• 02/27/2025

Nordic Walking

Allenamento per il benessere e l’inclusione. Alessandra Cazzola racconta

di Francesco Mafera (da quartopostonews.it)

27 Febbraio 2025


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“Nordic Walking allenamento completo e inclusivo per tutti, dalla camminata alla scoperta del benessere”. Alessandra Cazzola racconta la sua scuola e i benefici della disciplina

Il Nordic Walking è una disciplina in continua crescita che unisce il movimento del cammino con l’uso di appositi bastoncini, creando un allenamento completo e adatto a tutti. Per chi è curioso di questa disciplina ma fino ad oggi, come tanti di noi, l’ha vista soltanto praticare agli altri, chiedendosi come funzioni nel dettaglio e volendone scoprire i benefici per migliorare la propria salute e il proprio benessere, puó scoprire di più su questo sport. Puó farlo anche grazie ad Alessandra Cazzola, responsabile di settore che nell’intervista rilasciata per QPNews ha approfondito i temi relativi a questa disciplina raccontandoci di come è nata la scuola di Nordic Walking, gli obiettivi che si prefigge, i corsi offerti e le esperienze di chi si avvicina per la prima volta a questa realtà. Attraverso le sue dichiarazioni è stato anche possibile dare un sguardo al tipo di insegnamento che si riceve, confrontando i vantaggi di una lezione strutturata rispetto alla pratica autonoma. Un vademecum per conoscere più da vicino il mondo del Nordic Walking e come può arricchire la routine quotidiana di chi decide di praticarlo. 

Partiamo dalle basi: spiegaci che cos’è il Nordic Walking e quali benefici può offrire a chi pratica questa disciplina?
Il Nordic Walking è un’attività e disciplina sportiva riconosciuta dal CONI e dalla Fidal (Federazione Italiana Atletica Leggera): rientra quindi a pieno titolo nella categoria degli esercizi fisici. Può essere praticato a livello individuale sia in dimensione agonistica sia in dimensione amatoriale ed è caratterizzato dall’uso di bastoncini appositamente progettati, diversi da quelli in uso in altri sport (trekking, sci ecc.).

Grazie a una tecnica particolare essi permettono di trasformare la semplice camminata in esercizio fisico completo e dinamico, in cui vengono coinvolti attivamente anche gli arti superiori, viene migliorata la postura, aumentano la forza muscolare e la resistenza, la coordinazione e la mobilità, la funzionalità dell’apparato cardiovascolare. Sono notevoli anche i vantaggi psicologici: un’attività svolta outdoor in mezzo alla natura migliora l’umore e riduce lo stress, soprattutto se praticata con continuità.

Come è nata l’idea di creare una scuola di Nordic Walking? Quali sono gli obiettivi principali?
La SINW nasce alla fine del 2008 come nuova associazione nazionale (già ce n’erano altre ispirate da esperienze tedesche, finlandesi e scandinave) per mettere a disposizione le migliori competenze offerte dal nostro Paese nel campo della camminata nordica. Nel 2009 comincia a operare in tutto il territorio italiano con i primi corsi per tecnici sportivi, che hanno come finalità quella di fornire gli strumenti per diventare a tutti gli effetti specialisti e quindi formatori/formatrici per una disciplina riconosciuta all’interno della Federazione di atletica leggera del Coni.

Oggi è una realtà ben strutturata, che offre ai soci e alle socie una preparazione continua e approfondita, a partire dall’indispensabile abilitazione di primo livello per continuare con temi molto vari: da quest’anno si è dotata anche di crediti formativi, in campo tecnico ma non solo, perché ognuno/a possa scegliere costruendosi un curriculum una propria linea personalizzata.

Che tipo di programmi e corsi offrite ai partecipanti? Ci sono corsi per principianti, avanzati o specifici per fasce di età? 
La formazione che offriamo riguarda in primo luogo l’attività fisica, ma intende il ruolo tecnico in senso più ampio, comprendendo ad esempio anche la comunicazione e la gestione dei gruppi. I tecnici agiscono su tutto il territorio nazionale e sono attrezzati anche per far conoscere i propri territori e per coltivare la consapevolezza del benessere fisico e psicologico che nasce dall’attività all’aria aperta, tarando le proposte a seconda delle caratteristiche degli e delle utenti. Il “GiocaNordic” ad esempio è rivolto ai più piccoli: via via che i ragazzi crescono si scelgono modalità didattiche diverse. I camminatori e le camminatrici – che possono essere persone di tutte le età – usufruiscono innanzitutto di corsi per principianti, poi di allenamenti specifici più avanzati sul perfezionamento della tecnica.

Quali sono i principali vantaggi dell’insegnare Nordic Walking rispetto a praticare l’attività in modo autonomo? Puó anche questa essere definita per la sua natura una disciplina propensa a sviluppate percorsi volti all’inclusività? 
Spesso le persone reagiscono in modo ironico: “Adesso ci insegnate a camminare?”. La risposta è ovviamente sì: a camminare in modo corretto e sano, perfino divertente. Si organizzano incontri e lezioni singole ma soprattutto iniziative di gruppo, più coinvolgenti e inclusive, con una forte componente di socializzazione tra persone che hanno uguale entusiasmo, voglia di scoprire luoghi nuovi, desiderio di cimentarsi e di sperimentare. Un’uscita costruita bene può mettere insieme diversi sessi, età, esperienze.  Ci sono poi molte occasioni in cui il Nordic Walking viene proposto a utenti con disabilità o reduci da incidenti, non solo per contribuire alla riabilitazione ma per rafforzare il senso di autonomia. Ho memoria ad esempio di esperienze di Blind Nordic, a coinvolgere insieme vedenti e non vedenti.

Qual è la risposta da parte delle persone che si avvicinano per la prima volta a questa disciplina? Ci sono storie particolari che ti piacerebbe condividere? 
Nel corso dei 16 anni da cui insegno il Nordic Walking ho visto moltissime persone avvicinarsi a questa disciplina con ogni genere di approccio: c’è chi arriva con grande entusiasmo, chi un po’ scettico; ci sono runner che vogliono alternare la corsa a momenti meno stressanti, oppure pazienti cui questo sport viene suggerito dal medico per tenere a bada questa o quella patologia. Dopo i primi contatti, una volta fatti i primi passi si apre un mondo; l’entusiasmo cresce e diventa contagioso quando si fa attività di gruppo. Difficilmente chi comincia smette, anzi spesso partecipa a circuiti come il Nordic Style proposto dalla nostra Scuola, o diventa tecnico di primo livello. Accade spesso che nelle coppie e nelle famiglie uno dei membri coinvolga l’altro: posso citare il marito di una nostra camminatrice che all’inizio era dubbioso, ora è istruttore di Nordic.

Guardando il vostro sito ci sono varie sezioni, puoi farci brevemente un excursus delle vostre iniziative? E come sono organizzati i corsi in prospettiva? Cioè come viene strutturata una lezione tipo di Nordic Walking?
Chi vuole imparare la tecnica può rivolgersi a un’associazione che nella sua zona proponga questo tipo di attività (in rete si trova ogni informazione necessaria). Si inizia con un corso base, strutturato in modo che i principianti si avvicinino gradualmente a questo sport: si parte dal gesto del camminare e si lavora sul coordinamento e sulla sincronia dei movimenti, per arrivare all’attivazione della muscolatura degli arti superiori grazie all’ausilio dei bastoncini. Ogni associazione propone numerose serie di attività. Ad esempio la mia, RomaCammina, porta a conoscere diverse zone della città eterna. Godiamo di una fantastica palestra a cielo aperto, sia nei bellissimi parchi sia nelle strade e nelle piazze dagli scenari unici e dalla storia tutta da scoprire o riscoprire, con un’attenzione che si giova anche delle competenze di specialisti. 

 

di Francesco Mafera (da quartopostonews.it)

 

27 Febbraio 2025

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