• 09/12/2016

Il “Rinascimento molisano” auspicato da una donna di 73 anni

Un grazie di cuore da me residente molisana per il vostro imponente e festoso passaggio in mezzo a noi.

Sono molto riconoscente a tutti, nessuno escluso: a te Giovanni per aver concepito e fato crescere questa tua meravigliosa creatura di “cammina, Molise!”, a tutti i collaboratori e sostenitori, a ciascuno di voi viandante appassionato mosso anche da lontano…da molto lontano a tornare e ri-tornare sui nostri sentieri atavici, nativi, familiari o stimati, sulle nostre vie battute dai secoli.

La gratitudine è doverosa: attraversando le nostre cittadine, i nostri borghi con i vostri trofei sbandierati di una amata molisanità, ci aiutate a ri-cerare e ri-trovare l’ “anima” della nostra terra, spesso, troppo spesso, sopita o emarginata. Come un torrente in piena, percorrendo insieme a noi le nostre piazze e piazzette vie e viuzze, ci ri-portate con la mente e con il cuore al nostro autentico DNA e ce ne risvegliate la bellezza e la fierezza. Stringendovi a noi nella piazzetta centrale della Chiesa Madre, seduti sulla scalinata del sacrato come in un improvvisato anfiteatro, intorno alla esibizione di una danza popolare o alla melodia di un canto antico, qui a Spinete ci avete fatto ri-gustare il clima suggestivo e genuino delle nostre agresti e ataviche tradizioni. Esse fanno rivivere usi e costumi antichi tessuti in più di due millenni con genuina naturalezza. Una eredità che con i suoi schietti valori umani di semplicità, di umiltà laboriosità e tenacia, ancora oggi sfida noi cittadini evoluti e globalizzati.

Perciò “cammina, Molise!” non rimanga “solo” un evento senz’altro bello, ma episodico o nostalgico, piuttosto sproni tutti noi ad un nuovo e duraturo impegno per un “Rinascimento molisano”. Tutti nessuno escluso: politici che si occupino davvero della polis loro affidata, amministratori locali uniti e lungimiranti, chiese diocesane e parrocchiali, associazioni locali del territorio, molisani residenti e non residenti, giovani e meno giovani che scommettano su energie talenti e competenze – su una nuova progettualità.

‘Nzegna (insieme) innestiamola sulle radici del passato affinché facciano germogliare anche il futuro. La nostra madre terra lo merita davvero e rimane in attesa. La ama tanto anche la nostra Madre Celeste che è scesa di Persona fra noi diventando la Nostra Grande Patrona. Ci ha dato un fattivo esempio di risveglio facendo di una montagna povera ed anonima come Castelpetroso un faro di luce e di sviluppo non solo religioso, ma aggregativo a largo raggio, architettonico, urbanistico e paesaggistico.

Ci aiuti Lei in questa nostra impresa non certo facile e subitanea, ma che può…finalmente cominciare a “camminare” con voi, grazie anche a noi.

Da Spinete una molisana impegnata e fiduciosa.

di Rosalba Iacobucci

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