Molise: turismo e cultura
Poche idee e piuttosto confuse
di Paolo Di Lella (da ilbenecomune.it)
18 aprile 2018
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Lunedì mattina, alla Piana dei mulini, in una struttura di turismo rurale ai piedi di Colle d’Anchise, a cura dell’associazione Borghi d’eccellenza rappresentata da Maurizio Varriano, ha avuto luogo un confronto su due temi al centro del sentimento condiviso per il futuro della nostra regione: il turismo e la cultura, fra i candidati presidenti alle elezioni di domenica prossima.
Per “defaillance mentale” – così ha detto Varriano – era assente il candidato di Casapound ed è mancato anche Andea Greco, per i 5 stelle, che aveva chiesto a Patrizia Manzo di sostituirlo, ma la cosa si è scontrata con l’opposizione acché intervenisse di Toma e di Veneziale.
L’unico intervento di rilievo, sotto il profilo dell’analisi e della proposta, è stato quello di Stefano Sabelli, fondatore e Direttore artistico del Teatro del Loto di Ferrazzano
La bellezza del luogo non ha ispirato, evidentemente, i presenti. Troppo povera l’introduzione del moderatore, troppo poco stimolanti le domande giunte dalla platea, troppo approssimative le risposte dei candidati.
L’incontro è iniziato nel peggiore dei modi per la scortesia di Donato Toma che si è impuntato affinché Patrizia Manzo – giunta in sostituzione del candidato 5 stelle Andrea Greco – non potesse intervenire. Il candidato di Casapound Agostino Di Giacomo, invece, alla riunione di ieri non si è proprio presentato, a causa di una “defaillance mentale”. Non siamo noi che vogliamo sfotterlo a tutti i costi, è quanto ha riferito – testualmente – Maurizio Varriano.
Tra i presenti in platea spiccavano Marco Tagliaferri presidente dei Borghi della salute (tra gli organizzatori dell’evento), la direttrice di “Un mondo di italiani” Mina Cappussi, lo scrittore Adelchi Battista e il direttore artistico del Teatro del Loto Stefano Sabelli.
Di quest’ultimo, l’unico intervento degno di nota. Sabelli ha sottolineato la necessità di creare un assessorato unico che si occupi di cultura e di turismo, ha invocato politiche di incentivi destinati agli operatori che creano posti di lavoro veri, una nuova legge sulla cultura e la revisione radicale della Fondazione Molise cultura. Infine, sempre a proposito della Fondazione, ha denunciato il fatto che, in questi giorni, proprio allo scadere del mandato dell’attuale esecutivo, il CDA della Fondazione ha approvato un nuovo Statuto in cui si rinnova per i prossimi 5 anni in Consiglio d’amministrazione in carica.
Il candidato di centrodestra, su questo punto, ha espresso la sua volontà di riformare profondamente la struttura della Fondazione favorendo, tra le altre cose, con la partecipazione delle Pro-loco e delle Amministrazioni locali all’interno del Comitato scientifico. Toma, inoltre ha accennato all’importanza delle aree interne e delle infrastrutture e all’occasione, con i lavori di messa in sicurezza del territorio e delle strade e di ristrutturazione degli edifici, di riattivare un circolo virtuoso dell’economia regionale. Poi ha colto nel segno ricordando un altro problema davvero fondamentale, che è quello della digitalizzazione diffusa.
Veneziale, da parte sua, ha detto che la vera emergenza è la comunicazione. E su questo siamo pienamente d’accordo. Ha anche rivendicato, l’ex Assessore regionale alle attività produttive, lo stanziamento di 14 mln di euro destinati alla comunicazione; che fine abbiano fatto queste ingenti risorse, però, Veneziale ha omesso di dirlo.
di Paolo Di Lella (da ilbenecomune.it)