• 09/04/2024

L’acqua è di tutti

Si potrà prelevare l’acqua dal Liscione (Molise) e dirottarla in Puglia

di Patrizia Manzo – fb

4 settembre 2024

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Un parlamentare pugliese di Fratelli d’Italia si fa approvare dalla sua maggioranza di destra, dietro parere favorevole del suo governo, un indirizzo politico per prelevare l’acqua dal Liscione e dirottarla in Puglia. 

Un progetto di cui si è tanto discusso negli anni passati e che affrontai direttamente a Roma col Ministro dell’agricoltura insieme al mio ex collega Vittorio Nola, alla presenza di un rappresentante della Regione Molise, della Regione Puglia, del consorzio di bonifica della Capitanata e dell’Autorità di bacino del distretto dell’Appennino meridionale. Ricordo che in quella sede la possibilità di cedere ulteriore acqua era impraticabile perché emerse la necessità di avere un quadro più chiaro sulla capacità idrica del Molise fornendo dati dettagliati e scientifici. 
Seguire quanto è stato fatto e se è stato fatto da una posizione esterna e da semplice cittadina diventa molto difficile ma non comprendo questa forte ingerenza politica da parte di un parlamentare pugliese nei confronti dell’organo esecutivo del Molise e del consiglio regionale. 

Stupisce il silenzio dei parlamentari molisani su una vicenda molto molto delicata. Ignoriamo persino il voto espresso in aula alla richiesta del parlamentare loro collega e la posizione politica degli esponenti di Fratelli d’Italia del Molise. 
Non pervenuto l’assessore all’agricoltura! 
La questione sollevata è molto delicata, l’acqua è un bene comune e il Molise l’ha sempre gestita con un approccio solidaristico, tant’è che la risorsa, anche nostra, della diga di Occhito è gestita interamente dalla Capitanata. 
Rispetto al passato molte cose sono cambiate e i cambiamenti climatici che stiamo vivendo, accompagnati da una gravissima siccità, dovrebbero evitare guerre populiste e programmare affinché l’acqua venga usata in modo sostenibile.
Rincorrere pozzi o altre sorgenti per prosciugarli significa ignorare completamente i bisogni delle future generazioni senza affrontare il problema con responsabilità, studio e programmazione. 
A tal proposito, occorre ricordare che è impensabile continuare a produrre cibo con una tecnologia non più rispondente ai bisogni attuali. L’agricoltura è quindi chiamata a gestire sfide importanti e complesse per innovare il settore e renderlo più resiliente ai cambiamenti climatici. 

Nel contrastare gli effetti della siccità, un ruolo molto importante è ricoperto dalla tecnologia. Sfruttare metodi innovativi permette infatti di migliorare l’efficienza produttiva ma anche di incrementare la sicurezza nella produzione alimentare e la sostenibilità del settore.
Secondo openpolis, solo il 4,7% delle imprese agricole della Puglia ha implementato almeno una innovazione tecnologica tra il 2018 e il 2020, contro il 44,5% delle imprese della provincia di Bolzano, ad esempio, o il 22,1% di quelle dell’Emilia Romagna. Sempre openpolis ricorda come sfruttare ad esempio dati sull’umidità derivati direttamente dal campo permette di poter irrigare e fornire le sostanze al terreno secondo specifiche esigenze. In questa direzione va anche la pratica innovativa dell’irrigazione di precisione, un metodo che nutre direttamente le radici delle piante e non il terreno. I vantaggi di questa modalità si vedono in termini di riduzione dei costi ma anche di resa dei raccolti.
Non meno importanti sono i dati sulla dispersione idrica che il Mezzogiorno fa vergognosamente registrare.
Ecco, andando oltre il campanilismo di cui parla il deputato di Fratelli d’Italia, occorre che ognuno faccia la propria parte per implementare progetti innovativi e andare incontro alle esigenze del mondo agricolo, sempre più in difficoltà altrimenti, prima o poi, toccheremo il fondo del pozzo e ricorderemo di quando eravamo ricchi di oro blu.

di Patrizia Manzo – fb

lì 4 settembre 2024

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