Marco Berardo chef: da Campobasso in Francia
È molisano, di Campobasso il giovane chef che da qualche tempo lavora per uno dei più grandi viticoltori del mondo, in Francia
di Miriam Iacovantuono (da moliseweb.it)
16 ottobre 2017
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Marco Berardo, come tanti giovani della sua età, per trovare un lavoro dignitoso ha lasciato la sua città, la sua regione, i suoi affetti e ha varcato i confini nazionali dopo diverse esperienze che lo hanno fatto arrivare fino al fianco di Henry-Frédéric Roch.
La sua esperienza nel campo della ristorazione è iniziata con un corso di pizzaiolo presso uno dei migliori maestri della pizza napoletana e dopo alcuni anni di lavoro come pizzaiolo, ha frequentato per due anni, un corso come cuoco. Diverse dunque le esperienze in questo campo e la sua gavetta Marco l’ha fatta in giro per l’Italia e per il Molise, a 16 anni, infatti ha iniziato a impastare le prime pizze a Roma, dove ha lavorato presso uno dei locali più noti della capitale e dove è rimasto per sei mesi. “Una volta acquistato un po’ di pratica – ci racconta – ho cominciato a girovagare, a Piacenza ho vissuto la mia seconda esperienza nel campo della ristorazione”. Marco poi è tornato in Molise, a Isernia dove ha preso la qualifica di cuoco. Successivamente ha lavorato in provincia di Benevento, poi è tornato a Campobasso e l’ultima esperienza in Molise e anche in Italia è stata a Sepino. “Dopo Sepino – continua – ho deciso di fare un’esperienza all’estero e ho trovato lavoro a Dijon in Francia dove per due anni ho fatto il pizzaiolo e chef, poi il proprietario della pizzeria ha deciso di aprire un ristorante pizzeria a Nuits Saint Georges e mi ha chiesto se ero disponibile a trasferirmi e ho accettato la sfida. Tutto questo girovagare – commenta Marco – non è stato inutile, ma è servito a farmi crescere professionalmente”.
Con grande fatica e determinazione Marco si è conquistato un posto al fianco di uno dei più grandi viticoltori del mondo, Henry-Frédéric Roch, e il giovane chef molisano avrà l’onere e l’onore di accompagnare con pietanze semplici i suoi vini. “Il signor Henry-Frédéric Roch – ci racconta Marco – veniva spesso a mangiare nel ristorante dove lavoravo. Un giorno mi ha invitato a pranzo a casa sua e lì mi ha proposto di aprire e dirigere un ristorante pizzeria. Per ora si lavora nel Bistr’ Roch, ma presto si aprirà il vero ristorante pizzeria”. In questa nuova esperienza Marco avrà carta bianca e ha pensato subito alla cucina della sua terra, la cucina semplice del Molise fatta di prodotti genuini e in particolare ha pensato allo squattone, una pietanza tipica del paese del suo papà, Duronia. Lo squattone era l’aperitivo di una volta ed è un semplice pasto e si prepara durante la cottura della pasta, mentre questa bolle, e dovrebbe essere rigorosamente fatta in casa, si estrae a metà cottura, insieme alla cosiddetta broda, e si mette in una ciotola, dove poi si aggiunge del vino rosso, un piatto, dunque, che calza a pennello con i vini di Monsieur Roch.
“Tutto questo – continua Marco raccontandoci di questo suo pezzo di vita – vorrei dedicarlo ai miei nonni Marco e Francesco che mi hanno trasmesso la passione per la cucina e poi alla mia famiglia che mi ha supportato in tutti questi anni”. E quando gli chiediamo cosa vorrebbe dire ai giovani che non trovano lavoro o che si affacciano al mondo lavorativo Marco consiglia di tagliare il cordone ombelicale che li lega alla propria terra e andare all’estero. “Il nostro Molise è piccolo, – dice – sconosciuto ai più, pur essendo tra le regioni più belle d’Italia, ma è difficile trovare il lavoro. So che è difficile staccarsi dalla propria terra, ma bisogna avere il coraggio di farlo. Ne vale la pena. Qui in Francia ci sono tante possibilità di lavoro e, diversamente dall’Italia, non esiste il lavoro nero e i lavoratori sono tutelati e ben retribuiti”.
Un orgoglio molisano Marco Berardo, un bravo chef ora conosciuto anche in Francia, ma che per trovare la sua dimensione lavorativa ha dovuto purtroppo, come troppo spesso succede, lasciare la sua regione e mostrare le sue qualità in terra straniera.
di Miriam Iacovantuono (da moliseweb.it)