• 09/08/2023

La “Festa dell’uva” a Riccia

91 Anni di Storia e Tradizione in Molise

di APS La Terra

8 Settembre 2023

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Da ben 91 anni, il pittoresco borgo di Riccia, situato in Molise, perpetua la millenaria tradizione della “Festa dell’Uva di Riccia“, trasmettendo questo evento alle generazioni future. Un appuntamento fisso che si è consolidato nel corso del tempo è la celebrazione che si svolge regolarmente nella seconda domenica di settembre. Quest’anno, la festa avrà luogo nei giorni 8, 9, 10 e 11 settembre.

Questa affascinante festa è parte integrante delle celebrazioni dedicate a Maria Santissima del Rosario.

La festa dell’uva a Riccia – programma e info pratiche

La festa è un’esperienza unica caratterizzata da una serie di eventi imperdibili. L’accesso alla sfilata dei carri, ai gruppi musicali e al concerto musicale ha un costo di 5€.

Venerdì 8 Settembre

  • re 17: Presentazione del libro “Storie POP. Racconti illustrati dal Fortore molisano” di Silvia Santorelli presso la sala comunale. Il libro verrà donato ai bambini e ragazzi di Riccia.
  • Ore 20:00: Nella suggestiva Piazza Sedati, si terrà l’evento “6 sfumature di Tintilla“, dove potrete degustare i vini, assaporare i prodotti locali e visitare una mostra. Il costo della degustazione è di 20€ (che include anche la degustazione di prodotti locali) presso le seguenti sei cantine: Azienda Agricola Cianfagna, Agricola Vinila, Principe delle Baccanti, Serra del Parco, Tenute Martarosa e Vinives-Gualterra. La prenotazione è obbligatoria.

Sabato 9 Settembre

  • Ore 21: In Piazza Sedati, “La festa in fermento” con Alessandro d’Alessandro e GipsyProject terrà un concerto live.

Domenica 10 Settembre

  • Alle 14:30, si svolgerà la tradizionale sfilata storica dei Carri che attraverseranno le vie del paese, accompagnati da bande e gruppi folkloristici che intratterranno il numeroso pubblico. La serata si concluderà alle 22:00 in Piazza Municipio con il concerto live di BandAdriastica.

Lunedì 11 Settembre

  • Alle 20:00 in Piazza avrà luogo l’attesa premiazione dei Carri, segnando la conclusione della festa per gettare le basi per il nuovo anno.

Per tutta la durata della festa, i ristoranti locali offriranno speciali menù (con un costo variabile da 20€ a 35€) per degustare i prodotti locali, attendere gli eventi serali e immergersi nel fascino dei borghi molisani.

Partecipare a questa festa ti permette di vivere un’esperienza di Slow tourism, assaporare Slow wine e scoprire alcuni dei migliori vini in Italia.

I Carri e la Tradizione

I carri allegorici rappresentano veri e propri capolavori che non solo catturano l’essenza della vita contadina del secolo scorso, ma raccontano anche gli avvenimenti storici che hanno plasmato la nostra società. Riccia, un incantevole centro nel Molise, immerso in un ambiente incontaminato e ricco di boschi, ospita quest’antica tradizione della “Sagra dell’Uva” da molti anni, celebrata nella seconda domenica di settembre.

L’origine di questa Sagra, che può ancora mostrare tracce dei riti bacchici delle feste Meditrinalia della Roma pagana, può essere fatta risalire ai primi anni Trenta del Novecento. Nel 1930, il regime fascista aveva ordinato la celebrazione delle “Feste dell’Uva” in tutti i comuni d’Italia, e Riccia seguì tale direttiva. Tuttavia, il primo anno di celebrazione non fu memorabile, poiché la situazione economica era difficile e le festività non ebbero l’aspettato successo. Un poeta locale esprimeva scherzosamente il suo disappunto, ma il contesto non era favorevole: “Anne vécchie, anne Trente/stie fenenne finalmente…“. Pertanto, la festa venne rimandata a tempi migliori, come successo effettivamente.

Dalla prima edizione nel 1932 ad oggi

La prima edizione della festa si tenne nel 1932, continuando fino al 1939 quando fu interrotta a causa della Seconda Guerra Mondiale. Vecchie foto testimoniano momenti della celebrazione, con giovani vestiti da contadini che portavano cesti colmi d’uva, carri decorati con foglie e tralci di vite, e immaginiamo, canti, musica e distribuzione di vino. Questo vino locale, robusto e denso, proveniva da un vitigno quasi scomparso: la saibella.

All’inizio degli anni ’50, la festa subì alcune modifiche, diventando una semplice offerta devozionale dei prodotti viticoli nella chiesa del Rosario ai primi di ottobre, con cesti di uva trasportati dalle campagne. Ma verso la fine degli anni ’60, sotto la direzione di un comitato appositamente creato, la festa ritornò alle sue origini, anticipandola rispetto a quella della Madonna del Rosario, conferendole il nome di “Sagra dell’Uva.” La data fu fissata per la prima metà di settembre, e i membri del comitato iniziarono un’opera di sensibilizzazione nelle campagne per far sì che i carri allegorici venissero allestiti con trattori.

La sfilata dei carri diventò il fulcro della festa. Con carri sempre più grandi e sofisticati, vengono rappresentanti scene di vita contadina e oggetti tradizionali, suoni, canti e cucina. I carri diventarono delle vere arche mobili ricche di prodotti tipici. La festa si diffuse nelle strade del paese, coinvolgendo anche bande folkloristiche e sbandieratori, creando un’atmosfera di festa e convivialità.

Attualmente, le interpretazioni dei significati della festa sono varie: non è strettamente promozionale, né principalmente devozionale. Invece, sembra avere elementi di un’antica festa carnascialesca, con inversione dei ruoli, camuffamenti, abbondanza di cibo, risate e scherzi. Tuttavia, rimane una festa con radici profonde nella comunità. Un’occasione per condividere, dare senza aspettarsi nulla in cambio, e celebrare insieme la cultura contadina e le tradizioni che la legano al vino e all’uva.

Le feste dell’uva, antiche e nuove, continuano a essere un momento speciale. Ancora oggi la comunità si riunisce per onorare la tradizione vitivinicola e condividere gioia e festa, come facevano i loro antenati millenni fa.

Ecco il sito della festa dell’uva di Riccia

di APS La Terra

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