• 11/11/2020

La sorella per suocera

I racconti di Vincenzo Colledanchise hanno la maturità che solo il trascorrere del tempo può produrre

di Vincenzo Colledanchise

11 novembre 2020

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I Cardillo rivestivano nobili professioni in qualità di medici, ufficiali borbonici e avvocati. Non avendo una donna per le incombenze di casa, si affidarono all’avvenente Antonietta D’amico, proveniente da Ielsi.

La donna dopo un anno si ritrovò misteriosamente incinta, nessuno dei Cardillo ammise di aver ingravidato la serva, ma nascendo Antonio, al quale fu dato il cognome della madre, furono felici di accoglierlo come un figlio, infatti alla loro morte gli lasciarono tutta la loro proprietà, purtroppo ebbe una fine tragica morendo con una pugnalata nel dirimere una lite.

Antonio D’Amico ebbe un figlio, Francesco, ottimo falegname, che rimasto vedovo aveva sposato in seconde nozze Antonia, mentre suo figlio Vincenzo, rimasto a vivere in casa, aveva sposato la sorella di Antonia, Fiorentina, che decideva di convivere con la sorella, di fatto divenuta nel contempo sua suocera.

E che suocera!

Si accapigliavano sempre nel dividere i magri proventi dei due falegnami operanti nella comune falegnameria e litigavano anche quando dovevano dividere i guadagni del comune negozio di alimentari gestito da entrambe in casa.

Vincenzo e Fiorentina risultano essere i bisnonni delle mie quattro figlie, Francesco il loro trisavolo e Antonio il loro quadrisavolo.

(Nella Foto: Antonietta D’Amico)

di Vincenzo Colledanchise

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