• 09/29/2022

Consumo di suolo

Nel 2021 il valore più alto degli ultimi 10 anni secondo il Rapporto SNPA 2022

di Pasquale Di Lena

29 settembre 2022

Vale la pena leggere questi dati perchè servono a far capire la natura predatoria e distruttiva del sistema che governa il Paese, il neoliberismo. Il sistema che mette insieme destra e sinistra nel momento in cui si è appropriato della politica, dimenticando l’arte di governare, la sola che permette di distinguere destra e sinistra, dando a ognuno la libertà di scegliere e di appartenere e, così, di dare il proprio contributo e non rimanere indifferente, com’è dimostrato dai dati dell’affluenza ai seggi con poco più degli italiani che vanno a votare. Sono dati drammatici perchè limitano il futuro, nel momento in cui stravolgono il paesaggio, distruggono l’ambiente, riducono l’agricoltura e, con essa, qualità e quantità di cibo, Tutto questo nel momento in cui il numero degli abitanti di questo mondo continua a crescere a dismisura. Il neoliberismo, che pochi nominano e lottano, lasciando aumentare così il suo potere e, con il non senso del limite e del finito, la fine delle risorse di nostra Madre Terra. 

“Como, Impruneta e Marano di Valpolicella sono i comuni “risparmia suolo” di quest’anno Con una media di 19 ettari al giorno, il valore più alto negli ultimi dieci anni, e una velocità che supera i 2 metri quadrati al secondo, il consumo di suolo torna a crescere e nel 2021 sfiora i 70 km2 di nuove coperture artificiali in un solo anno. Il cemento ricopre ormai 21.500 km2 di suolo nazionale, dei quali 5.400, un territorio grande quanto la Liguria, riguardano i soli edifici che rappresentano il 25% dell’intero suolo consumato. 

Como, Impruneta e Marano di Valpolicella si aggiudicano la prima edizione del concorso ISPRA e conquistano il titolo di “Comune Risparmia suolo” del 2022. 

< Italia fotografato dal Rapporto SNPA 2022 che, insieme alla cartografia satellitare di tutto il territorio e alle banche dati disponibili per ogni comune italiano, fornisce il quadro aggiornato dei processi di trasformazione della copertura del suolo a livello nazionale, comunale e provinciale. Tra il 2006 e il 2021 il Belpaese ha perso 1.153 km2 di suolo naturale o seminaturale, con una media di 77 km2 all’anno a causa principalmente dell’espansione urbana e delle sue trasformazioni collaterali che, rendendo il suolo impermeabile, oltre all’aumento degli allagamenti e delle ondate di calore, provoca la perdita di aree verdi, di biodiversità e dei servizi ecosistemici, con un danno economico stimato in quasi 8 miliardi di Euro l’anno. Il suolo consumato pro capite aumenta in Italia nel 2021 di 3,46 m2/ab e di 5,46 m2/ab rispetto al 2019 con un trend in crescita. Si passa, infatti, dai circa 349 m2/ab nel 2012 ai circa 363 m2/ab di oggi. 

A livello regionale la Valle d’Aosta è la regione con il consumo inferiore, ma aggiunge comunque più di 10 ettari alla sua superficie consumata, la Liguria è riuscita a contenere il nuovo consumo di suolo al di sotto dei 50 ettari, mentre Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Basilicata e Calabria si mantengono sotto ai 100 ettari. Gli incrementi maggiori sono avvenuti in Lombardia (con 883 ettari in più), Veneto (+684 ettari), Emilia-Romagna (+658), Piemonte (+630) e Puglia (+499). I valori percentuali più elevati si collocano anche quest’anno in Lombardia (12,12%), Veneto (11,90%) e Campania (10,49%). Tra i comuni, Roma conferma la tendenza dell’ultimo periodo e anche quest’anno consuma più suolo di tutte le altre città italiane: in 12 mesi la Capitale perde altri 95 ettari di suolo. Inoltre, Venezia (+24 ettari relativi alla terraferma), Milano (+19), Napoli (+18), Perugia (+13), e L’Aquila (+12) sono i comuni capoluogo di Regione con i maggiori aumenti. Suoli urbani: oltre il 70% delle trasformazioni nazionali si concentra nelle aree cittadine cancellando proprio quei suoli candidati alla rigenerazione. Gli edifici aumentano costantemente: oltre 1.120 ettari in più in un anno distribuendosi tra aree urbane (32%), aree suburbane e produttive (40%) e aree rurali (28%). Correre ai ripari è possibile: si potrebbe iniziare intervenendo sugli oltre 310 km2 di edifici non utilizzati e degradati esistenti in Italia, una superficie pari all’estensione di Milano e Napoli. Il Veneto è la regione che ha la maggior superficie di edifici rispetto al numero di abitanti (147 m2/ab), seguita da Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Piemonte, tutte con valori superiori ai 110 m2/ab. I valori più bassi si registrano invece nel Lazio, in Liguria e Campania, rispettivamente con 55, 60 e 65 m2/ab, a fronte di una media nazionale di 91 m2/ab. Logistica: ben 323 ettari nel 2021 prevalentemente nel Nord-Est (105 ettari) e nel Nord-Ovest (89 ettari). Prosegue quindi il consumo di suolo dovuto alla costruzione di nuovi poli logistici rilevati anche in aree a pericolosità idrogeologica elevata. Fotovoltaico a terra: poche le nuove istallazioni a terra fotografate dal SNPA nel 2021 (70 ettari), ma gli scenari futuri prevedono un importante aumento nei prossimi anni stimato in oltre 50 mila ettari, circa 8 volte il consumo di suolo annuale. Oggi oltre 17 mila ettari sono occupati da questo tipo di impianti, in modo particolare in Puglia (6.123 ettari, circa il 35% di tutti gli impianti nazionali), in Emilia-Romagna (1.872) e nel Lazio (1.483). Roma, 26 luglio 2022”

Per informazioni: UFFICIO STAMPA ISPRA Alessandra Lasco – Tel. 3204306684 Cristina Pacciani – Tel. 3290054756 stampa@isprambiente.it • Report “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2022” • Allegato fotografico al Comunicato stampa • Tabelle di sintesi con i principali dati per regioni, province e comuni per il 2021 (Tabella aggiornata in data 01/08/2022) • Tabelle con i principali dati per la serie storica completa (2006-2021) per regioni, province e comuni (Tabella aggiornata in data 01/08/2022) • Schede regionali con i dati e le mappe per ogni regione (Tabella aggiornata in data 01/08/2022) • Sintesi del rapporto in italiano • Sintesi del rapporto in inglese • Presentazione dei principali dati sul consumo di suolo”

di Pasquale Di Lena

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