• 06/28/2023

La posizione di “Molise Domani”

Comunicato Stampa del Movimento Civico Politico-Culturale che ha deciso, all’ultimo momento, di non presentarsi alle elezioni regionali molisane

Di Ufficio Stampa di “Molise Domani”

30 Giugno 2023

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Comunicato Stampa

“Quando l’ottusità prevale sulla ragione”

Quella del 25 e 26 giugno non è stata per la “Coalizione Progressista” una semplice, ancorché pesante, sconfitta elettorale, ma una vera catastrofe politica ed una resa della ragione quando ci si è ottusamente opposti ad operare scelte di autentico cambiamento e discontinuità. Era prevedibile una sconfitta di questa portata? Non è supponenza né “senno di poi” se affermiamo con amara consapevolezza che, per quanto non auspicabile, quanto accaduto era ampiamente prevedibile alla luce del susseguirsi degli eventi e delle scelte dissennate che l’hanno determinata.

Per questo, all’indomani della disfatta alle elezioni regionali, Molise Domani, che ha a cuore le sorti di quell’area politica, ritiene opportuno, necessario e non procrastinabile aprire un dibattito schietto e senza infingimenti sulle cause che ne sono all’origine, poiché molte di queste coincidono con le ragioni stesse che, di fatto, hanno costretto il nostro Movimento a non poter partecipare alla contesa elettorale.

Come abbiamo già avuto modo di spiegare nell’ultimo comunicato stampa dell’8 maggio, è stata per il nostro movimento una scelta difficile, ma coerente ed inevitabile.

L’impegno politico ed elettorale di Molise Domani era subordinato ad una svolta vera, nel segno di un cambiamento radicale di contenuti e di comportamenti, di programmi e di uomini. Non potevamo accontentarci di una operazione di facciata, un maquillage di cose e personaggi non in grado di evocare un segnale netto di discontinuità con il passato.  Non si possono affidare idee e progetti a coloro che apertamente disconoscono i valori che li hanno ispirati e meditano di cestinarli una volta eletti.

Sino all’ultimo istante, nel tentativo di smantellare le vecchie liturgie, abbiamo lavorato per l’affermazione e la condivisione di un nuovo protagonismo della società civile proponendo un progetto concepito per cambiare il Molise, in grado di risvegliare la speranza di un possibile cambiamento, che creasse i presupposti per una mobilitazione di forze sociali e la partecipazione di quell’ampia parte del popolo progressista che non si sente più rappresentata ma, senza la quale, diviene impossibile battere il Moloch della destra.

Quello da noi proposto era, ed è, un progetto capace di parlare a quella maggioranza dell’elettorato che, ancora una volta, delusa dai partiti e dalla consueta e talora stucchevole offerta politica, si è astenuta dal voto. Un progetto per contribuire ad una progressiva sostituzione, con genuina Politica, del gattopardismo e del trasformismo, che sono il vero cancro della nostra regione.

In molti avevano chiesto e non da oggi, una rivoluzione dolce capace di rompere la dipendenza coloniale della nostra regione da quel potere che ha fatto dei molisani un popolo di migranti e che ha rubato il futuro a tante generazioni della nostra terra.  

La nostra proposta di candidare come Presidente della Regione un esponente della società civile, in linea con quanto era successo ad Isernia, a Verona e da ultimo a Udine, è stata ritenuta, in buona sostanza, irricevibile dai nostri interlocutori, in particolare dai dirigenti dei principali partiti politici della coalizione che, facendosi scudo di una pacchiana  definizione di “politico”, avevano stabilito che solo i così detti “politici” con esperienza nelle istituzioni pubbliche avrebbero avuto il diritto di ambire a tale carica. Sulla base di questo criterio, il nome di Domenico Iannacone, non una personalità del nostro movimento ma di tutta la società civile, che per anni e anni ha mostrato nel suo lavoro coerenza morale, intelligenza sociale, passione politica e grandi competenze, non è stato accettato dal tavolo delle forze progressiste senza alcuna motivazione plausibile, se non quella di non appartenere alla privilegiata élite dei così detti “politici”, colpevole, quindi, di essersi occupato per anni dei problemi della gente più debole, delle problematiche ambientali, del futuro della nostra terra, certamente colpevole di non avere frequentato le aule e non essersi mai seduto sui comodi scanni della Regione Molise. Con queste risibili argomentazioni, i soliti noti e una vasta area di cortigiani e figuranti hanno fatto orecchie da mercante, hanno brigato per continuare ad occupare i luoghi della politica e delle istituzioni.

In questo modo una parte significativa del valore aggiunto veicolato dal civismo, che Molise Domani largamente rappresenta, è stato cancellato e con esso la nostra complessiva proposta politica e la speranza stessa di cambiamento. In altre parole, si è fatto venir meno la ragione stessa del nostro impegno in quest’ultima tornata elettorale, impegno che di certo non era finalizzato ad ottenere qualche inutile ed interessata postazione nel palazzo.

Pertanto, nelle stesse motivazioni che hanno portato il nostro Movimento a rinunciare alla partecipazione alla competizione elettorale regionale affondano le radici della sconfitta della “Coalizione Progressista”. 

Nei primi commenti sulla stampa degli sconfitti, non si ritrova una sola ammissione di responsabilità, nessun senso di colpa, neppure una briciola di sensibilità verso il proprio elettorato di riferimento e chiedergli scusa per l’ennesimo fallimento. Anzi, con miopia politica, con malcelato rancore e sarcasmo fuori luogo, si scarica sull’intero elettorato molisano, che non ha capito, che ha optato erroneamente per “la continuità” la colpa del proprio fallimento. Non si rendono conto, o forse con più probabilità, non vogliono capire che quella minoranza degli aventi diritto che si è recata alle urne, per motivi propri più o meno nobili, ha legittimamente scelto quella parte politica che ha ritenuto più confacente alle proprie aspettative od ai propri interessi, non riconoscendosi nei perdenti che avevano preferito omologarsi ai metodi, ai valori ed alle consuetudini di coloro che avrebbero dovuto essere i propri avversari di destra. Perché meravigliarsi, quindi, se gli elettori hanno preferito l’originale ad una sbiadita e velleitaria fotocopia?

Quella del 25 e 26 giugno non è stata la sconfitta dei valori e delle idee del progressismo, è la sconfitta delle classi dirigenti dei partiti dello schieramento di centro-sinistra, è la prova della loro inadeguatezza e della loro obsolescenza per l’ incapacità di formulare proposte concrete, innovative, credibili e di stampo realmente progressista, per l’ossessiva ricerca del consenso e della propria affermazione personale, sempre e comunque, per l’aver tradito i valori solidarietà, di impegno sociale, di interesse collettivo, di spirito di servizio propri di un’area politica effettivamente progressista. 

Molise Domani dopo un corretto ed opportuno silenzio in campagna elettorale, torna a svolgere le sue attività sul territorio, con l’impegno e la passione civile di sempre, nell’interesse dei cittadini molisani.

Di Ufficio Stampa di “Molise Domani”

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