• 01/15/2020

Il viaggio del concorsista

Il racconto di un giovane molisano particolare

di Michele Fratino – fb

15 gennaio 2020

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Eccomi, come una “Freccia” verso la Capitale per sostenere il Concorsone 2020 del Mibact (non mi ricordo se la “t” ci vuole o no) e diventare, chissà, finalmente, BIDELLO DA MUSEO. 210 mila iscritti per 1052 posti, non serve la laurea per iscriversi, basta un po’ di intelligenza e un po’ di culo e passare la preselezione, una specie di Lotteria Italia senza Amadeus, ma con i soliti ignoti! 

Avete presente quando andate nei musei che o non trovate nessuno oppure, nei grandi musei, trovate quello seduto sulla sedia pieghevole della chiesa che ogni mezz’ora esclama:《no flash!!!》o meglio ancora sibila un vigoroso《scjiuijujjj!!!》che in lingua pre-babeliana significa “silenzio!” (che poi perché uno si deve stare zitto nel museo nessuno lo sa!), ecco, quello è il lavoro che in 210 mila vorremmo fare, gli AFAV, addetti alla fruizione, accoglienza e vigilanza.

Lo so, non sembra molto gratificante, ma hanno i buoni pasto che puoi accumulare, farci spesa al supermercato e far fare la fila alla cassa per contarli.

L’ ultimo concorso che feci, era per fare il commesso al Pianeta, non lo passai, dovetti continuare a fare il fabbro, iscrivermi all’università, laurearmi, aprire una P.iva e lavorare nel mondo della cultura, dell’arte, dell’artigianato, incontrando persone e colleghi straordinari, tutto molto gratificante, ma niente buoni pasto! 

Sono passati 20 anni, questa volta però ho studiato quasi tre ore e ho scoperto che Puglia al contrario si scrive AILGUP, che la parola “spiaggia” ha 60 anagrammi considerando anche le parole senza significato, che Algida non è solo una marca di gelati, ma che significa “gelato” (nel senso di freddissimo) e soprattutto che “cicalare” è sinonimo di “chiacchierare”. 

Sono pronto! 

ho tutto quello che mi serve, ho addirittura tre penne nere a sfera e un cappello a falda larga. Sfreccio su un treno a nafta proveniente dalla regione più cool d’Italia (lo ha detto il New York Times, non io), non mi fermerà più nessuno, espugneró il padiglione 5 e diventerò un AFAV. Pagherò tutto con i buoni pasto e ogni giorno scatterò in piedi e grideró: 《scjiuijujjj》, smettetela di cicalare!)

di Michele Fratino – fb

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