesima strozzatura della nostra accidentatissima rete viaria. Una rotonda, seppure ci siano delle vicinanze politiche con il ministro delle infrastrutture, per cui quindi dobbiamo accontentarci di uno spezzettamento della nostra rete viaria – della rete viaria dell’ANAS, quella stessa ANAS che dipende direttamente dal ministero delle infrastrutture. A questo punto, e spero di sbagliarmi, l’interazione dell’ente Regione è avvenuto all’interno dell’ANAS, e magari anche a livello locale, e non siamo, sono, riusciti ad incidere direttamente al ministero delle infrastrutture. Peccato, avevo sentito dire, ma a questo punto ho sentito male, che noi molisani avevamo possibilità di intercedere direttamente all’interno del Ministero. Mah, andiamo avanti, sperando che le rotonde non siano prese di corsa da qualche automobilista stanco e/o non aggiornato sul cambio della nostra rete viaria.

di Franco Di Biase (da primonumero.it)

 

18 Marzo 2025

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