• 03/21/2025

Il “Sogno” di Roberto Benigni

La televisione, da strumento di consumismo a strumento di coinvolgimento e formazione. La stori 

di Pasquale Di Lena

21 Marzo 2025

 

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L’altra sera 2 ore e un quarto di televisione utile, al sevizio del telespettatore.
Su Rai 1 Roberto Benigni con il suo “SOGNO”, trasmesso in Eurovisione. Non mi sono annoiato, tutt’altro! Non mi sono neanche addormentato, ma rimasto sveglio ed attento per essere in grado di capire il sogno del grande interprete, che ha parlato, quasi sempre ad alta voce, come a voler incidere nel cuore e, ancor più nella mente le parole che hanno raccontato la stesura, nel 1941, del Manifesto – scritto da due antifascisti Altiero Spinelli, comunista e Ernesto Rossi, liberale – che parla della necessità di una Unione europea in termini federali. Il documento, curato da un altro al confine nella piccola isola, l’ebreo socialista Eugenio Colorni, che ne curò la redazione e la pubblicazione, nel 1944, prima di essere fucilato dai nazifascisti.
Benigni ha voluto sottolineare che la morte di Colorni è avvenuta 4 giorni prima della fine della guerra ed ha raccontato nei minimi particolari il fondamentale ruolo di due protagoniste, le mogli di Rossi e Colorni, Alda Rossi e Ursula Hirschimann, che, con un escamotage, riuscirono a far uscire da Ventotene il documento. Da quel momento noto come Il Manifesto di Ventotene grazie ai tre protagonisti prima citati. Tre degli 800 confinati (ben 500 i comunisti) sulla minuta isola del Mare Tirreno dalla dittatura fascista.
Mi è molto piaciuto il riferimento alle nuove generazioni e al programma Erasmus che, di fatto, vede i giovani dei 27 paesi protagonisti di un’Europa che è già federata nella mente e nel cuore di questi giovani. C’è solo da completare l’opera, visto che è quasi impossibile tornare indietro dopo i fondamentali passaggi e traguardi raggiunti. In pratica c’è un ultimo passo da fare per rendere il sogno di Benigni (anche il mio se non fosse per un esercito che trovo solo spreco e richiamo di guerra) una realtà. Anche per ricordare a chi non vuol prendere atto di un atto storico e, così, negarlo solo per potere continuare, in questo modo, a servire il padrone che trae profitti dalle guerre con le sue industrie di armi, avendo, però, premura di salvaguardare il proprio territorio per distruggere quelli altrui e, con essi, milioni di vite, non solo umane, ma anche animali e vegetali. Un messaggio di grande attualità che ha bisogno di essere divulgato per diventare invito a partecipare per riappropriarsi della politica e diventare protagonista di quella Europa disegnata, quasi 85 anni fa, con tratti decisi da chi sentiva forte il bisogno di libertà e di pace.

Due ore e un quarto di televisione senza pubblicità. Un miracolo di questi tempi che vogliamo sperare si ripeta per avere così la possibilità di liberarsi, anche per poco tempo, dal bisogno di consumare tutto e ad ogni costo anche se questa ossessione porta la terra ogni anno, con anticipo di fronte all’anno precedente, ad urlare “non ho più niente da dare” e tutto questo mentre cresce il numero della popolazione che vive su questo globo, sempre più ostaggio di pazzi criminali. 

Sopra ho riportato il numero dei comunisti confinati dal fascismo sulla piccola isola, 500 su 800, per dire al grande artista che il suo sogno di comunista ai tempi di Berlinguer, vive ancora. Non c’è da nasconderlo perché i valori che hanno coinvolto milioni di italiani e, in molti casi resi protagonisti, come a Ventotene, sono oggi di grande attualità e fondamentali per tracciare la strada che serve per evitare il baratro e, proseguendo, costruire insieme un domani di pace, di eguali, rispettosi l’uno dell’altro e, prim’ancora, della natura che ci nutre di bellezza e di bontà.

W il Sogno, grazie Roberto e grazie Rai 1 e Eurovisione.

di Pasquale Di Lena

21 Marzo 2025

 

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