• 02/05/2019

Il Molise tra spopolamento e sopravvivenza

Per la politica invece c’è ripresa

di Miriamo Iacovantuono (da moliseweb.it)

5 febbraio 2019

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Un Molise che si spopola e invecchia di anno in anno. È questo il quadro che emerge dal bilancio demografico 2018 della Regione Molise. Nei primi 9 mesi dello scorso anno la regione ha perso 1996 abitanti, di cui 1307 a Campobasso e 689 ad Isernia e solo alla fine dell’anno ha perso 280 abitanti di cui 145 nel capoluogo e 135 nella cittadina pentra. Si evidenzia dunque che nei primi 10 mesi del 2018 c’è stato un saldo demografico di -412 persone.

Secondo i dati Istat il 10% della popolazione molisana ha meno di 14 anni, mentre il 25% ha un’età superiore ai 75 anni, un dato molto alto rispetto alla media nazionale. 

Una popolazione dunque in calo per motivi naturali, se si pensa che il Molise è una regione con un’alta percentuale di anziani, ma anche perché i giovani decidono di emigrare e non solo per motivi di studio, ma anche dopo aver formato una famiglia, non avendo una stabilità economica, decidono di spostarsi in un’altra regione d’Italia o all’estero.

Ma c’è un paese della provincia di Isernia che è in controtendenza, Bagnoli del Trigno, dove negli ultimi 10 anni sono nati 59 bambini e già nel 2019 la cicogna è arrivata tre volte. I giovani decidono di rimanere e molti da grandi città come Roma hanno deciso di tornare.

Il motivo? Hanno pensato di investire sul proprio territorio portando avanti le attività di famiglia. Ma negli ultimi anni hanno contribuito a dare lavoro ai tanti giovani del posto anche delle attività che sono nate in paese, come per esempio la casa di riposo ‘Casa della Letizia’ che assicura un servizio di accoglienza residenziale o semiresidenziale a persone anziane e la ‘Domus Area’ una struttura polivalente con un hotel ristorante, un centro benessere, impianti sportivi  ed il Centro Ricerche sulle piante officinali. Realtà, insieme ad altre, che hanno sicuramente incoraggiato i giovani a restare.

Ogni paese del Molise dunque dovrebbe seguire la rotta di Bagnoli del Trigno e forse un modo per incrementare la popolazione, sopperendo alle partenze di molti giovani molisani, potrebbe essere quello dell’accoglienza. Un esempio in questo caso è il Comune di Castel del Giudice, dove quattro famiglie di migranti si sono ben integrate e i quattro capifamiglia stanno lavorando, due in un’azienda meccanica e due nell’azienda delle mele del paese. C’è poi il caso dei venezuelani che scappano dalla dittatura di Maduro e stanno rientrando in Molise dove diversi comuni si sono messi a disposizione per ospitali, come per esempio Monacilioni, Jelsi, Toro, Sant’Elia a Pianisi, Guardialfiera e Casalciprano, dove i sindaci, le parrocchie insieme all’intera comunità si sono adoperati per trovare loro una sistemazione. Anche in questo caso possiamo parlare di integrazione e di incremento della popolazione grazie all’accoglienza. I bambini che arrivano infatti contribuiscono a tenere aperte le scuole e le famiglie che si stabiliscono aumentano il numero dei residenti.

Ma quanto resisteranno?

Per tanti che vanno via, dunque, l’accoglienza potrebbe essere un modo per ripopolare i piccoli comuni che altrimenti da qua a qualche anno potrebbero scomparire. Proprio su questo probabilmente si dovrebbero incentivare le politiche attive, le programmazioni di sviluppo incentrate su soluzioni che abbiano come obiettivo quello di incrementare la popolazione. 

Un discorso ampio e che dovrebbe essere messo in primo piano nell’agenda politica degli amministratori molisani, per non vedere il Molise scomparire.

di Miriamo Iacovantuono (da moliseweb.it)

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