• 02/27/2025

Il cerchio magico, la Legge Madia ed Harry Potter

Poco importa quello che interessa alla collettività, la cosa importante è quello che posso fare per me e per il mio “deus ex machina” della sopravvivenza politica

di Franco di Biase (da primonumero.it)

27 Febbraio 2025

 

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A parlare di “cerchio magico” verrebbe in mente sicuramente qualche episodio o racconto alla Harry Potter mentre frequentava la scuola Hogwarts che fu fondata intorno al 990 d.C. da quattro dei più grandi maghi e streghe dell’epoca. Quindi è dal 990 d.c. (acronimo non a caso, visto che può essere interpretato come Democrazia Cristiana) che la magia alberga non come modus operandi ma “studiandi” nella vita nostra quotidiana di tutti i giorni. Una cosa è sicura: molti di noi sarebbero super felici se riuscissero a trovare ed usare, ovviamente, la pietra filosofale. Quella pietra che produce elisir di lunga vita e trasforma tutto in oro. Ed anche questo, e non credo sia un caso, è il tema di uno dei film della saga di Harry Potter. Nello specifico “Harry Potter e la pietra filosofale”. Onestamente i film di Harry Potter poco mi hanno avvinto considerando il tema trattato di pura fantasia e lontano dal pragmatismo che mi piace avere come regola e/o speranza di vita. Ma andiamo avanti.

Sempre nella saga di Harry Potter si parla del “cerchio di pietre”, una specie di recinto appena fuori la scuola di Hogwarts, scuola che si raggiungeva partendo dal binario nove e tre quarti per arrivare, forse, al binario venti bis della stazione Termini a Roma e non in Scozia e/o Inghilterra. Ma riprendiamo il discorso sul “cerchio” che era considerato come un elemento aperto, visto che stava al di fuori del castello/scuola, ma nello stesso tempo un elemento chiuso, visto che all’interno del cerchio non poteva entrare nessuno che avesse requisiti tali da poter essere ammessi nel cerchio di pietre un cerchio, appunto, magico.
Essere ammessi nel cerchio magico è sicuramente un vantaggio, e si capisce ben presto e bene: è un vantaggio, ovviamente, per chi è ammesso all’interno del cerchio, per gli altri “no trip for cats” come recita quel “famoso proverbio inglese”. Mi sembra doveroso parlare di cultura britannica visto che stiamo parlando di Harry Potter.

Stare all’interno del cerchio magico diventa indispensabile per la sopravvivenza (politica) a livello personale. Poco importa quello che interessa alla collettività, la cosa importante è quello che posso fare per me e per il mio “deus ex machina” della sopravvivenza politica. Spesso, ma sempre, la sopravvivenza politica è data dalla possibilità di riscuotere delle indennità (soldi e non noccioline o bruscolini) che magari servono per incrementare il reddito, soprattutto da pensione, che, come sappiamo tutti, la Presidente Meloni in alcuni casi è riuscita a far aumentare di un misero 1,5 € al mese per ogni pensionato. Se il caffè costa sino a quell’importo il pensionato può prendere un caffè in più al mese. Ma speriamo non prenda nemmeno quello perché, come sappiamo tutti, il caffè non è che faccia proprio bene alle coronarie.

Il mio amico “Asdrubale”, di cui ho raccontato la storia in altro articolo, ha sempre criticato i suoi colleghi pensionati che accettando proposte di lavoro toglievano la possibilità i giovani di accedere al mercato del lavoro. Doveva pensarla come il mio amico Asdrubale anche il Ministro Madia che concepì la legge sul trattamento economico dei pensionati che ricevevano incarichi nella pubblica amministrazione: niente indennità ma solo rimborso spese. Ora a guardare il bianco che “tinge” i capelli dei nominati in alcuni enti regionali viene da pensare che non siano proprio di primo pelo e che abbiano sicuramente indennità di pensione accreditate sui loro conti correnti. Ora se il governo regionale vuole fare opera di sostegno morale ed economico ai pensionati è libero di farlo, ma è obbligato a farlo per tutto il “corpo” pensionati del Molise, e non ad personam.

Quello che sta avvenendo in Molise ci ricorda la vecchia scuola democristiana dove si sopravviveva solo se si riusciva ad entrare nel “cerchio magico”. Per concludere saremo sempre trattati da sudditi che devono ossequiare la classe politica e mai da cittadini che sperano si faccia qualcosa di buono per la sopravvivenza, ma per la crescita del nostro territorio. È inutile, siamo destinati a prendere il treno al binario nove e tre quarti perché è un binario immaginario, come il treno e molte altre cose in Molise.

Con affetto e stima, nella speranza che faccia meno freddo e si possa risparmiare qualche euro prima che ci cali sulle bollette l’ennesima scure di addizionale regionale.

di Franco di Biase (da primonumero.it)

 

27 Febbraio 2025

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