Indifferenza carogna
Lettera aperta a quanti credono che la primavera non sia solo una stagione
di Antonio Di Lalla (da La Fonte mar/25
4 Marzo 2025
È vero che, come dice Seneca, “se il saggio dovesse adirarsi in proporzione della enormità dei misfatti, la sua non sarebbe più collera, ma pazzia”, tuttavia non è possibile rimanere ulteriormente indifferenti o rassegnati senza essere complici. E sull’indifferenza restano estremamente attuali le parole di Gramsci: “Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. È la palla di piombo per il novatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che recinge la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri. L’indifferenza opera potentemente nella storia”.
Ora finalmente le indagini della magistratura rivelano quanto tutti sapevano o subodoravano. Scrive primonumero.it: “Al di là di quello che sarà l’esito finale della vicenda giudiziaria, e del processo, il quadro tracciato dagli inquirenti fa riflettere: la Società Foggiana non è più confinata al solo territorio pugliese, ma ha radicato il proprio sistema di estorsioni, minacce e acquisizioni forzate anche nelle province molisane, dove il mercato della droga resta il principale strumento di infiltrazione”. Tra Termoli e Campomarino i furti di auto sono all’ordine del giorno, si sa dove vengono prese e dove abitualmente vengono portate, e c’è anche chi scende a compromesso, quando fa in tempo pagando il riscatto: il famoso cavallo di ritorno. Qualche telecamera in più e un maggiore controllo sulle strade che portano in Puglia è così complicato da attuare? Sulla statale 16 tra Termoli e San Severo stazionano abitualmente donne che vendono il proprio corpo per conto terzi e spesso sotto ricatto. Perché si lasciano indisturbati i papponi? Sono aumentati i furti negli appartamenti, possibile che nessuno veda mai niente? Per non parlare di droghe facilmente reperibili: ci manca solo che si allestiscano i banchetti in piazza con le diverse specialità e i bugiardini esplicativi. La delinquenza organizzata agisce ormai indisturbata e intanto il governo nazionale si premura di aumentare le pene a dismisura contro chi manifesta per le strade per cause sacrosante. Vuole rinchiuderci in casa e tapparci la bocca impedendo ogni contestazione, perciò, mai come adesso, è fondamentale recuperare gli spazi pubblici e gridare con la vita prima che con la gola il nostro dissenso più totale. È quanto mai necessario, perché manca un’opposizione seria, strutturata, coalizzata, per arginare i tanti misfatti di cui non possiamo essere spettatori passivi e di conseguenza complici.
Abbiamo un governo che ci sta educando sempre più ad odiare gli immigrati e, anziché attuare politiche di integrazione, continua a far ridere il mondo intero con la geniale trovata di far fare, a pochi fortunati tra loro, un viaggio premio in Albania, andata e ritorno! Mentre si è cercato in tutti i modi di criminalizzare il modello Riace che aveva come obiettivo l’inserimento sociale e lavorativo, si continua a fare poco o nulla per i migranti perché non diventino manovalanza a disposizione delle mafie. Però una scelta chiara, per chi vuole leggerla correttamente, il Governo l’ha fatta con la protezione e il rimpatrio del libico Almasri, noto torturatore, ricercato dalla Corte Penale Internazionale. L’ha riaccompagnato a casa con un volo di Stato perché possa continuare imperterrito, con tutti i mezzi illeciti, ad impedire le partenze di migliaia di immigrati rinchiusi e sfruttati nelle prigioni libiche. Andava premiato perché fa il lavoro sporco per noi che continuiamo a sfruttare impunemente le terre dell’Africa fomentando anche le guerre. Se non fossimo indifferenti o addirittura ostili ai migranti, il Governo non potrebbe permettersi quello che sta facendo.
Finalmente è lampante quello che la nostra rivista dice da anni sulla guerra in Ucraina e in Palestina. Il delinquente che occupa la Casa Bianca ha parlato chiaro. In Ucraina la guerra può finire perché sono cambiati gli interessi degli Stati Uniti. Ora, dopo aver destabilizzato, o meglio, reso lampante l’inconsistenza dell’Europa, incapace di iniziative proprie che, per giunta, si è andata suicidando economicamente, può mettere fine alla provocazione della Russia, spartendosi tra loro quello che resta soprattutto nel sottosuolo ucraino. Le prefiche europee non si rassegnano e reclamano la loro parte! In Palestina invece il pregiudicato Trump vuole che la carneficina prosegua fino alla scomparsa dei legittimi abitanti o perché sepolti sotto le macerie o perché ospitati in altre nazioni. Possiamo rimanere spettatori di un mondo sgovernato da squilibrati?
In questi giorni negli ambienti cattolici, e non solo, c’è afflizione per la malattia di papa Francesco e il timore che possa chiudersi con lui una stagione in cui la chiesa, purtroppo solo in parte, ha riscoperto che non si può adorare Dio e ignorare il grido di sofferenza che viene non solo dalle persone ma anche dal creato, spesso sfruttato e vilipeso come attestato nelle encicliche Laudato Si’ e Fratelli Tutti. Se è vero che certi processi storici sono irreversibili, tuttavia si possono rallentare o dirottare. La spinta restauratrice si farà sentire sempre più forte, i riti tenteranno di imporsi sulle liturgie corali, il verticismo, e il conseguente decisionismo, sulla sinodalità, il culto sulla vita vissuta. Rimarremo a guardare?
Vorrei trasmettere una certezza con le parole prese in prestito da Pablo Neruda: “Potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno la primavera”. Ce lo attesta, per esempio, la studentessa Emma Ruzzon nel suo meraviglioso discorso all’Università di Padova che vi invito ad ascoltare (https:youtu.be/5VipzQF_6Gwsi=y86nJJKeE2oM3HJl).
di Antonio Di Lalla (da La Fonte mar/25
4 Marzo 2025