• 12/21/2017

La storia del Cinelli’s Savoy Theatre

Il Teatro era di proprietà di Giuseppe “Joseph” Cinelli nato, nel 1889, a Macchia Valforte in provincia di Campobasso 

di Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame” (da molisenews24.it)

05 gennaio 2018

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Il “Cinelli’s Savoy Theatre”, nel cuore del Bronx , zona Belmont, a New York, rappresentò per lunghi anni una sorta di “Nuovo Cinema Paradiso”. Venne definito, in riferimento affettuoso ai residenti del quartiere, “le discariche” (“The Drups”). Offriva spettacoli televisivi, film di cow-boy e film di fantascienza. 

Il “Cinelli’s Savoy Theatre” regnò con successo dagli anni ’30 a gli anni ’50. Poi arrivò l’inevitabile declino. Nel libro “Little Italy of the Bronx: Belmont & Arthur Avenue” se ne ricorda la romantica ed appassionante storia. Situato sulla Arthur Avenue, la “Little Italy” del Bronx, il “Cinelli’s Savoy Theatre”, vide molti bambini e ragazzi trascorrere una parte importante della loro infanzia. Il sabato e la domenica, nella mattinata, era aperto per loro. Ma anche i loro genitori poterono godere di questa realtà. 

Poi nel 1970, ma Cinelli non ne era più proprietario, decisero di abbatterlo. Quella triste giornata, proprio come nel meraviglioso film di Tornatore, si raccolsero centinaia e centinaia di persone ad assistere alla sua demolizione. Con emozione videro sparire una parte importante della loro vita. Il proprietario di questa “leggenda” fu Giuseppe “Joseph” Cinelli nato a Macchia Valfortore, in provincia di Campobasso, nel 1889 da Pietro (“ferraro” – 22 anni) e Saveria (“contadina” – 21 anni). Di certo fu il padre ad emigrare per primo alla ricerca del “sogno americano”. Pietro divenne un abile imprenditore immobiliare e riferimento per la comunità italiana. 

Si mise a capo di un “comitato” che promosse numerose iniziative. Va ricordato che fu lui a chiedere a padre Daniel F. X. Burke, pastore di lingua italiana, della “St. Philip Neri” di aprire una chiesa a Belmont. Il sacerdote consapevole del bisogno, intervenne sull’Arcivescovo John J. Farley, che acconsentì alla richiesta. Ancora oggi l’episodio è ricordato. Nel 1899 Giuseppe “Joseph” con la madre giunse ad “Ellis Island” sul piroscafo “Aller”. Studiò nella scuola dei salesiani a Troy. 

Nel 1915 tornò in Italia per servire il proprio paese in guerra. Ricevette una menzione speciale dal Generale Enrico Caviglia. Nel 1919, a bordo del piroscafo “America” fece ritorno negli Stati Uniti. Oltre ad aver dato vita al “Cinelli’s Savoy Theatre” Giuseppe “Joseph” subentrò, con successo, nell’attività paterna di imprenditore immobiliare. Occupò svariati incarichi in associazioni, enti e fondazioni.

Nel 1920 sposò l’italo-americana Marietta Giampaolo. Successivamente a lui furono i figli a continuare il “sogno americano”.

di Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame” (da molisenews24.it)

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